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Con NextChem l’etanolo circolare si otterrà dai rifiuti plastici

Roberto Folgiero, ceo di NextChem e Maire Tecnimont
Roberto Folgiero, ceo di NextChem e Maire Tecnimont

Vogliamo ricostruire la chimica del carbone, senza il carbone: un obiettivo ambiziosissimo, ad oggi concretamente possibile”. Così Pierroberto Folgiero, ceo di NextChem e di Maire Tecnimont ha presentato l’accordo siglato con Lanzatech, società americana specializzata nel recupero del carbone, per la licenza della linea di processo “Waste to Ethanol”.

“Stiamo ampliando il nostro portafoglio tecnologico nell’area della circular economy e in particolare del riciclo chimico”, insiste Folgiero. Grazie a questo accordo, infatti, NextChem aggiunge la produzione di Etanolo alle piattaforme tecnologiche per la produzione di Idrogeno circolare e Metanolo circolare da rifiuti plastici e secchi (attualmente in fase di progettazione ingegneristica).

“Il nostro modello di distretto circolare e la nostra piattaforma tecnologica waste to chemicals – svela il ceo di NextChem e Maire Tecnimont – sono la risposta sia ad un problema di dipendenza dall’estero per molti prodotti base dell’industria chimica, sia al problema del recupero di frazioni di rifiuti ad oggi non riciclabili, sia al problema della decarbonizzazione”

NextChem e LanzaTech: i dettagli dell’accordo

Entrando nel merito dell’accordo firmato tra NextChem e LanzaTech, bisogna evidenziare che il processo base del riciclo chimico è quello della conversione chimica dell’idrogeno e del carbonio contenuti in plasmix (gli scarti non riciclabili del processo di selezione della plastica raccolta in modo differenziato) e CSS (Combustibile Solido Secondario).

Da questa conversione, si ottiene un Gas Circolare che può essere utilizzato come base per produrre diversi prodotti chimici. Qui entra in gioco la tecnologia biologica LanzaTech di “syngas fermentation”: l’etanolo è prodotto dai batteri trasformando il Gas Circolare a bassa temperatura e bassa pressione, migliorando l’intera sostenibilità del processo.

Questo, quindi, è un esempio di bioeconomia in azione, al servizio dell’economia circolare e della decarbonizzazione. E NextChem licenzierà in esclusiva questa tecnologia per l’Italia e con accordi mirati per i mercati esteri. Come dichiarano le due società in una nota congiunta, l’Etanolo circolare derivante da questo processo può essere miscelato con le benzine, sostituendo componenti fossili, con un carbon footprint inferiore. Tra l’altro l’Etanolo, che in Italia viene totalmente importato, è anche un intermedio importante per una serie di componenti chimici, quali l’etil-acetato (un solvente pregiato per le vernici auto) e l’alcol utilizzato come disinfettante. 

 

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