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Su quali azioni sta puntando l’investitore che scopre le Amazon di domani

Il toro davanti alla Borsa di Wall Street. (Photo by Spencer Platt/Getty Images)

Articolo di Antoine Gara apparso su Forbes.com

Nella società di investimento scozzese Baillie Gifford c’è una regola che tutti gli analisti e i gestori devono seguire quando propongono idee d’investimento. Per i primi 20 minuti, chiunque parli dell’idea deve avere un atteggiamento positivo, contribuendo solo alla visione rialzista sull’azione. Chiunque dica qualcosa di critico sarà rapidamente scortato all’uscita della stanza.

La regola dell’ottimismo è progettata per contrastare ciò che i partner ritengono sia una tendenza naturale per le persone intelligenti, ossia essere scettiche e stroncare prematuramente le idee. Ma in questi giorni la regola ha assunto ancora più significato considerato il pessimismo per la diffusione della pandemia. Come quasi tutti nel mondo occidentale, i 1.317 dipendenti dell’azienda non sono più in grado di riunirsi fisicamente presso la sua sede, dove un imponente cartello sopra l’ingresso recita “I veri investitori pensano in decadi. NON IN TRIMESTRI. ”

“Una delle cose che teniamo assolutamente in conto in questo momento è incoraggiare le aziende circa il fatto che stiamo tornando ad essere coraggiosi”, afferma James Anderson, 60 anni (di cui 37 passati in azienda), uno dei gestori delle strategie di punta di Baillie Gifford, società di investimento con 112 anni di storia. Baillie Gifford è arrivata al punto di spedire lettere alle società presenti nel suo portafoglio, incoraggiando gli amministratori delegati a prevenire licenziamenti e riduzioni dei costi. Ha persino offerto nuovo capitale in modo che potessero mantenere inalterati i loro piani di crescita.

È insolito per un grande gestore patrimoniale prendere in considerazione un panorama imprenditoriale carico di rischi. Ma tra i gestori di fondi, Baillie Gifford, con i suoi $ 245 miliardi in gestione, è un caso anomalo. L’azienda presta poca attenzione alle metriche di valutazione tradizionali, come gli utili per azione o il rapporto prezzo/utili. Si concentra solo su tre cose: crescita, vantaggio competitivo e capacità di resistenza, e non si preoccupa di parcheggiare il denaro dei suoi investitori in azioni che potrebbero far venire il mal di testa agli investitori cosiddetti value (che investono cioè in titoli considerati sottovalutati, ndt). Ecco un esempio: Zoom, la società di videochat ora onnipresente, che ha un rapporto prezzo/utili di 400; la società di e-commerce Shopify, valutato 50 volte i ricavi; il commerciante di mobili online Wayfair, che ha perso $ 1 miliardo nel 2019, il doppio rispetto all’anno precedente. Ma proprio queste azioni, oltre a un numero variabile tra 30 e 50 azioni detenute nei 14 fondi del gruppo, sono esattamente le società che stanno beneficiando dagli attuali trend di accelerazione scaturiti dalla crisi.

Di’ un nome di un’azione divenuta popolare al tempo del coronavirus e Baillie Gifford lo già scoperto e ci ha costruito una posizione enorme prima che il virus si diffondesse. La società ha posizioni pluriennali da miliardi di dollari in Alibaba, Amazon, Tencent, Microsoft e Netflix. I nuovi acquisti includono Zoom, la società candidata a un vaccino per Covid-19 Moderna, la startup nel settore del digital health Teladoc e il venditore di libri di testo online Chegg. È anche un grande azionista di Wayfair, titolo che è precipitato inizialmente con la diffusione del Covid-19 e che poi è salito di otto volte quando le vendite sono cresciute alle stelle dato che i clienti in quarantena hanno iniziato ad apportare miglioramenti alle loro case. Baillie Gifford è anche uno dei maggiori detentori di altri due titoli cresciuti con l’emergere di Covid: Grubhub e Peloton, la piattaforma per il ciclismo da camera che molti stanno usando per bruciare il loro aumento di peso “in quarantena”.

Con sede nella “New Town” del 18° secolo di Edimburgo, a pochi passi dalla “Città Vecchia” medioevale, Baillie Gifford è troppo grande e troppo vecchia per essere considerata semplicemente fortunata. La società fu fondata nel 1908, poco dopo il panico di Borsa del 1907, dal colonnello Augustus Baillie e dall’avvocato Carlyle Gifford.Mentre le società di private equity e i dirigenti aziendali hanno trascorso l’ultimo decennio a snellire e indebitare le società, i selezionatori di azioni di Baillie Gifford ignorano tutto ciò e cercano società che investono in ricerca e tecnologia. A loro piacciono in particolare i progetti che potrebbero non essere immediatamente redditizi, ma che potrebbero spingere l’economia tra un decennio. Gli investimenti quantitativi sono di gran moda, ma la società scozzese si sta muovendo nella direzione opposta, facendo poco trading e spendendo il suo budget per la ricerca, sponsorizzando premi letterari, indagando nuove idee filosofiche e istituendo cattedre universitarie di genetica e biologia computazionale. I ritorni degli investitori di Baillie Gifford nel 2020 sono stati a dir poco miracolosi. Lo Scottish Mortgage Trust, l’ammiraglia da 10 miliardi di dollari che Anderson co-gestisce, e un nuovo fondo di crescita globale a lungo termine con un patrimonio di $ 40 miliardi, sono cresciuti di circa il 20% da inizio anno, battendo l’indice S&P 500 di 30 punti percentuali. Entrambi hanno registrato rendimenti annuali medi simili negli ultimi cinque anni, più che doppiando l’indice. Anche i nuovi fondi della società, incentrati sulle società statunitensi e quelli che guidano il “cambiamento positivo”, hanno fatto bene, salendo fino al 25%. Persino i fondi in calo hanno superato i loro benchmark di riferimento.

