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Chi sono i vincitori del premio Cultura+Impresa 2020

 

Festival Verdi_Premio C+I (Credit: Roberto Ricci)

Il Premio Cultura+Impresa va al Festival Verdi di Parma, al Teatro Donizetti di Bergamo e al progetto “Take part, Save art”. Alla sua settima edizione, il riconoscimento è attributo  ai migliori progetti di Sponsorizzazione e partnership nella cultura, di Produzione culturale d’impresa e di applicazione dell’Art bonus (le tre categorie). Da sette anni, Federculture e The Round Table, tutt’uno con Fondazione Italiana Accenture e ALES, analizzano gli esiti scaturiti dalle alleanze fra istituzioni culturali e imprese, una cooperazione che con gli anni si sta facendo sempre più vitale data la consapevolezza che quando l’impresa fa cultura, la cultura potenzia l’impresa è lo slogan del Premio.

Il Festival Verdi, emanazione del teatro Regio di Parma, offre 4 debutti di 4 nuove produzioni in 4 giorni per 4 settimane, più concerti e incontri.  Su impulso della sovrintendete  Anna maria Me, sta conoscendo una vera e propria fase rinascita con un aumento del 120% di incassi in tre anni, record di presenze, capacità di attrarre risorse private per il 56% del proprio bilancio. L’ultima edizione ha generato oltre 16 milioni di benefici per il territorio. Numeri che motivano la medaglia al valore assegnare da comitato del Premio.

Ambasciatori di Donizzetti_Premio C+I (Credit: Gianfranco Rota)

Fra i 104 candidati, il Verdi ha vinto per la capacità di attrarre  sponsorizzazioni, così come il Teatro Donizetti di Bergamo è risultato il numero uno nella categoria dell’Art Bonus, lo sconto fiscale  del 65% riconosciuto sui contributi destinati alla cultura, un matrimonio – tra fisco e arte – che nel 2019 ha generato  in Italia 435 milioni di euro metà dei quali concentrati in  Lombardia.  Da tre anni, è attivo il progetto “Ambasciatori di Donizetti” che capitalizza un nome – del musicista Donizetti – d’impatto internazionale ma fortemente bergamasco nella sua essenza data l’etica del lavoro che lo portò a scrivere 70 opere in 30 anni d’attività (chiusa per morte precoce, non per pre-pensionamento). Facendo leva sulle affinità elettive,  il  teatro ha saputo costruire una squadra di sostenitori che ha conosciuto un crescendo, nuovi inserimenti si sono avuti anche nella fase più buia della pandemia, e sappiamo quanto sia stata buia in queste terre. Gli sgravi fiscali incentivano, ma alla base dev’esserci una convinzione: quella la leva. Il presidente della Fondazione Donizetti, Giorgio Berta, sostiene che non sia difficile convincere i capitani d’azienda a sostenere la cultura qualora ci sia – ed è questo il caos – “un forte legame della città con il suo teatro. Sono commercialista dunque ho una rete di conoscenza e di clientela che mi favorisce in tutto questo. Posso dire che non sono pochi i casi in cui l’adesione è spontanea e prescinde dagli sgravi fiscali perché nasce dalla consapevolezza che l’opera non si regge sulle proprie gambe, la biglietteria copre solo una parte dei costi”. In breve, va coltivata la consapevolezza. Ed è così che il lungo restauro del teatro è stato reso possibile dall’impegno del Mibact, ma metà dei costi sono stati coperti da capitali privati. Così come la prima mondiale dell’opera L’ange de Nisida di Donizetti, tra l’altro vincitrice del Premio Speciale Abbiati, è stato realizzato nel dicembre 2019 grazie all’intervento di privati che hanno messo sul piatto 200mila euro (Ambrosini Carni, Automha, Dufry, Faip, Fondazione Pesenti, Framar, Pellegrini, Perrel Utensili Fratelli Magoni, Siad e UBI Banca)

‘Take part, save art’, partecipa, salva l’arte, ha vinto nella categoria Produzioni culturali d’impresa. E’ il primo e-commerce dedicato al restauro di beni culturali in Italia,  emanazione di pArt: piattaforma digitale che favorisce il mecenatismo diffuso, a portata di un click. Un’operazione che intensifica il dialogo fra pubblico e privato e sensibilizza il  grande pubblico verso la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico.

A corollario dei tre Premi, sono state riconosciute Menzioni speciali a  “Volvo, Park Ambassador di Bam” della Fondazione Riccardo Catella e Volvo Cars Italia (Milano), “Incontri di Culture – Fondaco dei Tedeschi” di DFS Italia  (Venezia) e a “Il Divin Pittore e la sua scuola” della  Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia), alla “Guida multimediale Museo del Tesoro di San Gennaro” di Q8 (Napoli) per la categoria Digital Innovation in Arts; “Esseri Urbani, The Other Side of Art” di Associazione di promozione sociale U Jùse, Acqua & Sapone, Sartoria Latorre e Guarini srl (Bari) per la categoria Under 35, in collaborazione con Patrimonio Cultura; e quindi a  “Prima Diffusa 2019” di Edison, Comune di Milano e Teatro alla Scala per la Corporate Cultural Responsibility, Responsabilità Culturale d’Impresa, categoria introdotta in questa edizione in collaborazione con Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale.

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