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Dopo LinkedIn anche Yahoo lascia la Cina: “Ambiente sempre più impegnativo”

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Yahoo è il secondo gigante tech degli Stati Uniti in poche settimane a ritirarsi dalla Cina. L’azienda pone così fine simbolicamente ai suoi servizi nella seconda economia mondiale dopo anni di chiusura. Il motivo? Un “ambiente commerciale e legale sempre più impegnativo”.

ASPETTI PRINCIPALI

  • I servizi Yahoo, secondo quanto dichiara la società, non sono più disponibili nella Cina continentale a partire dal 1 novembre.
  • Le operazioni dell’azienda erano già state ridimensionate nel 2015, dopo la chiusura dell’ufficio di Pechino e aver licenziato centinaia di persone.
  • Prima di allora, il portale web, i servizi di posta elettronica e di musica gestiti da Alibaba di Yahoo China sono stati chiusi tra il 2012 e il 2013.
  • Il ritiro di Yahoo segue quello di LinkedIn che ha lasciato la Cina a ottobre a causa di un “ambiente operativo significativamente più impegnativo”.

BACKGROUND

La presenza di Yahoo in Cina era marginale ormai da anni. L’azienda aveva acquistato una partecipazione del 40% nel gigante cinese dell’e-commerce Alibaba nel 2005, che ha iniziato a vendere nel 2012. Giganti tecnologici come Google, Facebook e Reddit e una sfilza di siti di news internazionali sono stati a lungo banditi in Cina a causa di censura radicale conosciuta come il “Great Firewall”. Nel frattempo, secondo quanto riferito dal Telegraph, l’app di Yahoo Finance è stata ritirata dall’app store cinese il mese scorso, chiudendo gli utenti a una fonte chiave di news dall’estero. Secondo quanto riferito, il sito ha ripubblicato un report Bloomberg sulla repressione tecnologica della Cina. Yahoo era una volta il player dominante nella ricerca sul web, ma ha faticato a mantenere il suo status, essendo stata venduta a Verizon nel 2017 e poi all’hedge fund Apollo all’inizio di quest’anno.

A MARGINE

Il mese scorso, la piattaforma di lavoro LinkedIn si è ritirata dalla Cina dopo sette anni adducendo ragioni simili, in quella che secondo il Wall Street Journal è stata l’ultima grande piattaforma di social media a lasciare il paese. Ha seguito la decisione di LinkedIn di bloccare gli account dei giornalisti statunitensi sulla sua piattaforma cinese, rispettando le richieste della Cina di censurare i contenuti.

CITAZIONE

“In riconoscimento del contesto commerciale e legale sempre più impegnativo in Cina, la suite di servizi di Yahoo non sarà più accessibile dalla Cina continentale a partire dal 1 novembre”, ha affermato l’azienda in una dichiarazione condivisa con Forbes. “Yahoo rimane impegnato nei diritti dei nostri utenti e in un Internet libero e aperto. Ringraziamo i nostri utenti per il loro supporto.”

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