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200 milioni per rilanciare Cortina

Cortina D'Ampezzo, la nuova cabinovia
La “Freccia del cielo” nel comprensorio della Tofana di Mezzo

di Carlo Montanaro

Lo scenario notturno dal Col Druscié su Cortina, sembra quello di una vecchia celebre pagina di letteratura. La conca ampezzana e le sue luci, viste dall’alto delle Dolomiti, sono più o meno le stesse che hanno ipnotizzato Dino Buzzati e Indro Montanelli. Cortina, in fondo, ha sempre la stessa aria un po’ polverosa e fané , reduce dagli anni ’50 e ’60. Ma la nuova cabinovia ha appena compiuto la sua prima salita in notturna. Un impianto che mette in scena quella che Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, chiama “La rivoluzione costruita da una sinergia inconsueta, quella di pubblico e privato”.

Il primo passo di questa “rivoluzione” è in effetti la cabinovia  “Freccia del Cielo” inaugurata nei giorni scorsi in notturna, che dallo stadio olimpico porta al Col Druscié: 47 cabine capaci di trasferire 1800 persone l’ora fino al rifugio (che offre una eccellente e raffinata cucina di montagna e l’ Enoteca Masi, punto di degustazione tra i più alti d’Europa). Il percorso ha una stazione intermedia a Colfiere per consentire agli atleti del mondiale di raggiungere le piste iridate. Ma in cosa consiste la collaborazione tra pubblico e privato ? Limprenditore Mario Vascellari, presidente di Tofana s.r.l, ha spiegato questo circolo virtuoso: “abbiamo demolito il vecchio impianto e ricostruito il nuovo in poco più di sei mesi. Un impegno di efficienza, serietà, capacità produttiva e maestria di realizzazione. Novità a Cortina e in gran parte d’Italia, per attività di servizio pubblico”. Il commissario del governo, Luigivalerio Sant’Andrea, ha curato le attività di partecipazione pubblica, la tempistica e la supervisione del contributo statale di 6 milioni e mezzo per l’impianto, ma ha raccontato anche la sua personale passione per il rilancio di Cortina, “dove ho fatto per due anni il maestro di sci e che considero il miglior luogo per lo sport di montagna, assolutamente da riscoprire”. 

Il progetto, nel suo complesso, è di ben più ampio respiro. Cortina progetta un ampliamento radicale della mobilità, l’eliminazione dei parcheggi in quota, una strategia che consenta facilmente agli sciatori di raggiungere le impareggiabili piste delle Dolomiti (contestualmente al varo della Freccia del Cielo è stata inaugurata la spettacolare discesa Lino Lacedelli, ai piedi del complesso delle Cinque Torri, vero monumento paesaggistico). 

Un’impresa economica straordinaria si annuncia per i prossimi mondiali (e in prospettiva per l’appuntamento con l’Olimpiade del 2026). L’amministratore delegato di Cortina 2021, Valerio Giacobbe, sostiene che gli investimenti, in gran parte privati, supereranno i 200 milioni di euro, ma con un ritorno di business, legato al turismo e alla rinnovata reputazione, di circa un miliardo.

“Così il Rinascimento cortinese -dice ancora Alessandro Benetton- avrà un palcoscenico internazionale fondamentale. L’offerta turistica ormai ha valore solo se i servizi, l’efficienza, la qualità dell’accoglienza e dei servizi saranno al massimo livello. Le Dolomiti, senza confronti nel mondo, faranno la differenza”.

Quanto Cortina saprà cavalcare questa serie di formidabili occasioni, dalla Coppa del mondo, ai Mondiali, alle Olimpiadi ?

“Al cento per cento -dice ovviamente il sindaco Giampietro Ghedina”. Occorrerà tuttavia rinnovare mentalità, strutture, preparazione degli addetti ai lavori, negli hotel e nell’ospitalità in generale. Il parroco Ivano Brambilla, personaggio di sottile ironia, raccomanda ai parrocchiani di “abbandonare i lamenti e aprire la mente, con spirito nuovo”. 

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