Senatore Andrea Ferrazzi ed Enrico Zoppas di San Benedetto in conferenza stampa
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Dalla bottiglia a zero emissioni all’acquisizione di Acqua Paradiso: il presidente Zoppas racconta la sostenibilità secondo San Benedetto

“Unire qualità, sicurezza e capacità innovativa con un profondo rispetto dell’ambiente e del territorio”. È attorno a questo concetto che secondo Enrico Zoppas, presidente e amministratore delegato di Acqua Minerale San Benedetto, ruota il pensiero e il business della società nata nel 1956 che ha da poco annunciato l’acquisizione di Acqua Paradiso in Friuli Venezia Giulia, dando il via libera a un piano di investimenti di 10 milioni di euro per la rimessa a sistema dello stabilimento che a regime conterà almeno trenta impiegati più l’indotto. E che punta a essere operativo entro quattro mesi, come rivela lo stesso Zoppas.

Primo player del settore in Italia e presente in cinque continenti, San Benedetto da oltre dieci anni ha dato vita un importante e concreto processo di transizione che l’ha portata verso la realizzazione di un’attività green e sostenibile. E il nuovo percorso di sostenibilità ambientale, presentato nelle ultime settimane, in occasione del lancio della nuova bottiglia Ecogreen Easy (realizzata con il 100% di RPET e carbon neutral), ne è una chiara dimostrazione. Soprattutto in un momento in cui la sostenibilità è diventata “un vero e proprio asset strategico su cui sviluppare e far crescere il business”, come ci racconta in questa intervista Enrico Zoppas.

Il vostro percorso di sostenibilità ambientale è un viaggio iniziato ormai quasi otto anni fa, prima quindi che questo trend diventasse quasi “una moda”. Cosa vi ha convinti a intraprendere questo percorso?

Enrico Zoppas_Presidente Acqua Minerale San Benedetto
Enrico Zoppas, presidente e ad di Acqua Minerale San Benedetto

La nostra azienda ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la natura e l’ambiente in quanto è proprio da qui che si impara a creare benessere. La nostra missione è quella di unire qualità, sicurezza e capacità innovativa con un profondo rispetto dell’ambiente e del territorio. La consapevolezza in merito a quanta responsabilità abbiamo nei confronti del pianeta è stata il nostro punto di partenza e quello che ogni impresa dovrebbe avere quando approccia il tema green. Una scelta fatta molti anni fa sapendo quanto fosse importante mettersi in gioco sulla sostenibilità per garantire alle generazioni future un mondo più pulito. Siamo stati la prima realtà industriale italiana ad avviare nel 2009 un accordo volontario con il ministero dell’Ambiente, per rilevare e valutare le emissioni di anidride carbonica, introducendo processi di miglioramento per ridurre le emissioni di Co2 eq.

E nel dettaglio?
La ricerca continua di nuove tecnologie e l’attenzione al miglioramento e all’ottimizzazione dei processi industriali ha dato vita nel 2010 alla bottiglia da 1L Easy, il primo formato sul mercato di acqua minerale carbon neutral. Sulla scia del successo del formato da 1L Easy, nel 2012 abbiamo presentato la Linea Ecogreen, un’intera generazione di bottiglie – dal mezzo litro a 1L Easy fino ai formati famiglia da 1,5L e 2L – realizzate con plastica riciclata fino al 50% e il 100% delle emissioni di CO2eq compensate attraverso l’acquisto di crediti per finanziare progetti di riduzione dei gas effetto serra.  Ecogreen è stata la prima linea di prodotti in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente la validazione nel Programma per la valutazione dell’impronta ambientale. Grazie a questo progetto, stimiamo di avere ridotto, negli ultimi sette anni, le emissioni di gas effetto serra del prodotto Ecogreen 1L Easy del -24,5%; un risultato pari alla CO2 assorbita da 63.567 alberi in un anno; Inoltre, dal 2013 al 2020 abbiamo ridotto le emissioni dell’intera linea Ecogreen del 14,6% – pari a 8.826 tonnellate di CO2 eq. e alla CO2 assorbita da 294.200 alberi in un anno – utilizzando 5.165 tonnellate di RPET. La modifica legislativa che ha tolto definitivamente il vincolo della produzione di bottiglie in PET con al massimo il 50% di RPET e la costante ricerca e capacità innovativa della nostra azienda ci ha permesso di presentare la nuova 1L Easy Ecogreen che rappresenta il massimo che si può chiedere oggi ad una bottiglia in PET in termini di sostenibilità: è 100% riciclata e riciclabile e neutralizziamo tutte le emissioni di CO2 prodotte durante il suo intero ciclo di vita. Grazie a questa innovazione stimiamo un ulteriore risparmio delle emissioni di gas effetto serra lungo tutto il ciclo di vita del prodotto del 9%, con un utilizzo di circa 300 tonnellate di Pet vergine in meno nel 2021. Rappresenta una pietra miliare nel nostro percorso verso una piena economia circolare e l’impatto zero.

