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Spirito innovativo e forte legame con il territorio: così la veneta Pam Panorama sta conquistando nuove regioni

Articolo tratto dal numero di maggio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

“La popolazione in futuro avrà meno potere d’acquisto: si rischia la recessione. Ma il nostro gruppo ha la forza finanziaria e organizzativa per affrontare anche questo periodo difficile”. Nonostante la pandemia continui a colpire famiglie e imprese, le parole di Gianpietro Corbari, amministratore delegato di Pam Panorama, nascondono l’ottimismo di un manager abituato alle grandi aziende.

Laureato in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano, dopo un’esperienza in Esselunga, è entrato nel gruppo Granarolo dove ha assunto l’incarico di direttore generale fino al 2017. Nel corso della sua carriera ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità in importanti aziende del settore lattiero caseario – tra le quali Latteria Soresina, Auricchio e Galbani – prima di approdare nel 2018 in gruppo Pam, realtà veneta della grande distribuzione fondata nel 1958, che comprende Pam Panorama, Pam Franchising e In’s Mercato, con oltre mille negozi tra diretti e in franchising a insegna Pam, Panorama, Pam local, Pam City e In’s dislocati in tutta Italia. La fotografia che Corbari scatta del gruppo, in questo inizio anno, è quella di un gruppo solido, ma che ha dovuto confrontarsi con la pandemia. “È stato come un meteorite. C’è un mondo prima e un mondo post-Covid”.

Già da marzo 2020 è stato chiaro come abbia stravolto le abitudini, azzoppato il turismo, incentivato lo smart working e riportato gli studenti nelle proprie case. E ha significato un cambio di paradigma dei consumi e delle abitudini di acquisto anche per la grande distribuzione. Le imprese del settore hanno poi avuto l’obbligo di mettere in sicurezza gli ambienti delle sedi e dei punti vendita in tutta Italia, che ha comportato una lievitazione dei costi fissi. In una situazione del genere, è risultato essenziale il ricorso a una strategia maggiormente indirizzata verso l’online, con l’iniziativa Pam a Casa presente solo a Milano, Padova, Genova, Trieste, Venezia e Roma. Iniziativa dettata dalla contingenza del momento storico ma lo store fisico rimane l’entrata principale, visto che alla fine dei conti l’e-commerce è riuscito a coprire solo il 2% del fatturato di Pam. Percentuale indicativa di un trend prevedibilmente in aumento anche post emergenza sanitaria, tanto da vedere Pam impegnata in una partnership con Amazon per la consegna della spesa a casa. Anche quest’ultima possibilità presente solo a Torino e Roma, tutti i giorni, ma in finestre orarie ben precise.

Nonostante la situazione complessa, i risultati sono stati soddisfacenti. Nel 2020 il gruppo ha registrato 2,7 miliardi di euro di fatturato, grazie anche ai propri piani di sviluppo che comprendono l’impiego di più di 9.800 lavoratori. E grazie soprattutto, alla capacità di adattamento e ai prodotti di qualità a prezzi convenienti. “Le nostre offerte hanno avuto successo perché sposano profili di clienti differenti con esigenze diverse”, dice Corbari. Il business model, che fa leva su piccoli esercizi, iper e discount, dell’azienda ha subito un drastico cambiamento. “Per fare questo è stato necessario modificare l’organico dell’azienda e il modo di pensare di tutto il gruppo”. Una riorganizzazione che per l’azienda ha significato il preludio alla crescita secondo tre direttive: local, sostenibilità ed espansione geografica. La distribuzione degli esercizi commerciali è capillare ma l’obiettivo è proprio quello di allargare la presenza sul territorio. Questo processo, sostiene Corbari, solitamente è portato avanti con gli imprenditori locali per potenziare il legame con il territorio. “Questo per noi vuol dire supportare il territorio”.

La nuova frontiera per Pam nel 2021 si chiama Campania. La regione era rimasta fuori dai progetti del gruppo e la possibilità di raggiungerla è arrivata grazie a un accordo di partnership con RetailPro, realtà nuova nel panorama del retail, che coadiuverà Pam nella distribuzione e nell’inspessimento della rete commerciale.
La sostenibilità dei propri processi poi risulta fondamentale per i progetti del gruppo, che, ad esempio, nel 2018 ha contribuito alla rinascita della zona boschiva dell’Altopiano di Asiago con la donazione di 600 alberi nel Comune di Enego, in provincia di Vicenza distrutti dalla tempesta Vaia. “Spesso sosteniamo fondazioni e iniziative, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità permea tutto l’apparato aziendale”.

Questo tipo di impegno si associa ad altre iniziative, come l’implementazione di progetti innovativi di efficienza energetica, l’incentivazione di abitudini green nei punti vendita e in sede, o come la riduzione degli sprechi nei negozi. Insomma, per Corbari le imprese che si sapranno adattare e sapranno rinnovare la propria struttura aziendale riusciranno a superare la crisi. “Abbiamo la solidità per attraversare questa tempesta, perché abbiamo un forte spirito innovativo”. Quello che spesso manca ma che è nel dna del Gruppo Pam. “Il meteorite è caduto e si è alzata una nuvola. Ora si sta diradando: noi siamo pronti per le prossime sfide”.

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