Il colonnello si era fatto un nome combattendo nella seconda guerra boera, mentre il suo partner, Gifford, in seguito divenne noto per aver contribuito a finanziare gli sforzi britannici della Seconda guerra mondiale vendendo le attività della Corona all’estero, in gran parte agli investitori negli Stati Uniti

Una delle prime attività di Baillie Gifford fu quella di prestare denaro a piantagioni di gomma nella penisola malese, credendo che il pionieristico modello T di Henry Ford avrebbe rivoluzionato il mondo. Dopo la Prima guerra mondiale, l’azienda decise che l’America era un “mercato emergente” avvincente e costruì posizioni in compagnie ferroviarie tra cui Union Pacific e Atchison, Topeka e Santa Fe, investendo alla fine il 20% delle sue attività negli Stati Uniti. Negli anni ’60, fu uno dei primi investitori nell’emergente Giappone.

Quando la bolla azionaria di Internet è scoppiata nel 2000, Baillie Gifford ha sofferto di una battuta d’arresto, ma quando gli investitori sono fuggiti da società come Amazon, l’azienda ha sostenuto la visione di Jeff Bezos. È stata la straordinaria capacità di recupero e il successo di Amazon a dare vita all’approccio “prima pensa alle cose positive, poi sii critico”. Il suo tempismo è stato perfetto. I giganti della tecnologia come Amazon, Google e Microsoft stanno ora sostenendo l’S&P 500. “Abbiamo iniziato a notare che le grandi aziende sono migliorate e si sono rafforzate e i loro rendimenti aumentavano man mano che crescevano, piuttosto che il contrario”, afferma Anderson.

“Se riesci a centrare solo una o due di quelle aziende eccezionali che guidano davvero i mercati nel lungo periodo, allora quelle ti ripagheranno per gli inevitabili errori”, afferma Tom Slater, 42 anni, che co-gestisce alcuni fondi di punta al fianco di Anderson. Già prima del 2012, l’azienda ha colto tendenze emergenti come il cloud computing e la nascita di leader tecnologici asiatici come Alibaba e Tencent.

Seguire la folla ha condotto Baillie Gifford a sbagliare alcuni grandi puntate, tra cui quella nella sfortunata compagnia petrolifera brasiliana OGX di Eike Batista, in Vestas Wind Systems, LendingClub e Nio. Detiene inoltre partecipazioni nella travagliata Airbnb e nel produttore di bagagli Away. Ma colpi ben assestati come il suo ritorno di 100 volte su Amazon, di 16 volte su Tesla e di 17 volte su Naspers, il conglomerato sudafricano che possiede il 31% di Tencent, hanno più che compensato le perdite.

Circa 35 miliardi di dollari di capitale di Ballie Gifford sono investiti in Cina. Tra le partecipazioni importanti ci sono aziende in crescita come Meituan-Dianping e la piattaforma di e-commerce in erba Pinduoduo. In Europa possiede HelloFresh, una società di consegna di kit per i pasti e l’Amazon dell’America Latina, MercadoLibre.

Lo Scottish Mortgage Trust, quotato a Londra, detiene la maggior parte degli investimenti ​​di Baillie Gifford in società non quotate, tra cui partecipazioni in Stripe, ByteDance, Ginkgo Bioworks, pioniere dell’ingegneria biologica e CureVac, la società di vaccini contro il coronavirus sostenuta da Bill Gates che il presidente Trump avrebbe voluto acquistare. Lo Scottish Mortgage Trust è cresciuto di cinque volte negli ultimi dieci anni. Tra i fondi comuni di investimento disponibili per gli investitori, il Long Term Global Growth e lo U.S. Equity Growth hanno registrato i migliori risultati.

Baillie Gifford abbraccia con orgoglio anche gli investimenti ESG (che seguono criteri ambientali, sociali e di governance). L’azienda afferma di lavorare con Amazon sulla sostenibilità e le condizioni dei lavoratori, incoraggia Google a pagare di più in tasse e ha votato contro quelli che considera come ricchi pacchetti di compensi per i dirigenti presso Apple.

Che dire dei miliardi che Baillie Gifford ha raccolto dal suo investimento in Tesla, il cui proprietario, Elon Musk, potrebbe essere il testimonial del cattivo governo societario? Secondo Anderson, Baillie Gifford si è preoccupata per la battaglia su Twitter di Musk durante il salvataggio dei bambini da una grotta in Thailandia nel 2018, nonché per il suo famigerato tweet relativo ai “$ 420” che avrebbero consentito di delistare dalla Borsa Tesla e che ha portato a sanzioni della SEC. Ma ha votato a favore del recente pacchetto di incentivi da $ 50 miliardi di Musk, il più grande pagamento potenziale nella storia dell’azienda.

Dice Anderson: “Penso che spetti a noi sostenere la straordinaria voglia di cambiamento positivo e guardare oltre eventuali dossi sulla strada.”

Dimostrando che l’ottimismo può pagare, purché non ci si soffermi troppo sui dettagli.

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