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Innovazione e sostenibilità: così Val D’Oca è diventata una delle prime 50 aziende del settore vitivinicolo

Articolo tratto dal numero di settembre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Come celebrare 70 anni di attività? La Cantina Produttori di Valdobbiadene ha scelto una nuova immagine per il brand Val D’Oca, che dagli anni ‘90 si distingue per l’esclusività dei suoi vini nel canale della ristorazione. L’obiettivo? Continuare sulla strada dell’innovazione e della modernità, capisaldi della filosofia del brand. Modernità che si traduce in un continuo percorso di sostenibilità, scritto nel suo dna di
società cooperativa.

Numeri da record per Val D’Oca

La storia di Val D’Oca ha avuto inizio nel 1952, quando 129 agricoltori di Valdobbiadene hanno gettato le fondamenta di una nuova visione d’impresa: la cooperativa. Che per i soci fondatori, contadini dell’Italia del Dopoguerra, rappresentava l’unica via di ricostruzione del territorio e di sviluppo sociale. La scelta si è rivelata presto vincente. Val D’Oca è oggi una delle prime 50 aziende del settore nazionale, che coinvolge 600 soci viticultori e 1.000 ettari di vigneti, concentrati nell’eccellenza della Docg, Cartizze e Rive.

Una realtà all’avanguardia, che ha realizzato negli ultimi anni il completo aggiornamento tecnologico di tutte le fasi fondamentali per la gestione ottimale delle uve conferite dai soci. Lo sforzo ha permesso di registrare nell’ultimo esercizio 2020–2021 un incremento del fatturato del 19% e della produzione (+21%).

Una crescita economica condivisa

Risultati ottenuti di pari passo al continuo impegno nei tre pilastri di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, come riconosciuto dalla recente certificazione Equalitas, che segue quella Sqnpi e quella Viva, oltre al primo bilancio di sostenibilità. Il secondo ha confermato la validità della mission aziendale: valorizzare al meglio il lavoro dei soci, trasformando le loro uve in vini di alta qualità per generare equa remunerazione e una crescita economica costante e condivisa, frutto di una gestione responsabile del territorio.

Valori riscontrabili anche nella bottiglia grazie al restyling che ha interessato il Millesimato Extra Dry (nella foto), l’etichetta forse più iconica, nata circa 20 anni fa e riconosciuta dal pubblico come riferimento del Prosecco Superiore. La bottiglia nera satinata è stata mantenuta anche nel nuovo packaging, a rappresentare il legame tra passato e futuro del marchio Val D’Oca: l’immagine ben riconoscibile del prodotto ha contribuito infatti al suo successo, aggiudicandosi nel ’92 il premio di Etichetta d’Oro all’International packaging competition di Vinitaly.

Ne sarà presto presentata un’intera collezione: ci saranno un Brut, un Rosé Brut e un Extra Brut dallo stile teso e vibrante, su cui il team enologi ha lavorato per valorizzare l’attività in vigna e la vendemmia manuale dei soci viticultori.  Nel frattempo, Val d’Oca evolverà la sua comunicazione sui principali canali social, e la sua strategia per l’e-commerce di proprietà.

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