Gli anni della pandemia hanno profondamente segnato il tessuto sociale ed economico, acuendo criticità pregresse ma anche accelerando macro-tendenze già avviate. Tra queste ultime, la sostenibilità è uno dei fattori che ha avuto una maggiore attenzione da parte della società, sempre più cosciente del fatto che un sistema sostenibile è resiliente, pronto a reagire velocemente ad eventi non previsti.
Quando si parla di sostenibilità non ci si riferisce soltanto ai cambiamenti climatici, alla riduzione di Co2, ci si riferisce anche al sistema sociale, in cui il benessere è equamente distribuito, e alla governance aziendale e istituzionale, dove si guarda all’uguaglianza di genere e alla trasparenza. Questi tre aspetti sono riassunti nell’acronimo dei criteri Esg (environment society governance) che rappresentano i pilastri del benessere collettivo.
Considerando quanto sia essenziale che il sistema economico globale avvii un reale processo di sostenibilità, occorre passare dalla teoria alla pratica attraverso progetti concreti che portino un impatto positivo in termini ambientali e sociali. Questo è ciò che fa Città Giardino Insieme, iniziativa il cui scopo è quello di valorizzare le comunità attraverso la riqualificazione e la manutenzione di piazze, giardini e parchi. Il progetto, ideato da I.e.s. – Italian Enablers of Sustainability, oltre a valorizzare il verde, attiva percorsi di inclusione sociale dando la possibilità ai soggetti più fragili di inserirsi nel mondo del lavoro.
Ad oggi Città Giardino Insieme è presente in diversi comuni italiani tra cui Milano, dove l’impegno è stato rinnovato per i prossimi tre anni, Prato e Montecatini Terme.
Nel capoluogo lombardo Città Giardino Insieme si occupa della riqualificazione e della manutenzione dell’area verde di Piazza della Scala, il cui impegno è affidato alla cooperativa Opera in Fiore, e di piazza Duca d’Aosta in collaborazione con la cooperativa Cascina Biblioteca. Le piazze di Prato e Montecatini Terme sono in fase di progettazione e anche lì saranno le persone fragili guidate da cooperative del territorio a occuparsi delle aree riqualificate. “L’impiego delle persone fragili all’interno di questi progetti per la comunità”, spiega Francesco Allemano, presidente della cooperativa Cascina Biblioteca. “Restituisce loro un senso di dignità e inclusione creando le condizioni sufficienti per tornare ad essere produttivi”.
Un importante punto di forza di questo progetto sta nella collaborazione tra pubblico e privato, una partnership che, come sottolineato dalle Nazioni Unite, fa da propulsore alle sfide globali condividendo strumenti, risorse e competenze. Riccardo Belli, fondatore di I.e.s., spiega così il valore aggiunto di questa sinergia: “Città Giardino Insieme è il format dove riqualificazione verde e inclusione lavorativa di persone fragili sono al centro di un processo orientato al cambiamento e all’impatto. Cambiamento, perché affianchiamo la pubblica amministrazione nell’implementazione di politiche e azioni che hanno come conseguenza diretta il benessere del singolo e della collettività nelle nostre città; impatto, perché il nostro report di sostenibilità permette alle aziende di misurare e comunicare l’impegno concreto rispetto ai Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030”.
Gli Sdg sono un elemento chiave nella creazione di un sistema sostenibile: si tratta di 17 obiettivi in ambito economico, sociale ed ecologico su cui lavorare porre fine alla povertà, all’ineguaglianza, per garantire il rispetto dei diritti umani e per affrontare i cambiamenti climatici. Più obiettivi si centrano in un’attività imprenditoriale, più quell’attività genera un impatto positivo per la collettività migliorando anche la propria reputazione. Anche questo è un punto da sottolineare perché, sempre secondo i regolatori istituzionali, anche le imprese devono contribuire al percorso di sostenibilità, sia per un fatto etico sia per essere più appetibili al mondo della finanza che, oggi più che mai, presta attenzione all’impatto di una attività sull’ambiente e sulla società. Infatti, nell’Accordo di Parigi si legge che “i flussi finanziari devono essere coerenti con il percorso verso il contenimento delle emissioni di gas serra e uno sviluppo resistente ai cambiamenti climatici”.
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