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Esigenti, informate e coraggiose: come Vontobel supporta le investitrici e combatte le disuguaglianze di genere

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Brandvoice tratto dal numero di settembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

C’era una volta l’economia domestica, e si insegnava a scuola. Tant’è che il bilancio familiare era gestito dalle donne sulla base, però, di quello che l’uomo decideva di mettere loro a disposizione. Oggi è un’altra storia. Perché le donne, entrate a pieno titolo nel mondo del lavoro, sono spesso e con successo generatrici di risparmio, arrivando a rivendicare così un ruolo chiave anche in tema di investimenti, con la volontà e la capacità di superare barriere economiche e culturali.

Tra le ricadute accessorie dell’isolamento da Covid-19 c’è stato anche un maggior desiderio di avvicinarsi alle questioni finanziarie, soprattutto tra le donne più giovani, disposte a investire tempo e denaro per pianificare il futuro e capire meglio il mondo dei mercati. Risultato: le investitrici di oggi sono sempre più interessate ad approfondire le loro conoscenze sul tema, con un approccio però mediamente più prudente e riflessivo rispetto a quello dell’uomo.

Combattere la disuguaglianza di genere è un tema molto caro anche al mondo finanziario ed è uno dei primi obiettivi che Vontobel, banca privata specializzata in gestione patrimoniale, asset management attivo e soluzioni d’investimento, si è prefissata. Vontobel, che fa della diversity e del rapporto diretto e di fiducia con il cliente le sue priorità, parte da un assunto: è grande il contributo che può dare la figura femminile al settore.

In tutto il mondo, secondo la ricerca Women and wealth. The case for a customized approach di Ey, la ricchezza delle donne sta crescendo più rapidamente che mai. I cambiamenti demografici, economici e tecnologici aumentano la forza e l’indipendenza finanziaria delle donne, che rappresentano perciò un’enorme opportunità per il settore della gestione patrimoniale. Eppure ancora molti wealth manager vedono il gender gap come un elemento di scarsa importanza. C’è dunque molto da fare: in primis un salto culturale. Ma il potenziale è enorme. Anche perché le donne sono molto esigenti: il 62% è disposto a prendere in considerazione il passaggio a un gestore patrimoniale migliore, rispetto al 44% degli uomini.

La quota di patrimonio detenuta e gestita delle donne è aumentata notevolmente. E, sebbene il divario di retribuzione tra i generi riduca le prospettive di accumulo di ricchezza per le donne, queste già controllano il 32% della ricchezza mondiale. Una cifra che aumenterà a un tasso del 5,7% annuo, fino a raggiungere 97mila miliardi di dollari entro il 2024, secondo Boston Consulting Group.

“Il nostro è un mestiere fatto di persone e le donne oggi sono protagoniste. Nella professione di banker dimostrano precisione, capacità assertive, organizzazione. Aspetti sempre più apprezzati dalla clientela che mai come oggi ha bisogno di una guida attenta. Non a caso, nell’ultimo anno ne ho assunte quattro, tutte di altissimo standing e qualità”, afferma Lorenzo Palleroni, responsabile in Italia di Vontobel Wealth Management Sim. “Quando sono clienti, le donne sono investitrici stimolanti. Vogliono essere sempre informate, capire la ratio delle proposte che ricevono e selezionare gli investimenti con grande consapevolezza. Sono in genere attentissime alla preservazione del patrimonio e al passaggio generazionale. In quanto banca privata, abbiamo un osservatorio privilegiato sul mondo dei grandi portafogli e stiamo assistendo alla crescita nel numero di donne con un certo patrimonio sia a livello globale, sia italiano”. Palleroni tiene a precisare: “Le donne si aspettano dai loro wealth manager accesso a piattaforme di educazione finanziaria e di formazione molto evolute. Noi siamo sempre pronti a prenderci cura dei bisogni finanziari e personali dei clienti e sappiamo soddisfare tutte le loro esigenze”.

