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Laboratori virtuali e corsi su misura: così Musa Formazione favorisce l’ingresso in azienda dei suoi iscritti

Articolo tratto dal numero di ottobre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Ci sono molte imprese a carattere familiare che hanno saputo trasferire i loro valori nella qualità del servizio offerto. È il caso di Musa Formazione, azienda italiana che opera nel settore edutech fondata da
Riccardo Campana ad Andria nel 1996. “Siamo di ispirazione per professionisti che vogliono consolidare le proprie competenze e giovani ambiziosi in cerca di successo”, dice. L’obiettivo originario dell’azienda era quello di fornire corsi di formazione in presenza, destinati a un target che aveva bisogno di acquisire conoscenze utili per entrare nel mondo del lavoro.

L’evoluzione di Musa Formazione

Nel tempo l’azienda ha iniziato un processo di digitalizzazione grazie alla lungimiranza di Campana, che ha saputo anticipare i tempi e trasformare in realtà la propria visione. “Vogliamo giocare un ruolo da protagonista nello scenario sociale ed economico del Paese attraverso la formazione”. Oggi Musa Formazione, passata da cinque a 40 dipendenti in questi anni, dispone di una piattaforma e-learning multifunzionale e ricca di contenuti, attraverso la quale vengono erogati corsi di formazione professionale nei vari ambiti delle competenze digitali più richieste.

Grazie a una personalizzazione del percorso formativo, aziende e privati hanno la possibilità di progettare gli argomenti del corso sulla base delle proprie esigenze operative. “Abbiamo adeguato la didattica
alle nuove richieste delle aziende, sempre più alla ricerca di figure specifiche”, continua Campana. Nuove tecnologie, strumenti e processi impongono un adeguamento delle proprie competenze alle esigenze aziendali.

La simulazione dei processi lavorativi

I corsi su misura offrono anche la possibilità di scegliere quando seguire le lezioni personalizzando il proprio calendario. Il gap tra ciò che si apprende e ciò che si fa nella realtà è superato grazie ai laboratori pratici e alle esercitazioni. “Il nostro proposito non è sostituirci all’istruzione pubblica di base, ma integrarci per dare una mano ai ragazzi a trovare la propria strada e aiutare le aziende a individuare le figure più idonee”.

Gli ambienti virtuali consentono ai corsisti di simulare i processi lavorativi, così da rendere immediatamente operativo l’ingresso in azienda. Le community attive nella piattaforma digitale e gli incontri online one-to-one con i docenti permettono, infine, ai professionisti di continuare a crescere attraverso il confronto continuo con colleghi e formatori. L’azienda ha inoltre creato uno strumento, Musa Job, in grado da una parte di velocizzare e ottimizzare la ricerca di lavoro e, dall’altra, le attività di scouting e recruiting.

Si tratta, insomma, di una versione evoluta dei classici portali di trova lavoro che ha lo scopo di favorire l’incontro tra aziende e corsisti, portando a un notevole risparmio di tempo per entrambe le parti. Il beneficio per il corsista è quello di avere, dopo il percorso formativo, una chance di entrare nel mondo del lavoro attraverso colloqui con le aziende interessate a profili professionali in linea con le competenze acquisite. I recruiter hanno il vantaggio di ricevere candidature in linea con quello che stanno cercando.

Il supporto necessario delle istituzioni

I piani per il futuro di Musa Formazione sono in parte già disegnati e condivisi con tutta la squadra: continuare a investire nell’innovazione per rendere l’esperienza formativa sempre più efficiente e su misura e attribuire alla formazione il ruolo che merita, offrendo un nuovo punto di vista che considera l’attività qualcosa che va oltre il trasferimento di competenze.

L’obiettivo di Campana è quello di creare le figure che porteranno il Paese a essere un’eccellenza. Forgiare le classi dirigenti che costruiranno il nostro futuro e avranno la responsabilità di ridurre il divario con le altre nazioni. Una sfida ardua, ma che deve essere affrontata. E per farlo, il ceo vuole coinvolgere tutte le parti sociali.

“L’Italia è rimasta indietro su alcuni aspetti, i giovani che non trovano terreno fertile per lo sviluppo delle proprie competenze vanno all’estero. L’obiettivo di formare rimane una bella responsabilità. Una partita che non deve essere giocata solo da noi, ma con il supporto di aziende e istituzioni. Tutti uniti verso un unico obiettivo, come una squadra che lavora per il bene di tutti. Noi italiani dobbiamo credere di
più nella nostra identità e nelle nostre qualità. Dobbiamo esserne fieri, perché ci rendono unici. Ed è proprio da questa consapevolezza che dobbiamo ripartire, anziché lasciarci abbagliare da qualcosa che non ci appartiene e non ci apparterrà mai, come il mito della Silicon Valley”.

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