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Quanto costerà l’assenza della Nazionale ai mondiali in Qatar

L’assenza degli Azzurri è una cattiva notizia per l’economia e il calcio italiano, considerando che la vittoria in Germania nel 2006 provocò una crescita del +1,9% del Pil e che il Mondiale di Qatar avrebbe potuto portare alla Federazione italiana, se vincitrice, un ricavo complessivo di almeno 45 milioni di dollari. Sono questi i dati di una ricerca pubblicata dalla Rome Business School, parte di Planeta Formación y Universidades, un network internazionale creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta e intitolata “Il business dello sport in Italia. Il mondiale in Qatar e le nuove frontiere tra eSports, crypto, NFT e metaverso”

Contando che la Nazionale ha oggi un valore stimato di circa 93 milioni all’anno e che dal 2023 salirà a 102, il suo valore sarebbe potuto essere ancora più alto in caso di qualificazione alla rassegna in Qatar. Non solo, l’Italia vedrà una riduzione dei ricavi per merchandising, diritti tv, settori consumi e scommesse sportive: in occasione dei Mondiali in Qatar, la stima dell’indotto generato sarebbe stata di quasi 300 milioni di euro di puntate, di cui solo 45 milioni sulle partite disputate dalla Nazionale italiana, che storicamente contano con un pubblico maggiore ai 10 milioni di spettatori.

Il business a livello globale

Lo studio, che fa un’analisi sul mercato del calcio a livello globale con un focus specifico sulla realtà italiana, riporta che a livello mondiale, il calcio è lo sport più redditizio. Con un fatturato globale di 47 miliardi di dollari, rappresenta il 28% del giro d’affari generato dallo sport nel mondo. L’Europa è il palcoscenico più ricco a livello internazionale, ma nelle stagioni 2019-2020 e 2020-2021 i club delle Top Division europee hanno registrato una perdita complessiva di 7 miliardi di euro in termini di ricavi. Tuttavia, secondo gli autori della ricerca, i numeri torneranno a salire: fino al 2025 l’incremento medio annuo del numero di spettatori europei sarà del +8% (+37,7% se consideriamo i calcoli entro il 2030).

Anche in Italia il calcio è lo sport più redditizio: è il preferito del 31% degli italiani, la media europea è del 27%. Il calcio ha generato 78,8 miliardi di euro di ricavi, una cifra equivalente al 3% del Pil italiano (Osservatorio sullo Sport System, 2022). Nonostante ciò, è un’industria in sofferenza: nella stagione 2020-2021 sono state disputate circa -92,4% partite in meno rispetto al 2018-2019, questo ha causato minor ricavi per 7 miliardi di euro di cui ticketing (4,4), sponsorizzazioni e attività commerciali (1,7), diritti tv e proventi UEFA (0,9).

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Il calcio in Italia: diminuiscono i tesserati e crescono gli eSports

Oggi in Italia lo sport ha un impatto sull’economia nazionale di circa 24,5 miliardi di euro (il 3% sul Pil), un valore significativo – che garantisce circa 420.000 occupati – ma che è inferiore in confronto a paesi come Francia e Regno Unito in cui si sfiora il 6% del Pil.

Il miglioramento della reputazione degli Azzurri in seguito alle vincite ai Campionati Europei di calcio del 2020, agli Europei di nuoto del 2022 e alle Olimpiadi di Tokyo 2020, grazie soprattutto ai successi nell’atletica leggera, è stato del +21,3% nel 2021, generando un impatto economico di circa 36 milioni di euro. Non solo, sono aumentate del +295% le vendite nette in Italia di merchandising ufficiale Figc-Puma (all’estero +30%). Non sono quindi mancati i benefici per il Sistema Paese, con un impatto economico indiretto stimabile in almeno lo 0,7% del Pil (12 miliardi).

Sia per trovare nuove fonti di finanziamento, che per riavvicinare i giovani a calcio, i club stanno puntando sugli eSports. Un fenomeno che interessa anche l’Italia, come riporta Gaming Report: nel 2021 ogni giorno sono stati 475 mila gli appassionati che hanno seguito eventi sportivi digitali, mentre a livello settimanale si è raggiunta la soglia di 1 milione e 620 mila, per una crescita del +15% rispetto al 2020.

 La crescita del calcio femminile

Un aspetto ha investito in maniera significativa il panorama del calcio femminile in Italia: dal 1° luglio 2022 le calciatrici sono diventate a tutti gli effetti delle professioniste e di conseguenza hanno assunto un valore di mercato, ciò consentirà in futuro agli stessi club di generare anche plusvalenze o minusvalenze nelle operazioni di calciomercato. Maggiore interesse al calcio femminile si riscontra difatti anche in tutto il mondo, tant’è che l’Uefa Champions League a partire dalla stagione 2021-2022 ha introdotto un format con cui è aumentato il numero delle partite e, con esse, i ricavi garantiti: 24 milioni di euro da poter redistribuire a favore del calcio europeo femminile, una cifra di ben quattro volte superiore rispetto a quella precedente.

Questo perché aumentando i tifosi negli stadi, investitori e sponsor sono sempre più interessati: il torneo Women’s EURO 2022 ha fatto registrare un’affluenza di ben 574mila persone, mentre la sola finale di UEFA Women’s Champions League ha totalizzato 91.648 tifosi tra spettatori presenti allo stadio e telespettatori.  Le stime prevedono addirittura 328 milioni di fans del prodotto calcio femminile nel 2033 con la diretta conseguenza che i ricavi generati dovrebbero passare dagli attuali 116 milioni di euro a una cifra compresa tra i 552 e i 686 milioni, di cui circa 295 milioni solamente da parte degli sponsor: un aumento del + 427,5% rispetto ai 69 milioni attuali.

 Gli ingredienti per la rinascita del mondo del calcio: cypto, NFT e metaverso

Il valore delle sponsorizzazioni sportive ad opera di aziende legate al settore delle cryptovalute ha superato gli 1,5 miliardi dollari nel mondo solamente nel periodo compreso tra gennaio 2021 e giugno 2022 (Bankless Times,2022). Dalla Juventus con Bitget alla Lazio con Binance, le società di exchange hanno un ruolo sempre maggiore nella sponsorizzazione del calcio italiano: nella stagione 2021-2022 il mercato delle sponsorizzazioni crypto sulle maglie da gara della Serie A ha toccato i 335 milioni di euro.

Tra gli strumenti del settore crypto, gli asset digitali che stanno riscuotendo un maggior successo, ci sono i fan token, delle cryptovalute apposite grazie ai quali i club di varie discipline sportive possono interagire con i propri sostenitori. Sono 156 le organizzazioni sportive nel mondo che hanno lanciato un fan token o stretto accordi con aziende del settore e, i token più quotati sono quelli di Manchester City (€ 13,4), Paris St. Germain (€ 12,9), e Inter (€ 7,6). Il leader del settore degli sponsor dello sport rimane Crypto.com, sponsor ufficiale della 2022 Fifa World Cup 2022.

Il giro d’affari dello sport nel metaverso potrebbe quindi, nel 2028, raggiungere i 40,5 miliardi di dollari a livello globale, dagli attuali 13,6 miliardi. Dal punto di vista geografico, l’Europa è leader nel giro d’affari dello sport supportato dalla tecnologia, con il 42%, seguita a ruota dal Nord America e dal Far East, che però sarebbe l’area con la maggiore crescita da qui al 2028.

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