Articolo tratto dal numero di giugno 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Saranno 950 km di linee elettriche sottomarine, divisi in due rami: uno dalla Campania alla Sicilia, l’altro dalla Sicilia alla Sardegna. Il progetto si chiama Tyrrhenian Link, funzionerà a regime e per intero dal 2028, coinvolgerà 250 imprese e avrà una capacità complessiva di duemila MW. Per realizzare questa opera Terna, società che gestisce circa 75mila km di rete elettrica e circa 900 stazioni sul territorio italiano, investirà 3,7 miliardi di euro.
Tyrrhenian Link, fa sapere l’azienda, servirà a “usare in modo più efficace i flussi di energia provenienti da fonti rinnovabili”, in vista della dismissione degli impianti più inquinanti. Ed è il progetto più ambizioso contenuto nel piano industriale 2021-25 della società, Driving Energy, aggiornato all’inizio dell’anno per accelerare sugli investimenti necessari a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei.
Investimenti per 10 miliardi di euro
Il programma prevede investimenti complessivi per dieci miliardi di euro e fissa l’obiettivo dei 3,08 miliardi di euro di ricavi nel 2025. “Aumenteremo gli sforzi per sviluppare e rendere più moderna la rete elettrica”, afferma l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma. “Vogliamo affermarci come registi della transizione verso le rinnovabili e contribuire a rendere l’Italia autonoma dal punto di vista energetico. La guerra in Ucraina ci ricorda ogni giorno l’importanza di questo traguardo. Il nostro Paese deve puntare su combustibili di cui è ricco come pochi altri al mondo: sole e vento”.
L’aggiornamento del piano prevede di potenziare le dorsali di trasporto dell’energia dai punti di produzione – in gran parte al sud – verso i centri di maggiore consumo del nord. Per farlo serviranno interventi per risolvere alcune congestioni: operazioni sia fisiche, come la risoluzione di interferenze, sia software, tramite intelligenza artificiale, algoritmi e sensori. Allo stesso scopo saranno realizzati anche nuovi collegamenti con Francia, Austria, Tunisia e Grecia, che si aggiungeranno alle 26 linee di interconnessione con l’estero già attive. “L’Italia”, secondo Donnarumma, “occupa una posizione geografica strategica. Deve puntare perciò a un ruolo centrale nel mercato dell’elettricità, sia in Europa che in tutta l’area mediterranea”.
Non solo Tyrrhenian Link
Una parte degli investimenti previsti dall’aggiornamento del piano andrà alle cosiddette attività non regolate, come quelle nel campo dei trasformatori e della manutenzione di impianti fotovoltaici. La maggior parte delle risorse – 9,5 miliardi di euro – sarà destinata alla rete di trasmissione nazionale. Un sistema che diventa sempre più articolato: secondo i dati di Terna, i punti di immissione di energia sono passati da 800 a circa un milione nel giro di pochi anni.
Tra i progetti previsti, oltre al Tyrrhenian Link, ci sono anche l’interconnessione Sardegna-Corsica-Toscana, il potenziamento della rete in alcune grandi città (Roma, Napoli, Bologna, Torino e Catania) e la linea tra la zona di Colunga, nel bolognese, e quella di Calenzano, vicino a Firenze. Una parte dei fondi sarà spesa per fronteggiare i rischi dovuti agli eventi climatici estremi, resi sempre più frequenti dal riscaldamento globale. 1,2 miliardi saranno invece destinati a progetti per la digitalizzazione e l’innovazione, tra cui sistemi per il controllo da remoto delle stazioni elettriche e delle infrastrutture, droni, robot, realtà virtuale e aumentata, gestione intelligente dell’energia, automazione dei processi e ricerca e sviluppo su materiali ecologici.
Il programma NexTerna
Guardano alla sostenibilità anche l’eliminazione di 400 km di linee obsolete, che ridurrà l’impatto delle infrastrutture sul paesaggio, e l’adozione del protocollo Envision, elaborato nel 2012 dall’Institute for Sustainable Infrastructure e dall’università di Harvard. Envision è composto da 64 indicatori e permette di misurare la sostenibilità dei progetti dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. In tutto, le opere programmate per i prossimi anni da Terna dovrebbero ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera di 5,6 milioni di tonnellate all’anno. C’è poi il programma NexTerna: un’iniziativa che l’azienda definisce “di trasformazione culturale”, mirata a “sfruttare la digitalizzazione di processi e strumenti per aumentare efficienza e produttività delle persone, con benefici logistici e un miglioramento della qualità della vita dei lavoratori”.
Poche settimane fa Terna ha lanciato anche il Tyrrhenian Lab, un polo di formazione “per chi guiderà le future evoluzioni dei mercati dell’energia”. L’azienda investirà 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni e collaborerà con le università di Cagliari, Salerno e Palermo, ovvero le città in cui arriveranno i cavi sottomarini del Tyrrhenian Link. Tyrrhenian Lab punta a formare 150 persone tra l’autunno del 2022 e il 2025. Il percorso di studi durerà un anno, sarà incentrato su competenze tecnologiche e strategiche e prevede uno stage nell’azienda. “Questo progetto”, spiega Donnarumma, “risponde a tre esigenze: investire sui giovani, accrescere le nostre competenze specialistiche e valorizzare i territori”.
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