Nonostante sia un bel traguardo, la realizzazione e il conseguente lancio della nuova bottiglia Ecogreen è solo un punto di partenza? Cosa dobbiamo attenderci per i prossimi anni?

Siamo orgogliosi dei risultati che abbiamo fino ad ora ottenuto nelle politiche ambientali. Nel biennio 2019-2020 la riduzione delle emissioni complessive del nostro gruppo è stata del 6%, pari a -37.900 tonnellate di CO2 eq. Continueremo nei prossimi anni il lavoro in ottica di abbattimento delle emissioni con l’obiettivo di arrivare all’impatto zero e di estendere la tecnologia che permette l’utilizzo di Pet riciclato anche ad altri nostri prodotti. La sostenibilità non è solo un fatto di tecnologia, ma anche di relazioni con tutto il mondo che ci circonda. Abbiamo l’opportunità di condividere questi temi anche con i fornitori, i clienti e i distributori in modo da poter far crescere il concetto che quello che noi sprechiamo e gettiamo è una risorsa importante che deve essere riciclata

bottiglia San Benedetto Ecogreen Easy1L HR

Si parla spesso, forse abusando, di economia circolare. Qual è quindi il vero significato di questo concetto per San Benedetto?

La nuova bottiglia 1LEasy è la massima espressione di questo concetto e l’esempio concreto di cosa voglia dire per la nostra azienda, infatti si tratta di un prodotto realizzato con il 100% di Pet riciclato e questo significa che è una bottiglia che nascerà e verrà distrutta per un numero infinito di volte risultando “immortale”. Inoltre aver calcolato la CO2 generata su tutto il percorso di vita del prodotto ci permette di andarla a compensare totalmente mediante l’acquisto di crediti per finanziare progetti di riduzione dei gas effetto serra. Un ruolo da protagonista nel processo di economia circolare lo sta recitando anche il consumatore che è sempre più attento a prodotti sostenibili, ad una corretta raccolta differenziata e alla cura dell’ambiente.

La pandemia e l’interesse dei governi e ancora più in generale dell’Ue, tramite il Green New Deal, sta notevolmente accelerando la transizione verso un’economia sostenibile e green, ma quanto tempo ci vorrà per vedere i primi progressi? E quanto è importante il ruolo di aziende leader, come la vostra?

La nostra esperienza insegna che la sostenibilità è amica dell’efficienza e della produzione dando il giusto valore a tutto quello che noi utilizziamo e premia anche dal punto di vista economico. Noi abbiamo fatto della sostenibilità un vero e proprio asset strategico su cui sviluppare e far crescere il business recitando un ruolo importante in questo processo di transizione verso un’economia green. Se molte aziende seguiranno la strada da noi tracciata sicuramente sarà un processo più veloce.

Ovviamente, per sviluppare nuovi progetti sostenibili c’è bisogno di investimenti. San Benedetto in questa direzione in che percentuale investe in ricerca e sviluppo?

In innovazione abbiamo investito 23 milioni di euro solo negli ultimi 2 anni e nonostante il momento complicato generato dalla pandemia continueremo a farlo con l’entusiasmo che ci contraddistingue perché è l’unico modo per essere protagonisti in un mercato così competitivo come quello del beverage analcolico. I risultati che abbiamo ottenuto con gli investimenti in ricerca e sviluppo sono così appaganti da superare qualsiasi sacrificio fatto.

In termini economici che 2020 è stato per voi e quali sono le iniziative più belle che avete attivato e di cui andate più orgogliosi?

Nonostante la pandemia stimiamo di chiudere comunque il 2020 in attivo, ma con una crescita inferiore rispetto al 2019. I volumi sono stati leggermente inferiori soprattutto per quei prodotti a valore più alto a causa delle chiusure della ristorazione e dell’Ho.re.ca dove si generano volumi di maggiore redditività con conseguente impatto su fatturato e marginalità. Restiamo comunque un’azienda sana con un livello di indebitamento praticamente a zero e abbiamo tutte le risorse per riprendere con molta enfasi appena il mercato ripartirà.

Guardando invece al 2021 quali sono le vostre previsioni e gli obiettivi che vi siete posti? E soprattutto avete intenzione di aprire gli uffici delle vostre sedi per accelerare la campagna vaccinale?

È sicuramente un anno difficile con vari up & down causati dalle continue chiusure. Contiamo di recuperare la prossima estate, periodo dell’anno in cui si registrano storicamente i maggiori consumi di bevande e speriamo che un aiuto possa arrivare anche dal completamento del processo di vaccinazione dell’intera popolazione. E proprio in questa direzione abbiamo già dato disponibilità a Confindustria per rendere sia la nostra sede di Scorzè che quella di Popoli centri di vaccinazione.

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