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Gli Nft hanno i loro primi miliardari: sono i fondatori di OpenSea

Questo articolo di Eliza Haverstock è apparso su Forbes.com

La febbre degli Nft ha prodotto i primi miliardari.

I fondatori della startup della blockchain OpenSea sono entrati nel club dei nove zeri in seguito a un nuovo round di finanziamento annunciato martedì 4 gennaio, che porta la valutazione della società a 13,3 miliardi di dollari. Solo sei mesi fa, la cifra era di 1,5 miliardi. Con le loro quote, stimate nel 18,5%, i cofondatori, Devin Finzer e Alex Atallah, hanno entrambi patrimoni di 2,2 miliardi di dollari, secondo i calcoli di Forbes. (Forbes applica uno sconto al valore delle aziende non quotate, per via della liquidità limitata. Un rappresentante di OpenSea ha rifiutato di rilasciare commenti).

Nata quattro anni fa, la startup, che ha sede a New York, è stata tra i primi protagonisti del mercato degli Nft, decollato all’inizio del 2021. Gli Nft – sigla che sta per “nonfungible token” – sono file utilizzati per tenere traccia della proprietà di asset digitali unici come opere d’arte, musica, o perfino figurine virtuali, su un registro noto come blockchain. OpenSea si autodefinisce una piattaforma peer-to-peer su cui gli utenti possono creare, comprare e vendere Nft di ogni genere, in cambio di una commissione del 2,5%.

OpenSea è cresciuta rapidamente nell’ultimo anno. A marzo 2020 era un gruppo di cinque persone, contava circa 4mila utenti attivi che compivano transazioni per 1,1 milioni di dollari al mese e aveva entrate mensili di 28mila dollari. Le sue sorti sono cambiate nel febbraio 2021, quando piattaforme come la Nifty Gateway dei gemelli Winklevoss hanno fatto parlare di sé mettendo all’asta opere d’arte digitali di alto livello. A luglio, OpenSea aveva già concluso un round di finanziamento da 100 milioni di dollari, guidato dalla società di venture capital Andreessen Horowitz, e in quel mese registrava transazioni per circa 350 milioni di dollari. Il mese successivo le transazioni sono arrivate a 3,4 miliardi: un clamoroso incremento di quasi dieci volte, che ha portato alla società 85 milioni di dollari di entrate grazie alle commissioni.

Il mercato degli Nft si è un po’ raffreddato nei mesi successivi, prima di scaldarsi ancora a dicembre. OpenSea ha processato vendite per più di 3,3 miliardi di dollari il mese scorso e ha ottenuto così entrate per circa 82,5 milioni. Oggi, la società impiega più di 70 persone.

Finzer e Atallah hanno circa 30 anni e hanno alle spalle percorsi tipici per giovani miliardari della tecnologia. Finzer, amministratore delegato, è cresciuto nell’area della Baia di San Francisco, ha studiato alla Brown University e ha ottenuto un lavoro come ingegnere del software a Pinterest. Nel 2015 ha co-fondato la sua prima startup, con cui ha sviluppato un motore di ricerca chiamato Claimdog, venduto poi a Credit Karma un anno dopo, per una cifra non resa pubblica. Atallah, chief technology officer, è nato nel Colorado e si è dimostrato un mago dei fogli di calcolo già da giovane. Quando studiava a Stanford ha lavorato a Palantir, secondo il suo profilo LinkedIn. E dopo la laurea ha lavorato a Zugata e Whatsgoodly, startup della Silicon Valley.

Nel gennaio 2018, i due hanno fatto squadra per l’acceleratore di startup Y Combinator, con un’idea che prevedeva di pagare utenti in criptovalute per condividere i loro hotspot wi-fi. Ma i CryptoKitties – gatti virtuali simili a cartoni animati che sono stati tra i primi esempi di Nft – hanno catturato la loro immaginazione. Finzer e Atallah hanno presto cambiato programma, hanno lanciato OpenSea e si sono trasferiti a New York.

Dalla sua nascita, OpenSea ha raccolto più di 420 milioni di dollari da investitori, secondo Pitchbook. Il round di serie C da 300 milioni annunciato martedì è stato guidato dalle società di venture capital Paradigm e Coatue. OpenSea dichiara di volere incrementare il suo organico, con particolare attenzione ai suoi team ‘fiducia e sicurezza’, e di volere investire per rendere i suoi prodotti più accessibili a un pubblico più vasto.

OpenSea deve affrontare una forte concorrenza, di cui fa parte il gigante delle criptovalute Coinbase, che a ottobre ha annunciato un piano per lanciare la sua piattaforma per lo scambio di Nft. I critici hanno anche denunciato il potenziale di frodi e truffe del mondo degli Nft. A settembre Finzer ha chiesto le dimissioni dell’head of product di OpenSea, dopo avere saputo che il dirigente acquistava Nft poco prima che venissero messi sul mercato. E solo la scorsa settimana una galleria d’arte di New York risulta avere dichiarato che Nft del valore di 2,2 milioni di dollari sono stati rubati e messi su OpenSea.

Se l’azienda riuscirà a navigare in acque così agitate, all’orizzonte potrebbero esserci ricchezze ancora maggiori. Secondo i dati di DappRadar, il valore totale di tutti gli Nft passati di mano (virtuale) nel 2021 è di 23 miliardi di dollari. E il mercato è solo all’inizio.

“Il nostro obiettivo è di essere la destinazione in cui queste queste nuove e aperte economie digitali possono prosperare”, ha dichiarato Finzer in una dichiarazione inviata via e-mail.

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