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Non solo Covid: il miliardario fondatore di BioNTech spiega la nuova era dei vaccini mRna

Articolo di Leah Rosenbaum apparso su Forbes.com

Uğur Şahin è uno scienziato nel cuore: il co-fondatore e ceo di BioNTech preferirebbe essere sempre in laboratorio piuttosto che in qualsiasi altro luogo. Nel giorno del suo matrimonio, lui e Özlem Türeci, moglie, collega e cofondatrice di BioNTech, finite le nozze sono tornati subito a lavorare. (Türeci, tra l’altro, è anche lo chief medical officer di BioNTech.)

Il pacato immigrato turco, che si è trasferito in Germania con i suoi genitori all’età di 4 anni, ha più le sembianze di un professore universitario che di un potente ceo di una società con capitalizzazione di mercato da 27 miliardi di dollari. In effetti è un professore – ha insegnato all’Università di Magonza per più di 20 anni. Tutti i giorni va a lavoro in bicicletta, perché lui e sua moglie non possiedono un’auto e lo si può trovare spesso nei laboratori della sua azienda. Ma la partnership con Pfizer ha trasformato BioNTech in una delle biotech più importanti al mondo, grazie al co-sviluppo del primo vaccino autorizzato contro il Covid-19. Un successo che ha reso anche Uğur Şahin un miliardario, con un patrimonio netto di 4,8 miliardi di dollari.

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L’azienda, il cui vaccino è già stato somministrato a milioni di persone, stima di poter produrre 2,5 miliardi di dosi di vaccino entro la fine di quest’anno, sufficienti a proteggere oltre il 15% del mondo dal virus. Tutto ciò ha accelerato la crescita dell’azienda. Ora ha più di 1.900 dipendenti in due continenti, 600 dei quali sono stati assunti dal 2019; i ricavi, nel frattempo, sono aumentati di quasi il 350% nel 2020 rispetto all’anno precedente. E le sue entrate previste dai vaccini Covid-19 nel 2021 sono di 11,5 miliardi di dollari.

Il trionfo del vaccino Covid-19, afferma Şahin, “ci motiva a utilizzare il successo per accelerare ulteriormente i vari programmi che abbiamo in serbo”.

Ecco cosa sta sognando questo ceo-scienziato: 

Vaccini Covid 2.0

Il vaccino BioNTech-Pfizer Covid-19 è stato somministrato a più di 200 milioni di persone in oltre 65 Paesi, ma le aziende prevedono di continuare a modificare e testare il vaccino. E anche se la fine della pandemia sembra essere vicina, tuttavia il numero crescente di varianti di sta diventando un importante ostacolo. Visto che alcune di esse hanno già dimostrato di essere più contagiose, più mortali e più difficili da sconfiggere con i vaccini. Infatti, anche se il vaccino BioNTech risulta efficace contro la variante B.1.1.7 – che è stata scoperta per la prima volta nel Regno Unito – tuttavia potrebbe non esserlo contro la variante B.1.351, che ora domina il Sudafrica. Nel suo report annuale, BioNTech ha affermato che prevede di effettuare studi clinici per testare il suo vaccino contro diverse varianti e potrebbe sviluppare nuove versioni del suo vaccino, in modo tale da adattarle ad ognuna di loro. L’azienda sta anche valutando se un terzo richiamo 6-12 mesi dopo la seconda dose del vaccino possa aumentare l’immunità. “Sappiamo già che il nostro vaccino impedisce il ricovero in ospedale e la morte nelle persone”, dichiara Uğur Şahin, “questo è ovviamente un risultato meraviglioso”.

Al momento il vaccino è stato autorizzato negli Stati Uniti e in altri Paesi per le persone dai 16 anni in su, ma uno studio recente ha dimostrato che il vaccino è efficace al 100% nel prevenire le malattie negli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni. Uno studio sui bambini ancora più piccoli è ancora in corso.

