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Mamacrowd punta sull’equity crowdfunding immobiliare con “G311 – Green Living”

Mamacrowd continua la sua ascesa nel mondo dell’equity crowdfunding ed entra ufficialmente all’interno del settore degli investimenti immobiliari alternativi, ossia nel cosiddetto equity crowdfunding immobiliare.
Una decisione importante che permette alla principale piattaforma italiana di equity crowdfunding, certificata Consob, di ampliare da una parte il suo raggio d’azione (che già comprende una community di oltre 70.000 investitori) e dall’altra di entrare in un settore da 12 miliardi di dollari.
E se gli Usa rappresentano la fetta più consistente della torta con 7,4 miliardi di dollari raccolti, l’Europa, nonostante sia un mercato più giovane, sta sempre di più accrescendo la sua posizione di rilievo con 1,7 miliardi di euro raccolti.

Mamacrowd e il progetto “G311-Green Living”
Partendo dal presupposto che Mamacrowd nel 2019 ha ancora una volta rafforzato la sua posizione all’interno del mondo dell’equity crowdfunding grazie a una raccolta di 14 milioni di euro, la più grande in Italia (che ha fatto balzare a 40 milioni di euro la raccolta totale odierna), l’idea di dar vita al primo progetto di equity crowdfunding immobiliare nasce da un’esigenza ben precisa: diversificare ulteriormente il portafoglio investimenti degli investitori e inseguire la richiesta sempre più crescente di sviluppo e riqualificazione immobiliare dell’area di Milano.
In questo contesto, il progetto “G311 – Green Living” lanciato dalla piattaforma – che permette di diventare soci di startup o di società con business già validati dal mercato, investendo piccole o grandi somme di denaro – si sta dimostrando un successo.
Infatti, dal momento del suo lancio online, ossia dal 21 maggio, la campagna del progetto “G311 – Green Living” (che sarà attiva fino alle prime settimane di agosto) ha già raccolto 79 richieste di investimenti per una cifra totale di oltre 1,5 milioni di euro.

I dettagli del progetto “G311 – Green Living”
Entrando nel merito del progetto “G311 – Green Living” lanciato su Mamacrowd, è possibile evincere un aspetto ben preciso: l’attenzione verso la sostenibilità, verso le nuove esigenze abitative e, infine, verso l’importanza della riqualificazione urbana e funzionale.
Non è un caso, infatti, se il progetto immobiliare sorgerà in un contesto di forte espansione e strategico, ossia il quartiere Gallaratese di Milano (precisamente in via Gallarate 311), zona metro Bonola, molto attrattivo grazie ad Expo2015, al MIND (Milano innovation District) e prevede:

– la costruzione di 71 abitazioni (con cantine ed autorimesse interne) all’interno di due edifici residenziali di otto piani fuori terra già realizzati al rustico;
– ampi spazi verdi, sia condominiali che privati (come balconi e terrazze)
– un piccolo bosco ricco di piante e arbusti ridefinito “Forest Garden”, che circonda i due edifici

Dal punto di vista tecnico e dell’investimento in sé, è importante precisare altri  aspetti ben precisi:
– il progetto viene promosso dalla società milanese Vitofin, che opera con successo dal 1980 nell’ambito dello sviluppo e della gestione immobiliare. Il team è composto da una squadra di ingegneri ed architetti con esperienza pluriennale,
– il rendimento annuo stimato è tra il 10,3 e 13,2%
– il ritorno sull’investimento complessivo tra 25,8-33,2%, a seconda delle quote di investimento
– l’exit è stimata prudenzialmente in 30 mesi
– il progetto è certificato da Bureau Veritas Nexta, gruppo Bureau Veritas, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione

  • l’entry level è di 500€ ma è previsto un bonus nella distribuzione degli utili per chi investe dai 100 mila euro
  • è inoltre previsto uno sconto esclusivo per chi investe almeno 100mila euro e sceglie anche di acquistare un immobile G311

“Mamacrowd, evidenzia Dario Giudici (CEO della piattaforma), si consolida come hub di investimento democratico, in grado di dare agli investitori – professionali e non – un luogo unico dove creare un portafoglio diversificato di investimenti alternativi, con la garanzia della vigilanza Consob”.

Come funziona l’equity crowdfunding immobiliare
Partendo dal presupposto che l’equity crowdfunding immobiliare applica la logica fintech a quello della raccolta dei capitali e che è uno strumento finanziario alternativo che si distingue dai tipici investimenti immobiliari e dai fondi immobiliari, il suo funzionamento è molto semplice.
Come avviene per l’equity crowdfunding, l’investitore, sulla base dei progetti presenti sulla piattaforma e le relative informazioni, sceglie l’investimento a lui più consono e acquista una quota della società (come se fosse un’azione) che ha l’obiettivo di dar vita a quel determinato progetto immobiliare.
A differenza degli altri due tipi di investimenti già citati, ossia l’acquisto diretto di un immobile o l’ingresso in un fondo immobiliare, l’equity crowdfunding immobiliare prevede un investimento iniziale alla portata della folla (“crowd”) e quindi di tutti (anche di 500 euro) e, generalmente, è in grado di offrire rendimenti elevati, come nel caso del progetto “G311 – Green Living” ai propri investitori in un orizzonte temporale breve. Ovviamente, è opportuno ricordare che essendo pur sempre un investimento presenta, come tutti gli investimenti, dei rischi.

Mamacrowd e l’equity crowdfunding immobiliare
Oltre ai fattori già citati, la volontà da parte di Mamacrowd di entrare nel mondo dell’equity crowdfunding nasce anche da un’altro fattore, da sempre sotto gli occhi di tutti gli italiani e non solo: il mercato immobiliare è, senza dubbio, uno dei più resilienti e lo conferma la risposta data alla crisi da Covid-19.
Durante il primo trimestre del 2020, secondo uno studio di Savills European Research, sono stati investiti in Europa 70,6 miliardi di euro, ossia il 46% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, il 25% oltre la media a cinque anni, ma il 29% in meno rispetto all’ultimo trimestre 2019. Dati importanti, che quindi dimostrano che la contrazione a cui si è assistiti può essere considerata come uno stop momentaneo alla crescita del mercato dato soprattutto dall’impossibilità di incontro tra domanda ed offerta per tre mesi.
Tra l’altro, vanno aggiunte anche altre due ricerche: quella dell’agenzia di rating Moody’s (Covid-19 impact Heat map) sugli effetti prodotti dalla pandemia in vari settori dell’economia, che dimostra che il real estate è tra quelli che hanno avuto un impatto molto basso, e quella di Nomisma (società di ricerca e consulenza che gestisce anche un osservatorio sull’immobiliare), che evidenzia tre fattori: la domanda abitativa si attesta sui livelli dello scorso anno, il lockdown ha aumentato la capacità di risparmio al 75% delle famiglie italiane e il panorama è favorevole all’acquisto, con tassi d’interesse applicati ai mutui molto bassi, anche sotto l’1%.

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