Skin
Terry Gou
Money

La storia di Terry Gou, il re dell’elettronica partito da un capannone di Taiwan (con un prestito della madre)

Il nome di Terry Gou e della sua Hon Hai Precision, conosciuta anche come Foxconn, potrebbe non essere familiare ai più. Eppure basterebbe aggiungere un paio di informazioni per comprendere quale sia il peso a livello internazionale di Gou e della sua azienda: Hon Hai Precision, ricorda Forbes, è infatti il più grande produttore a contratto di elettronica al mondo, con Apple tra i principali clienti e circa un milione di dipendenti. Il patrimonio di Terry Gou è stimato in circa 7 miliardi di dollari. 

Poche le informazioni sull’inizio della storia di Terry Gou, tra cui qualche breve accenno ricostruito da Bloomberg e raccontato dallo stesso imprenditore nel corso di un’intervista.

Chi è Terry Gou

Terry nasce a Taiwan da genitori originari della provincia cinese dello Shanxi. Suo padre, racconta il sito della rivista giapponese in lingua inglese Nikkei Asia, è un agente di polizia. Con il cambio di paese, l’alloggio previsto dalla sua professione non è più incluso e la famiglia deve adattarsi a un angolo di un tempio taoista vicino a una stazione.  

Sempre Bloomberg, in un articolo di approfondimento su Gou, scrive che, fino ai 23 anni, Terry svolge tre anni di formazione professionale, presta servizio militare e lavora per due anni come impiegato addetto alle spedizioni in un’azienda di Taiwan. A quel punto, ricorda Forbes, la decisione di tentare il grande salto e mettersi in proprio, convinto che i prodotti elettronici “sarebbero stati parte integrante della vita quotidiana”. Oggi sembra un’ovvietà, ma a metà degli anni ’70 la percezione era ben diversa.

Terry Gou Donald Trump
Terry Gou assieme a Donald Trump, allora presidente degli Stati Uniti, nel 2018 (foto Andy Manis/Getty Images)

Le intenzioni diventano fatti. Grazie a un prestito di circa 7.500 dollari dalla madre, Terry affitta un capannone a Tucheng, un sobrio sobborgo di Taipei, e acquista un paio di macchine per lo stampaggio della plastica, con cui inizia a produrre manopole per cambiare canale sui televisori in bianco e nero. Il suo primo cliente è Admiral Tv, azienda con sede a Chicago. Il mercato americano diventa subito uno sbocco importante per gli affari della Hon Hai Precision e Terry è più determinato che mai a farsi trovare pronto con i possibili futuri acquirenti. Comincia così a esercitarsi a firmare in inglese, finché non perfeziona la sua grafia.

L’ascesa di Hon Hai Precision

Gli anni ’80 portano a Gou e alla sua giovane azienda alcune svolte essenziali. La prima avviene quando inizia a fornire ad Atari i connettori che collegano il cavo del joystick alle console per videogiochi. La seconda è un lungo tour negli Stati Uniti in cui visita 32 stati in 11 mesi, utile anche a migliorare di molto il suo inglese incerto. 

Gli anni ’90 rappresentano invece il decennio dell’internazionalizzazione e della quotazione in Borsa, nel 1991. Ai clienti che Hon Hai rifornisce si aggiungono Ibm, Hp, Apple e Dell. Oggi Terry Gou, di fatto, produce materialmente i dispositivi di Apple, o comunque ha un peso notevole nei suoi affari. Nel 2016, come riporta Forbes, arrivano le ultime acquisizioni di peso da parte della Hon Hai Precision, con il produttore di elettronica giapponese Sharp e il marchio di telefoni cellulari Nokia. 

Bloomberg riporta un esempio per comprendere meglio quanto la varietà delle produzioni di Gou gli consenta di essere presente sul mercato. L’oggetto è proprio un telefono Nokia 1209: l’involucro in plastica è stampato dalla Foxconn Technology, l’altoparlante è realizzato da Hon Hai Precision, così come la tastiera e il connettore del circuito stampato; il circuito stampato è realizzato da Foxconn Advanced Technology, lo schermo da Chimei Innolux, affiliata in cui Gou ha una quota del 2,7%. In totale, circa il 70% dei componenti del telefono è prodotto da un’azienda collegata a Hon Hai Precision. Più o meno lo stesso potrebbe valere probabilmente per un iPhone. Se state leggendo questo articolo da uno dei gioielli di casa Apple, (gran) parte del merito è anche di Terry Gou.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .