Smart Mobility

Chi è la famiglia veronese dietro ai monopattini elettrici di Bit Mobility

La famiglia Crivellente, fondatrice di Bit Mobility. Da sinistra: Martina, legal administration, Gianmaria, ceo, Michela, ceo, e il presidente Mauro. (Courtesy Bit Mobility)

Articolo tratto dal numero di agosto di Forbes Italia. Abbonati. 

La Bit Generation è partita a marzo del 2019 da Bussolengo, in provincia di Verona, ma l’ispirazione ha preso forma l’estate di un anno prima, durante un viaggio in California, dove l’altro movimento Beat esplose più di 60 anni fa. “A Los Angeles e San Diego erano già attivi i monopattini elettrici. Così al rientro dagli Stati Uniti ci siamo confrontati tra fratelli e abbiamo iniziato a lavorare sulla nascita di una startup”, racconta Michela Crivellente, co-fondatrice e ceo di Bit Mobility, azienda che opera nella mobilità
green e nella sharing economy. I suoi monopattini sono alimentati da energia elettrica riducendo in questo modo le emissioni inquinanti e permettendoci di respirare aria più pulita. Inoltre, sono silenziosissimi e non generano quell’inquinamento acustico che affligge ogni città. La startup opera a Verona, Milano, Torino, Cattolica, Bari e La Spezia. E sebbene appena nata, i numeri sono già da record: 50mila le registrazioni all’app solo dal 4 maggio, data della parziale riapertura dopo il lockdown, per una flotta che complessivamente è composta da 2.550 monopattini.

E poi il team è come una famiglia: “Mia sorella Martina è avvocato e si occupa della parte legal. Mio fratello Gianmaria, che vive a Milano e si occupava già di economia e finanza, segue lo sviluppo, mentre io mi occupo soprattutto della gestione e della selezione del personale. Poi a dirigere i lavori c’è l’esperienza di papà Mauro, che ha già un’azienda attiva nel settore dell’amusement e della ristorazione. Abbiamo subito creduto in questo progetto e così è nata la società sulla base di un valore aggiunto inestimabile, che fa la differenza: essere una vera impresa familiare”.

Il business di Bit Mobility è frutto di una minuziosa pianificazione che ha avuto fin da subito un approccio green verso la città, puntando anche alle esigenze delle nuove generazioni, abituate a condividere i mezzi di trasporto. È stato sviluppato un software attingendo alle competenze delle risorse interne e senza esternalizzare un’attività che ancor oggi è in continua evoluzione. E poi c’è il servizio clienti che è il vero motore: è attivo 24 ore su 24, grazie a un numero diretto a cui risponde il personale interno, senza dunque passare da un call center. “C’è sempre qualcuno che risponde alla chiamata dando supporto sia al telefono, sia in remoto”.

Con lo scoppio della pandemia e con il conseguente lockdown, c’è stato ovviamente uno stop, “ma siamo ripartiti alla grande”, dice. Il Covid-19 ha infatti amplificato la necessità di avere mezzi alternativi, le persone hanno rivisto le proprie modalità di spostamento nel tragitto casa-lavoro o per il tempo libero. “Anche i Comuni hanno compreso come il trasporto pubblico locale debba essere rivisto all’interno di una situazione profondamente mutata e necessiti di un’integrazione maggiore con i mezzi di locomozione condivisi che permettano di effettuare brevi spostamenti, di evitare gli assembramenti e la congestione del traffico, con una spesa in linea con quella del trasporto pubblico e comunque inferiore rispetto all’uso delle autovetture”, spiega la manager. L’ultima città a essere invasa dai loro monopattini è stata Bari, a luglio. Ora la società veronese sta per sbarcare anche a Venezia-Mestre, Bergamo, Parma e Cervia-Milano Marittima. “Grazie all’esperienza maturata in altri grandi centri urbani come Milano e Torino, abbiamo creato un gruppo di esperti che supporta le amministrazioni locali per lo sviluppo e l’attuazione di piani di mobilità in grado di rispondere alle nuove esigenze”.

Sono molti i servizi previsti per promuovere il rispetto delle regole di circolazione e il corretto parcheggio del mezzo: innanzitutto il sistema di geolocalizzazione in condivisione, che permette una maggiore vigilanza contro gli episodi di furto e vandalismo; aree di parcheggio obbligatorio e limitazioni di velocità gestite da remoto nell’area operativa individuata; e una flotta di monopattini di ultima generazione con doppio freno, batterie intercambiabili e interfaccia vocale. “Bisogna sensibilizzare l’utente e far capire che il mezzo condiviso ha un valore maggiore rispetto a quello di proprietà. Ci sono stati tentativi di furto, soprattutto nel primo mese, ma abbiamo lavorato molto con le amministrazioni e le forze dell’ordine. E comunque, se qualcuno vuole portarsi via il monopattino, per scollegarlo al Gps deve distruggere il mezzo che funziona solo attraverso l’app”.

Per noleggiare i monopattini è necessario scaricare l’applicazione mobile gratuita di Bit Mobility sul proprio cellulare android e Ios. Il meccanismo per accedere al servizio è semplice. È sufficiente installare l’app sul proprio smartphone, registrare un metodo di pagamento e scannerizzare il Qrcode per mettere in moto il monopattino. E i costi sono minimi: un euro per sbloccare il mezzo e 15 centesimi al minuto (5 se il monopattino è in pausa). Le formule di abbonamento sono tre (mensile, orario e a sblocchi): unbitable monthly, l’abbonamento mensile pensato per chi ogni giorno compie la tratta casa-lavoro in monopattino e vuole poter contare su un’unica tariffa di 24,99 euro al mese; una soluzione che consente di beneficiare di due sblocchi al giorno (andata e ritorno) e di 30 minuti giornalieri con minuti extra scontati al 50% (7,5 centesimi) come pure gli sblocchi (50 centesimi). Easy bit, ideale per chi vuole concentrare l’uso in un’ora per fare tante commissioni: 5 euro per l’intero periodo e sblocchi illimitati. Infine i pacchetti unblock, che consentono sblocchi giornalieri e settimanali per chi vuole essere libero di usare il monopattino in qualsiasi momento risparmiando: al costo di 3,90 euro l’unblock daily offre sblocchi illimitati e 15 minuti gratuiti, mentre con 9,90 euro, l’unblock weekly garantisce sblocchi illimitati e 110 minuti gratuiti.

La famiglia Crivellente ha portato in strada anche la solidarietà mettendo a disposizione gratuitamente alla Croce Rossa i propri mezzi a Verona. Servono spostamenti rapidi per soccorrere e aiutare le persone che, soprattutto in questo periodo, non possono muoversi da casa, come anziani e disabili. Gli operatori della Croce Rossa, che portano loro a casa farmaci e ricette mediche, ma anche piccole spese alimentari o altri oggetti necessari alla quotidianità, potranno ora muoversi con più facilità, soprattutto in centro città, grazie ai monopattini. “Per noi”, conclude la Crivellente, “è un modo concreto per supportare chi tutti i giorni mette al servizio degli altri la propria attività correndo rischi anche molto alti. Il progetto nasce con Croce Rossa Italiana e Anpas, ma speriamo di poterlo allargare ad altre associazioni che svolgono attività simili sul territorio”.

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