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Alla scoperta di Linificio e Canapificio Nazionale, una delle più antiche filature liniere del mondo

L’eleganza viene da Napoli. E l’innovazione? Nel caso di Linificio e Canapificio Nazionale, azienda leader mondiale nella produzione di filati di lino e canapa, viene dal Vesuvio anche quella. L’ha portata un giovane napoletano quarantenne, Pierluigi Fusco Girard, che ha bruciato tutte le tappe del management e oggi guida l’azienda del gruppo Marzotto, dove è entrato giovanissimo per uno stage e in pochi anni ha bruciato tutte le tappe.

A settembre 2016, a soli 34 anni, è stato nominato amministratore delegato di Linificio e Canapificio Nazionale, una delle più antiche realtà liniere europee con sede a Villa d’Almé (BG). Grazie al suo approccio visionario e fuori dagli schemi, è riuscito a fare della storia, del savoir-faire secolare e della tradizione che costituiscono il dna dell’azienda dei veri punti di forza, esaltandoli grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, dando vita a filati unici al mondo e riportando in vita il lino di una volta. Poi per Pierluigi è arrivato anche il regalo di compleanno.

Da febbraio 2022, poco prima di compiere 40 anni, è stato nominato anche amministratore delegato di Nuova Tessilbrenta, Redaelli Velluti e Tessuti di Sondrio, tre realtà del gruppo Marzotto che hanno fra i loro clienti i migliori brand di moda e che si distinguono per il grande fermento creativo, oltre che per l’approccio altamente innovativo e sostenibile.

Solo lino made in Europe

La maggior parte del lino di alta gamma, che è coltivato esclusivamente in Europa, viene filato proprio da Linificio e Canapificio Nazionale (solo nella zona del Mediterraneo e mai in Cina), che è la sola realtà ad avere le competenze, il know-how e i macchinari d’avanguardia per produrre la più ampia gamma di filati (dai più spessi ai più sottili e quindi più pregiati). E mettendo sul mercato prodotti sempre più raffinati, come è accaduto con la nascita di Lino d’Italia, il primo filato di lino 100% italiano per tutta la filiera, coltivato e filato in Italia, presso la sede di Villa d’Almé, con macchinari selezionati. Gli stessi utilizzati per realizzare 1873 The Ould Linen, il lino di una volta, oppure il Lino Gran Riserva, un blend di fibre di lino provenienti da campi diversi combinati nel miglior mix possibile.

Stoffa a quattro ruote

Senza contare poi gli utilizzi inaspettati della materia prima. Possibile mettere quattro ruote a una pezza di stoffa? Impossibile. Però è possibile viaggiare su un’auto fatta di stoffa, almeno in alcune sue parti, come le calotte dei fanali anteriori realizzate in lino o il convogliatore dell’aria sotto cofano in canapa. Linificio e Canapificio Nazionale sta portando avanti una ricerca per sostituire le fibre artificiali con quelle naturali, come appunto il lino e la canapa, nei materiali compositi, con vantaggi in termini di sostenibilità, di migliori performance meccaniche, resistenza, riduzione globale del peso delle strutture, maggiore durata, smorzamento delle vibrazioni e controllo vibro-acustico.

E alla terza edizione della Motor Valley Fest, ha partecipato alla realizzazione della concept car avveniristica Restomod: in collaborazione con Fibertech Group (azienda specializzata nella produzione di materiali innovativi ad alto contenuto tecnico), sono stati sviluppati materiali compositi in fibra di lino e canapa per alleggerire la massa del mezzo partendo da un materiale naturale, contribuendo così a ridurre le emissioni.

La lotta alla plastica

Ma non è finita qui. Perché non andare a fare la spesa usando sacchetti ecologici oppure a pesca con reti non di plastica? Entro il 2030 infatti, tutti gli imballaggi in materiale plastico immessi nel mercato europeo dovranno essere riciclati o riutilizzati a costi sostenibili. In questa ottica, Linificio e Canapificio Nazionale, grazie al suo approccio pionieristico e dopo anni di ricerche, fornisce il filato liniero per la creazione – in collaborazione con Kuku International Packaging, azienda specializzata nel packaging flessibile – delle prime reti in fibra di lino per la pesca, per l’allevamento e la vendita dei mitili e per il packaging alimentare (in particolare per frutta e verdura).

Prodotti che possono essere processati all’interno dei macchinari industriali utilizzati oggi nella catena del packaging, che vantano le medesime performance di quelli in plastica ma che sono biodegradabili e altamente sostenibili.

Tra innovazione e sacralità

E ancora: il lino coltivato in Val Gandino è stato piantato per un progetto tanto straordinario quanto unico, che sembrava impossibile portare a termine: ricreare una serie limitata di copie certificate della Sacra Sindone, il tessuto più studiato al mondo. Esempi per dire che Linificio e Canapificio Nazionale, simbolo di maestria italiana e punto di riferimento a livello mondiale per la filatura di lino e canapa di alta qualità destinati al settore abbigliamento e arredo casa, nonostante i suoi 150 anni di storia, è un’azienda fortemente innovativa.

Quella del Linificio e Canapificio Nazionale è una storia di amore incondizionato per il lino in quanto fibra del futuro che si esprime attraverso un profondo rispetto per la tradizione, una potente spinta innovativa e avanguardista, oltre che una spiccata sensibilità ambientale e una creatività senza limiti. Un know-how e una maestria artigianali unici e inimitabili, che si sono tramandati di generazione in generazione.

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