Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato un’“operazione militare speciale” in Ucraina nelle prime ore di oggi. Un annuncio che è stato immediatamente seguito da notizie di esplosioni in tutta l’Ucraina e ha segnato l’inizio della guerra, dopo mesi in cui la Russia aveva ammassato truppe al confine.
I fatti chiave
- In un discorso trasmesso in televisione, Putin ha affermato che la Russia ha avviato l’operazione in risposta alle richieste di aiuto arrivate dai leader separatisti dell’Ucraina orientale, appoggiati da Mosca.
- Dopo il discorso di Putin, alcune esplosioni sono state udite a Kiev, la capitale dell’Ucraina, e nelle città orientali di Charkiv e Kramatorsk.
- Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha scritto su Twitter che Putin ha “lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina”.
- In una dichiarazione pubblicata sul suo sito ufficiale, la Guardia di frontiera ucraina ha affermato che il Paese sta affrontando anche un attacco al confine settentrionale. A portarlo sono truppe russe, sostenute da forze bielorusse.
- In un breve video condiviso su Facebook, il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, ha dichiarato la legge marziale su tutto il territorio nazionale. Ha esortato inoltre i cittadini a non farsi prendere dal panico.
- Putin ha invitato gli ucraini a deporre le armi e ha insistito sul fatto che non intende occupare il Paese. Ha affermato che la sua azione militare è mirata a “smilitarizzare e denazificare” l’Ucraina.
- Il discorso di Putin ha incluso anche un inquietante avvertimento. Il presidente russo ha infatti detto che consegnerà alla giustizia “coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro i civili, compresi cittadini della Federazione Russa”.
- Putin ha anche lanciato un ammonimento contro qualsiasi opposizione internazionale alla sua mossa. Ha dichiarato che ogni tentativi di frenare le azioni di Mosca, “o addirittura di creare minacce per il nostro Paese”, porterà a conseguenze “mai viste nella storia”.
La posizione americana
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha denunciato le azioni di Putin e ha promesso di imporre ulteriori sanzioni per “l’inutile atto di aggressione” dell’Ucraina. “Il presidente Putin ha scelto una guerra premeditata che causerà perdite umane catastrofiche e sofferenze”, ha detto Biden. “La sola Russia è responsabile per la morte e la distruzione che questo attacco provocherà. Gli Stati Uniti e i loro alleati e partner risponderanno insieme e con decisione”.
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In una dichiarazione rilasciata dopo una telefonata con Zelenskyy, Biden ha detto: “Ho condannato questo attacco immotivato e ingiustificato da parte delle forze militari russe. Ho informato Zelenskyy dei passi che intendiamo compiere per fare in modo che la comunità internazionale condanni questa manovra. Domani incontrerò i leader del G7. Gli Stati Uniti e i loro alleati e partner imporranno severe sanzioni alla Russia”.
La posizione dell’Italia
“Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina”, ha dichiarato in una nota il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi. “È ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”.
Un fatto sorprendente
Putin ha lanciato l’attacco durante una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite a New York, convocata per affrontare la crisi ucraina. Sergiy Kyslytsya, ambasciatore ucraino all’Onu, ha denunciato le azioni della Russia in un discorso infuocato: “Non c’è purgatorio per i criminali di guerra. Se ne vanno dritti all’inferno”, ha detto. L’ambasciatore russo, Vasily Nebenzya, che al momento ricopre l’incarico di presidente del Consiglio di sicurezza, ha replicato negando che la Russia abbia dichiarato guerra. Ha sostenuto che l’“operazione militare speciale” di Putin è in qualche modo una cosa diversa da una guerra.
Un fatto collegato
Poco prima che Putin annunciasse l’invasione, Zelenskyy ha lanciato un ultimo appello per la pace, in un discorso a tarda notte. Ha detto che aveva tentato di contattare Putin, ma il Cremlino non ha risposto.
Il contesto
Il rapporto tra Russia e Ucraina è teso dal 2014, quando Mosca invase la penisola ucraina della Crimea, i cui 2,4 milioni di abitanti sono per lo più di etnia russa, e ne dichiarò l’annessione. Otto anni fa la Russia ha dispiegato anche truppe ed equipaggiamento militare per sostenere i separatisti del Donbass, un’area dell’Ucraina che confina con la Russia, sebbene il Cremlino abbia negato di avere partecipato al conflitto. A dicembre la Russia ha spostato circa 100mila soldati nei pressi del confine con l’Ucraina. Un numero che, secondo gli Stati Uniti, è arrivato fino a 150mila la scorsa settimana. La Casa Bianca ha avvertito allora che la Russia avrebbe potuto lanciare un attacco giustificato da una falsa operazione nemica, per dipingere l’Ucraina come aggressore.
Le violazioni del cessate il fuoco nel Donbass sono diventate più frequenti nell’ultima settimana. Gli ufficiali statunitensi hanno interpretato il fatto come un tentativo della Russia di creare un pretesto per una guerra. Lunedì Putin ha affermato che la Russia riconoscerà l’indipendenza delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk, controllate in parte dai separatisti. La mossa, secondo la Casa Bianca, era il probabile preludio a un’invasione, nonostante il Cremlino avesse liquidato le preoccupazioni su un possibile attacco come “follia e allarmismo”. Funzionari americani ed europei hanno cercato una soluzione diplomatica alla crisi, ma la Russia ha continuato a spingere perché all’Ucraina fosse impedito di entrare nella Nato. Una richiesta che gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno accettato.
Che cosa aspettarsi
Reazioni dai governi occidentali. Le risposte degli Stati Uniti e dei loro alleati all’aggressione russa, finora, sono andati dalla fornitura di armi al governo di Kiev allo stop all’attivazione di Nord Stream 2, un gasdotto da 11 miliardi di dollari che collega la Russia alla Germania. Una mossa che minaccia di privare la Russia di decine di miliardi di dollari provenienti dalla vendita del gas. Il 24 gennaio la Nato ha annunciato che gli stati membri avevano inviato navi e jet in Lituania e Bulgaria in risposta alla crisi. Nonostante truppe statunitensi siano state schierate in paesi Nato dell’Europa orientale, Biden ha escluso il dispiegamento di soldati per difendere l’Ucraina o far evacuare gli americani. Un conflitto tra truppe statunitensi e russe, ha detto, provocherebbe “una guerra mondiale”.
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