Paolo, Guido e Luca Barilla
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Il Natale in casa Barilla: premio di 1.000 euro per tutti i dipendenti

Paolo, Guido e Luca Barilla
da sinistra a destra: Paolo, Guido e Luca Barilla – courtesy Barilla

Un premio da mille euro per tutti i dipendenti, in vista del Natale. È così che Barilla, il colosso italiano da oltre 3,6 miliardi di euro di fatturato, ha deciso di ringraziare tutto il suo staff mondiale per il loro impegno profuso in questo 2020, caratterizzato ovviamente dalle difficoltà legate al Covid-19.

Fatti principali

  • Per ringraziare tutti i suoi dipendenti per il loro impegno sostenuto in questi mesi complessi e difficili, Barilla ha messo sul piatto un premio da 11 milioni di euro per Natale.
  • Come annunciato dal segretario nazionale della Uila, Pietro Pellegrini, durante l’evento aziendale di fine anno, il premio per ogni dipendente sarà di mille euro, a prescindere dalla tipologia contrattuale e della nazione in cui lavorano. E sarà aggiunto ai tradizionali bonus annuali.
  • “Lo sforzo congiunto dei nostri collaboratori durante la pandemia da Covid-19 ha garantito la continuità delle attività in tutti i siti produttivi in risposta a una domanda crescente e ci ha permesso di portare alle famiglie di tutto il mondo cibo buono e di qualità. Con questo gesto il gruppo Barilla vuole esprimere la sua gratitudine a tutti i suoi dipendenti”, ha dichiarato il presidente del gruppo, Guido Barilla.

Background

Nata nel 1877, oggi Barilla conta oltre 8.400 dipendenti in tutto il mondo (quasi la metà in Italia, oltre 3mila) e 29 siti produttivi (15 nel Bel Paese e 14 all’estero) che producono oltre 2 milioni di tonnellate di prodotti alimentari che vengono esportati in tutto il mondo. Durante l’emergenza Covid-19, ha supportato sia la ricerca scientifica sia il personale sanitario. Nel Vecchio Continente, il più grande produttore di pasta al mondo ha donato 3 milioni di euro a ospedali e associazioni di volontariato, oltre 600 tonnellate di prodotti e ha distribuito più di un milione di pasti in Italia, Svezia, Grecia e Russia, Francia, Regno Unito Germania, Austria, Belgio, Spagna e Polonia. Ma non è tutto. Guardando al di fuori dell’Europa, ha sia distribuito circa 90 mila dispositivi di protezione medica, monitor e materiali per sostenere l’accesso alla didattica a distanza, sia donato oltre un milione di euro (550 mila euro negli Stati Uniti, in Canada e in Brasile per sostenere ristoratori, agricoltori, ospedali e organizzazioni di volontariato e 500 mila dollari all’associazione no profit “The Cure Alliance”, per la ricerca di una terapia contro il Covid-19 basata su cellule staminali mesenchimali).

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