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L’arte del vino secondo uno dei 50 migliori giovani vignaioli del mondo

Identità, eleganza ed equilibrio. Utilizza queste tre parole Cristian Specogna per descrivere i vini della sua stessa cantina, l’Azienda Agricola Specogna, situata nel comune di Corno di Rosazzo, nello splendido territorio dei Colli Orientali del Friuli.

Giunta proprio grazie a Cristian e a suo fratello Michele alla terza generazione di vignaioli, la famiglia Specogna inizia la sua avventura nel mondo del vino nel 1963 grazie al nonno Leonardo che, nel dopoguerra, rientrando dalla Svizzera, vide per la prima volta la Collina di Rocca bernarda. “Si innamorò immediatamente della bellezza di questo territorio e di tutte le peculiarità che lo contraddistinguono. Decise, quindi, di investire i suoi risparmi di una vita per comprare un piccolo terreno e iniziare questa avventura nel mondo dell’agricoltura che in quel periodo, come tutte le realtà di questa zona, era soprattutto un’attività di sussistenza per la famiglia”, racconta con il sorriso Cristian.

Partita quindi come un’azienda agricola a 360 gradi, nel corso degli anni, l’azienda Specogna decide a poco a poco di cambiare volto e di specializzarsi nell’ambito enologico. “L’idea venne da nostro padre che riuscì a migliorare, anno dopo anno, la qualità del lavoro in vigna, portando i vini della cantina prima nei mercati nazionali e poi in quelli internazionali. E da lì non ci siamo più fermati”. Con un vigneto della superficie di circa 25 ettari, da sempre la casa di Cristian, oggi la Cantina Specogna conta 11 etichette (sette bianchi e quattro rossi), una produzione annuale di 110/120mila bottiglie ed un fatturato in crescita di anno in anno, di cui il 55% deriva dai circa 35 paesi in cui esporta i propri vini. E anche se il 2020 è stato un anno particolarmente complesso per il mondo dell’horeca, Cristian e la sua Famiglia non si sono fermati. “Anche se ci è venuta a mancare la nostra fascia di clientela più importante, quella della ristorazione, abbiamo curato ulteriormente la nostra comunicazione online sui social, sia per far vedere che il nostro lavoro non si fermava e rispettava i tempi della natura, sia per avvicinarci sempre di più alla nostra storica clientela privata. Aspetti che ci hanno anche permesso di accrescere le nostre vendite online attraverso siti e-commerce”. 

Cristian Specogna tra i 50 migliori giovani vignaioli al mondo

Dopo le difficoltà incontrate a causa della pandemia, il 2021 ha fin da subito riservato delle belle sorprese. Una su tutte, la decisione della nota rivista americana FoodDrink Magazine di inserire Cristian Specogna tra i 50 giovani vignaioli migliori al mondo. “Appena ho letto la mail ho provato un’emozione fortissima. Non ci credevo. È stata una grande sorpresa. Anche perché per me fare vino significa vita, realizzare un sogno e chiudere nelle bottiglie l’essenza del proprio territorio. Inoltre, questo è un riconoscimento che non premia solo il vino come prodotto finale, ma anche e soprattutto come gestiamo e portiamo avanti la nostra azienda. E per noi questo è un grande motivo di orgoglio”. Non è un caso, quindi, se la Cantina Specogna è riuscita a consolidare il proprio business negli Usa, storicamente amanti dei prodotti italiani, e ad entrare nei mercati emergenti per il mondo del vino, in particolare la Cina. A dimostrazione che sta continuamente crescendo la richiesta per l’agroalimentare italiano. 

I vini della Cantina

Guardando alle 11 etichette, i vini che caratterizzano la Cantina Specogna sono senza dubbio il “Picolit” e il Pinot grigio ramato. “Per il Picolit c’è una vera e propria passione storica. In quanto è un vino dolce che, da secoli, ha la fama di essere di qualità e di prestigio. Soprattutto nel nostro territorio, dato che è una delle uve più vocate e storiche della Collina di Rocca bernarda. Per noi racchiude l’essenza di queste zone”. 

Il Pinot grigio ramato è, invece, uno dei prodotti in cui ha creduto di più la famiglia Specogna. Al punto da produrlo da sempre con la tradizionale vinificazione “a contatto con le bucce”. La macerazione, secondo Specogna, oltre a donargli quella tonalità ramata molto particolare aiuta anche ad ottenere maggiore complessità ed identità al vino che ne nasce. “È il nostro cavallo di battaglia, perché lo abbiamo sempre prodotto così anche in anni in cui questa tipologia di vinificazione aveva perso il suo appeal ed era stata praticamente abbandonata”.

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L’attenzione verso la sostenibilità

Un fattore che contraddistingue la Cantina Specogna è indubbiamente l’attenzione all’impatto ambientale e sociale. In generale a tutto ciò che racchiude il grande mondo della sostenibilità. “Il nostro approccio all’agricoltura nella gestione dei vigneti segue i dettami della conduzione biologica. Inoltre, in azienda abbiamo installato una serie di impianti fotovoltaici che ci permettono di essere indipendenti come consumo elettrico; abbiamo iniziato la produzione di miele, inserendo delle arnie d’api all’interno delle nostre colline per valorizzare un migliore equilibrio a livello di insetti utili; e abbiamo anche aumentato la superficie a bosco delle nostre tenute proprio per creare ancor più biodiversità. In sintesi, non vogliamo far altro che garantire equilibrio all’ecosistema, sia per valorizzare la qualità, sia per sottolineare che questo è l’unico percorso che ci può permettere davvero di mantenere integro questo territorio e, al tempo stesso, valorizzarlo”. 

Un pensiero che si riscontra anche nel progetto “Coltura e Cultura” che unisce due eccellenze italiane, il vino e l’arte della pittura. Si tratta di un’edizione limitata di vini riserva (che meglio rappresentano la qualità del nostro territorio) le cui bottiglie e confezioni in legno vengono dipinte a mano da prestigiosi artisti regionali o nazionali, come Silvano Spessot, Giorgio Morandini, Arianna Greco e Dany Visentin. “È un progetto che ho molto a cuore, perché oltre ad aver avuto l’onore di poter donare questi lavori a personalità del calibro di Papa Francesco, del Principe Alberto di Monaco, al team di Formula 1 della Ferrari, ed a numerose altre figure di spicco del mondo dello spettacolo e della politica, come il premier Mario Draghi, è frutto anche di una collaborazione che abbiamo attivato con la Fondazione ProgettoAutismo FVG onlus (che ha sede a Feletto Umberto in provincia di Udine). Un’ iniziativa in cui i ragazzi di questo Istituto creano delle collezioni di bottiglie il cui ricavato va in buona parte donato per le iniziative della scuola”. 

Infine, guardando al futuro, i diktat di Cristian Specogna sono sempre due: migliorarsi e valorizzare il proprio territorio. “Io e mio fratello vogliamo continuare a dimostrare il valore di questa zona, soprattutto in un settore, come quello del vino, dove i risultati arrivano solo passo dopo passo e se ci credi realmente. Perché è un mestiere dove spesso non esistono festività e dove il giorno e la notte si confondono”. Di conseguenza, per andare sempre oltre, “abbiamo il dovere di capire chi siamo, cosa possiamo fare e cosa dovremo fare”, conclude il giovane vignaiolo.  

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