Innovation

L’azienda italiana che ha lanciato il tampone per rilevare il Covid-19 e le principali varianti con un solo test

Articolo apparso sul numero di luglio di Forbes Italia. Abbonati!

Sono passati più di 18 mesi dall’esplosione della pandemia da Covid-19, eppure sono ancora diverse le incognite che minano il tanto auspicato ritorno alla normalità pre-pandemia. Due su tutte: la completa libertà di poter partecipare agli eventi e di potersi spostare liberamente all’interno del proprio Paese o all’estero. Sia per l’obbligo di dover presentare un pass che attesti o la negatività al tampone o l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, sia per la paura innescata dalla diffusione delle varianti che, in alcuni casi, hanno dimostrato di aggirare l’immunità garantita dai vaccini finora autorizzati e somministrati. Favorendo nuovamente la diffusione del virus e mettendo a repentaglio i piani governativi. Anche perché il monitoraggio delle stesse, sulla base di quanto previsto attualmente dai sistemi sanitari, non avviene in maniera istantanea, ma solo dopo che un primo tampone molecolare con esito positivo viene nuovamente analizzato tramite un secondo test, complesso e costoso sia economicamente che in termini di tempo, finalizzato all’identificazione della variante. Ed è qui che entra in gioco Oacp, l’azienda di diagnostica, avanzata nata nel bolognese, che a fine marzo 2021 ha sviluppato e lanciato il primo kit a livello globale che permette con unico test di Pcr (tampone molecolare) di verificare sia la presenza del Covid ‘comune’, sia delle tre principali varianti: sudafricana, inglese e un ceppo di quella brasiliana.

“Oltre a risparmiare tempo e denaro, il nostro kit permette di semplificare un processo ancora troppo lento e complesso per una situazione di emergenza come quella attuale”, dice il ceo Enrico Di Oto. “Quella che abbiamo realizzato, brevettato e certificato è una piattaforma modulare capace di integrare velocemente nuove varianti e nuovi virus e che ha ricevuto diversi riscontri positivi dai suoi utilizzatori. Come dichiarato dalla stessa Regione Sicilia, che è stata la prima a richiederli, dopo l’esperienza già positiva con noi, vissuta nella fase più acuta della pandemia”.

A fine 2019, Oacp ha infatti costruito una rete di collaborazione internazionale composta da un partner industriale cinese, con il quale ha sviluppato il primo kit per tampone molecolare Covid-19, e Crosstrak, una realtà inglese che li ha supportati da quel momento nella commercializzazione dello stesso. “Dopo che ad aprile 2020 una circolare del ministero della Salute ha inserito il nostro kit Pcr tra gli strumenti di diagnostica Covid suggeriti in Italia, grazie al supporto di Crosstrak abbiamo avuto la possibilità di rispondere alla richiesta di test da parte di Invitalia, rientrando tra i suoi fornitori. In quel momento siamo entrati in contatto per la prima volta con la Regione Sicilia, dove è stata inviata quasi la totalità dei kit acquistati da Invitalia, più di 100mila test. Se inizialmente la decisione ci ha colto di sorpresa, si è dimostrata vincente per noi in quanto, grazie al sistema sanitario siciliano che ha fin da subito inglobato nella strategia pandemica anche i laboratori e i consorzi privati accreditati, siamo riusciti a veder ampiamente validato il nostro prodotto”. Segno evidente della resilienza e della capacità innovativa e tecnologica di una società che basa il suo business su due focus ben precisi: l’oncologia e le malattie infettive.

Fondata a luglio 2017 con l’obiettivo di rendere le procedure diagnostiche più efficienti, meno costose e più veloci, Oacp affonda le sue radici nel mondo della ricerca medica, concretizzatasi dapprima nel 2015, come progetto all’interno del programma imprenditorialità dell’Università di Bologna, denominato Launch Pad. “In quegli anni, per cercare consensi e validazioni dalla comunità scientifica e imprenditoriale, abbiamo partecipato a diverse iniziative per startup. Vincendo, per esempio, la prima edizione del Launch Pad Program, che ci ha dato accesso al Tvlp, un programma di 20 giorni nella Silicon Valley dove siamo stati premiati come uno dei migliori progetti”. Ma la svolta definitiva è arrivata nel 2017, quando la realtà è stata selezionata per partecipare al programma RebelBio a Cork, in Irlanda, sede legale della realtà bolognese, che ha un tasso di accettazione intorno al 10%. “Quel momento ci ha confermato che la nostra idea poteva veramente fare la differenza nella vita dei pazienti e nelle economie di tempo e di costi dei laboratori, spingendoci ad accelerare la messa in commercio dei nostri prodotti destinati: una linea di reagenti per laboratorio, capaci di velocizzare e ridurre i costi dei test sul dna, che servono o per delineare la diagnosi o per definire il corretto approccio terapeutico di molteplici tipi di tumori. In particolare, quello alla mammella e al polmone, che sono i più impattanti dal punto di vista numerico e sociale”.

Ma visto che il mercato italiano, e in generale europeo, è già abbastanza competitivo, Oacp è entrata a capofitto anche in Cina, uno dei mercati più in crescita. “Grazie a una serie di contest promossi dalle varie municipalità cinesi, siamo riusciti gratuitamente a viaggiare in ogni parte del Paese, a farci conoscere, a vincere diversi premi, e, soprattutto, a diventare partner di un’azienda che produce biomarcatori per le diagnosi per il cancro. La stessa che a fine 2019 ci ha inviato il primo kit per il tampone molecolare e che ci ha affiancato nella produzione del nuovo kit. Senza dimenticare che, grazie al supporto del Mise a seguito dell’ammissione al Global Start Up Program, siamo volati a Shangai. Confermando quanto di buono avevamo già fatto vedere e allargando il nostro network”.

Aspetto fondamentale, considerando che il settore diagnostico e della biologia molecolare sta crescendo continuamente. “L’esperienza Covid-19 ci ha dato modo di mettere a frutto la nostra competenza, perché ormai ogni giorno le innovazioni terapeutiche devono essere accompagnate da una diagnosi sempre più precisa, efficiente e veloce. Il nostro scopo è produrre beneficio al paziente, permettendogli di sapere nel minor tempo possibile quali siano la diagnosi e la terapia che deve seguire. Senza l’ansia data dall’attesa del responso. Ecco perché guardando al futuro vogliamo consolidare la nostra presenza in Europa, espanderci nel mercato asiatico, e puntare al mercato americano, anche grazie alla raccolta di capitali da investitori. Non dimenticando che, oltre a una forte conoscenza tecnologica, è il network a fare la differenza, soprattutto quando è di valore. Come quello composto da un partner cinese d’eccellenza e da Crosstrak”.

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