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Una piattaforma di crowdfunding per investire sulle rinnovabili: l’idea di un Under 30 italiano

Articolo apparso sul numero di giugno 2020 di Forbes. Abbonati

“L’energia è tutto. Ma l’energia è invisibile. Ti accorgi che c’è solo quando non c’è”. Parole che sembrano avere qualcosa di visionario, ma l’approccio di Niccolò Sovico, classe 1992, è stato concreto fin da quando era bambino. A 8 anni ha costruito il suo primo circuito elettrico e ha installato un sistema di illuminazione a una scarpa da ginnastica. Con il passare degli anni, ha continuato a coltivare la sua intraprendenza e quella passione per la manipolazione dell’energia. Prima si è iscritto alla triennale di Ingegneria industriale all’Università degli Studi di Pavia e successivamente ha ottenuto una laurea magistrale di Ingegneria energetica e nucleare presso il Politecnico di Torino. Ha trascorso una parte dell’ultimo anno a Chicago presso la University of Illinois, dove ha potuto conoscere pregi e difetti di uno dei territori più fertili per le idee innovative. Una volta tornato in Italia ha lavorato per diverse energy service company, concentrando il suo lavoro soprattutto sui risparmi energetici ottenuti da interventi di efficientamento energetico.

Grazie alle sue prime esperienze lavorative, Niccolò ha saputo cogliere il germoglio di una nuova industria energetica, sempre più green e responsabile. Insieme a Sergio Pedolazzi, Giorgio Mottironi e Paolo Baldinelli ha così fondato Ener2Crowd, prima piattaforma di lending crowdfunding dedicata alla sostenibilità ambientale e alle rinnovabili. “Seguo tutta la parte di business development, analisi dei progetti e ovviamente la parte di gestione degli investimenti da effettuare”, racconta. Sovico si occupa, in sostanza, di studiare tecnicamente tutti i progetti che vengono proposti andando a verificare tutti i calcoli e le ipotesi fatte nei business plan: “Questo lavoro implica moltissimo tempo ed è estremamente time consuming. Una volta che abbiamo ben chiaro come opera la società proponente, l’affidabilità della stessa e la serietà decidiamo se procedere o meno con il lancio della campagna”.

Ener2Crowd punta a una stagione di investimenti green che coinvolgerà progetti per un totale di 10 milioni di euro. Una cifra destinata a crescere considerando il volume globale degli investimenti in modalità lending europeo, pari a 2,9 miliardi di dollari: la piattaforma offrirà agli utenti l’opportunità di investire in maniera alternativa, quasi un requisito nell’epoca dei tassi zero, e di promuovere lo sviluppo sostenibile. Nonostante il crowdfunding abbia avuto un’importante diffusione negli ultimi anni, poche volte era stato però accostato al mondo dell’energia. Sovico può rivendicare di aver contribuito a formare questo binomio: “Veder concretizzarsi un’idea in un’azienda funzionante è motivo di orgoglio. Nonostante mille difficoltà sono sempre stato molto determinato nel portare a termine un progetto che da subito aveva ricevuto tanti commenti e pareri positivi”. L’attenzione al climate change e ai temi della sostenibilità ambientale hanno provocato un completo cambio di visione internazionale nel comparto energetico: oggi non si fa che parlare di rinnovabili e di efficienza energetica.

I tempi più recenti, inoltre, si sono inoltre caratterizzati per un drastico calo del prezzo di alcune tecnologie rendendole più competitive rispetto a quelle usuali più inquinanti. “La speranza è che il concetto di usuale continui a cambiare verso la sostenibilità ambientale”, spiega. Nei Paesi più evoluti socialmente, è ormai prassi parlare di comunità energetiche, impianti green al servizio delle comunità locali. Le persone, che si aggregano in comunità, possono quindi partecipare attivamente alla transizione energetica verso un’economia basata sulla responsabilità. “È proprio su questo concetto che si basa la piattaforma che abbiamo creato: chiunque può dare un contributo a questo cambiamento radicale in cui saremo tutti coinvolti prima o poi. Dobbiamo scegliere se aspettare che qualcuno ce lo imponga o se farlo consapevolmente”, conclude.

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