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Il 70% delle flotte italiane potrebbe essere sostituito con veicoli elettrici. Riducendo i costi

Più del 70% dei veicoli delle flotte italiane potrebbe essere sostituito da mezzi elettrici, con un risparmio di tonnellate di CO2 e migliaia di euro. Ad affermarlo è uno studio della società canadese Geotab, che si occupa di connettere veicoli commerciali a internet ed elaborare analisi sulla gestione delle flotte.

I vantaggi ambientali

La ricerca – intitolata Il valore della sosenibilità: il potenziale dell’elettrificazione nelle flotte europee – ha riguardato in tutto 17 paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Ha preso in esame i costi operativi e l’impatto ambientale di 46mila veicoli (inclusi veicoli passeggeri, suv, minivan e van commerciali leggeri) e li ha confrontati con quelli di corrispondenti mezzi elettrici. Per ogni veicolo è stata ipotizzata una vita di sette anni.

Poiché la combustione un litro di carburante produce circa 2,3 kg di anidride carbonica, per ogni veicolo sostituito in Italia si eviterebbe l’emissione di oltre 7 tonnellate di CO2. Una quantità maggiore rispetto alla media europea, pari a circa 5 tonnellate.

Il totale delle emissioni risparmiate è di 156mila tonnellate di CO2 e corrisponderebbe all’equivalente del carbonio consumato da 2,6 milioni di alberi in dieci anni (il calcolo è stato svolto con il calcolatore dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense). In termini di carburante, si abbatterebbe il consumo di un miliardo di litri, cioè 32mila camion cisterna.

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I fleet manager europei possono aspettarsi un risparmio medio di 9.508,47 euro per veicolo. In Italia, la cifra sale a 12.035 euro, anche senza tenere conto di incentivi governativi. In generale, il 60% dei veicoli delle flotte potrebbe essere sostituito da mezzi elettrici a un costo totale di proprietà più basso, per un risparmio complessivo di 261 milioni di euro in sette anni.

“I dati mostrano anche l’impatto positivo che gli incentivi governativi possono avere sull’elettrificazione delle flotte”, ha aggiunto Franco Viganò, director strategic channel development di Geotab e country manager di Geotab Italia. “L’Italia si inserisce in questo contesto: nonostante il generale ritardo sul mercato dell’elettrico rispetto ad altri paesi, come mostrato da recenti dati Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), l’approvazione del cosiddetto decreto Aiuti-bis, che ha esteso gli ecoincentivi anche alle flotte aziendali, può rappresentare un’ulteriore spinta verso l’adozione dei veicoli elettrici”.

L’autonomia non è più un problema

Lo studio mostra anche che i veicoli elettrici oggi sono già in grado di soddisfare la maggior parte dei requisiti in termini di autonomia. Nei paesi europei analizzati, l’86% dei mezzi è in grado di garantire l’autonomia per almeno il 98% dei viaggi effettuati. L’ansia da autonomia, a lungo vista come elemento a sfavore dell’adozione dei veicoli elettrici, sembra dunque rappresentare una minore preoccupazione.

“Il processo di elettrificazione resta graduale, ma è importante che le aziende riconoscano che profitti e sostenibilità vanno di pari passo”, ha aggiunto Viganò. “Questo è un ottimo momento per iniziare a testare implementazioni di veicoli elettrici su parte della propria flotta prima di scalare”.

Il metodo

L’analisi di Geotab si è svolta tra il 30 dicembre 2020 e il 30 dicembre 2021. Lo studio ha ipotizzato che i veicoli sostitutivi siano utilizzati per sette anni e che siano di proprietà (quindi non affittati). Geotab ha identificato i veicoli delle flotte per i quali le batterie oggi disponibili potrebbero soddisfare le esigenze quotidiane in termini di autonomia e ridurre o lasciare intatti il costo di proprietà rispetto a quello previsto per un nuovo veicolo a combustione interna. Il costo totale di proprietà è composto dal costo per l’acquisto e la manutenzione, sommato a quello dell’energia e del carburante (i prezzi sono aggiornati al novembre 2021). Non è stato calcolato il costo capitale dell’infrastruttura. I calcoli delle emissioni si basano sul fattore di emissione di 2,29 kg di CO2 per litro di carburante.

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