Gli scienziati hanno anche in programma di testare formule più stabili dell’attuale vaccino mRNA, visto che al momento deve essere conservato a basse temperature. Oltre a sviluppare nuove versioni più robuste del vaccino, stanno anche cercando un modo unico di trasportarlo: liofilizzando. In caso di successo, ciò potrebbe significare espandere il lancio del vaccino BioNTech-Pfizer nei paesi a basso reddito con meno infrastrutture.

Combattere l’HIV e la tubercolosi

Il Covid-19 non è l’unico virus che BioNTech sta combattendo. Nel 2019, l’azienda ha annunciato una partnership da 55 milioni di dollari con la ‘Bill and Melinda Gates Foundation’ per sviluppare nuovi trattamenti per l’Hiv e la tubercolosi. Il vaccino contro l’HIV attualmente prevede l’utilizzo di mRNA per innescare le cellule T all’interno del corpo per combattere il virus se viene rilevato. Ad oggi, questi trattamenti sono ancora nelle fasi precliniche.

Nuovi vaccini per curare il cancro 

BioNTech non è la prima azienda biotech di Şahin. Precedentemente, sempre con la moglie Türeci, aveva fondato Ganymed Pharmaceuticals per sviluppare nuovi trattamenti contro il cancro. La società è stata venduta alla società farmaceutica giapponese Astellas nel 2016 per 1,4 miliardi di dollari. Ma l’esperienza di Şahin con i malati di cancro e come oncologo lo ha spinto a trovare dei trattamenti migliori contro il cancro. Prima della pandemia, la ricerca di BioNTech era focalizzata su come il sistema immunitario interagisce con il cancro. E quando iniziò la ricerca, disse: “Per noi la domanda chiave era ‘perché così tanti trattamenti contro il cancro stanno fallendo? Qual è la causa principale?'”.

Non a caso, il vaccino antitumorale personalizzato è uno dei prodotti più avanzati dell’azienda. Sviluppato utilizzando campioni di tessuto canceroso di un paziente, identifica i marcatori genetici distinti in quel cancro e, utilizzando l’mRNA per stimolare la risposta immunitaria del paziente, attacca quei marcatori. In sostanza: l’mRNA allena il sistema immunitario per uccidere il cancro nel corpo.

Şahin dichiara che la società è attualmente impegnata nella sperimentazione clinica di fase 2 con due dei suoi vaccini contro il cancro. “Potrebbe esserci una probabilità significativa che i nostri primi prodotti di mRNA per il cancro vengano presentati per l’approvazione nel 2023 o 2024”, dice.

Un approccio combinato: terapia genica e mRNA

Oltre a sviluppare nuovi trattamenti, l’azienda di Uğur Şahin sta anche esplorando dei nuovi modi per aumentare l’efficacia dei farmaci antitumorali attualmente sul mercato. Uno di questi è la terapia cellulare CAR-T, che fornisce un metodo alternativo per addestrare il sistema immunitario di un paziente ad attaccare il cancro. Ma, per ragioni ancora sconosciute, non ha sempre successo. Per renderlo più efficace, BioNTech sta sviluppando un booster di mRNA che può essere utilizzato in combinazione con la terapia cellulare CAR-T per produrre più cellule T modificate all’interno del corpo che sono alla ricerca di bersagli tumorali più specifici. Uno dei principali vantaggi di questo metodo è che può combattere tutti quei tipi di cancro difficili da estirpare solamente con la terapia CAR-T. “Stiamo aprendo la porta per dar vita alle prime terapie combinate: quella genica e quella mRNA”, dice Uğur Şahin. “Questo è un approccio completamente nuovo”.

Alcuni di questi nuovi trattamenti con mRNA richiederanno diversi anni, ma nel frattempo, l’attività non si ferma e la società continua a concludere accordi con giganti farmaceutici tra cui Genentech e Sanofi. Per quanto riguarda Şahin, da vero scienziato, quello che attende con impazienza sono i dati che emergeranno nei prossimi mesi per guidare il futuro della sua azienda. E rivela che “i prossimi due anni saranno estremamente istruttivi”.

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