Ma qual è la propensione delle donne all’investimento? La crescita degli investimenti al femminile in termini di masse va di pari passo con l’aumento del numero delle investitrici. In una ricerca commissionata dalla banca tedesca tutta digitale N26 si legge che il 72% delle donne che investe prevede di aumentare nel 2022 la somma mensile investita, mentre il 60% di chi, tra i 35 e i 44 anni, non ha mai investito ha valutato la possibilità di cominciare a farlo. Uno scenario che si lega ai cambiamenti della società, che finalmente si sta attivando per migliorare la parità di genere ed enfatizzare il valore femminile anche nella leadership aziendale. “La società sta cambiando e offre nuove opportunità al nostro settore. Sono sempre più numerose le donne capaci di generare ricchezza. Sono donne facoltose, evolute, con una grande capacità di risparmio che va indirizzata e supportata in una prospettiva di lungo periodo”, dichiara Palleroni. Le donne poi, pur avendo un approccio conservativo, osano. Forse perché sono più curiose e studiano molto. Puntano così a nuove forme di investimento, come le criptovalute, scelte dal 26% del campione, seguite dal comparto immobiliare (29%) e dai prodotti bancari (23%). La capacità di studiare con attenzione l’investimento e valutarne le conseguenze nel lungo periodo viene trasmessa ai figli, visti come veri protagonisti del cambiamento. Questi mostrano una preparazione talvolta più alta e più sofisticata di quella dei genitori, acquisita magari grazie a master e corsi di specializzazione. “Stiamo assistendo a un fenomeno di evoluzione in termini di diversity dei nostri interlocutori”, prosegue il manager, “non solo in ambito di genere, ma anche generazionale. Capita spesso che agli appuntamenti vengano intere famiglie e non di rado le nuove generazioni dimostrano preparazione e capacità di valutazione pari o superiori a quelle dei genitori.

I giovani peraltro hanno aspettative e priorità differenti, vicine a una logica di impact investing (investimenti che generano un impatto sociale o ambientale misurabile e benefico oltre a un ritorno finanziario). Questa è un’altra grande opportunità per una realtà come la nostra, da sempre molto attenta alle tematiche esg, con particolare focus sull’impatto sociale e ambientale. Avere interlocutori giovani che scelgono strumenti finanziari orientati alla sostenibilità è una grande soddisfazione”, sottolinea Palleroni.

Il prossimo decennio, in altre parole, porterà cambiamenti demografici e tecnologici. Elementi sociali ed economici influenzeranno sempre più le priorità e trasformeranno il significato di ricchezza per la next generation. “Bisogna essere al passo, i nostri figli vogliono formazione, trasparenza e interazioni rapide e brillanti. Dall’altra parte, quindi, ci deve essere qualcuno che sappia sostenere il loro ritmo, fornendo soluzioni innovative e sostenibili”, precisa Palleroni.
La banca svizzera punta quindi su tecnologie all’avanguardia, abbinate, però, a una cura quasi maniacale del rapporto con il cliente. “Il binomio persona/tecnologia resta il driver di successo in un settore che si appresta ad affrontare evoluzioni sociali importanti e contesti di mercato molto complessi”, conclude il manager.

 

Identikit

Vontobel Holding AG, impresa famigliare con sede a Zurigo e attiva a livello globale, offre la combinazione unica tra un’impresa d’investimento indipendente e la capacità d’innovazione di un gestore patrimoniale attivo. Giunta alla quarta generazione Vontobel conta su quasi cento anni di esperienza ed è quotata in borsa. Nel 2020 Vontobel Wealth Management ha aperto una sede nel cuore di Milano, avendo ottenuto la licenza di SIM. Il nuovo team, arrivato in poco tempo già a 20 collaboratori e guidato da Lorenzo Palleroni, vanta una consolidata esperienza nel Wealth Management e ha un profondo legame con la realtà economica italiana. Per maggiori informazioni: www.vontobel.com 

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