Ravi Modi
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La storia di Ravi Modi, il miliardario dell’abbigliamento indiano che ha creato un impero con 122 dollari

La tradizione può diventare una nuova strada per intercettare una domanda fino a quel momento non considerata, o magari nemmeno immaginata. La storia di Ravi Modi è un ottimo esempio per presentare e sostenere questa tesi. Arrivare a una quotazione in Borsa e a un patrimonio che Forbes stima intorno ai 3,5 miliardi di dollari grazie all’abbigliamento tradizionale indiano rappresenta di certo un caso particolare di intuizione e senso degli affari. L’Iifl Hurun India Rich List 2022 illumina ulteriormente l’incredibile ascesa di Modi e del suo marchio negli ultimi mesi, rilevando come Ravi abbia scalato 205 posizioni nell’annuale classifica e abbia fatto registrare il più alto tasso di miglioramento delle proprie finanze personali anno su anno, con uno strabiliante +376%.

La storia di Ravi Modi

Da dove Modi sia partito per arrivare a questo risultato lo ricostruisce Forbes, attraverso ricordi e aneddoti dello stesso Modi. Pare che il giovane Ravi, mentre gironzolava per il negozio di abbigliamento di suo padre a Calcutta dopo la scuola e durante i fine settimana, abbia osservato come, in mezzo a ogni genere di vestito, mancasse un reparto dedicato esclusivamente all’abbigliamento tradizionale indiano. Fece notare la cosa al papà, che però lo fermò subito: nel negozio di famiglia non si sarebbero venduti né kurtas (camicie larghe senza colletto) né pajamas (pantaloni aderenti sulla vita).

Quando però il padre si assentò per un pellegrinaggio, il 19enne Ravi si procurò 100 set di camicie e pantaloni tradizionali da uomo, vendendone 80 entro la fine della settimana. “Quando mio padre tornò, era molto arrabbiato”, ricorda ancora Modi. “Ma quando vide che avevo venduto 80 pezzi, fu felice”.

Il business dei matrimoni

Oggi il marchio Vedant Fashions è leader nel mercato dell’abbigliamento da matrimonio e da cerimonia per uomo, donna e bambino, con quattro milioni di pezzi venduti all’anno. Ma a cosa è dovuta questa improvvisa richiesta – a quanto pare proveniente da molte fasce d’età – di abbigliamento tradizionale indiano? Le stime raccontano che il mercato dell’abbigliamento etnico crescerà tra il 15% e il 17% entro il 2025, sostenuto da un crescente desiderio, tra la popolazione indiana, di indossare abiti tradizionali anziché occidentali per le grandi cerimonie.

I matrimoni in India rientrano di certo in questa categoria, e, secondo la società di analisi di Mumbai Crisil, stanno diventando sempre più grandiosi e lunghi, alimentati dall’aumento dei redditi. I festeggiamenti possono durare molti giorni e includere non solo la cerimonia e il ricevimento, ma anche feste di benvenuto, rituali religiosi e altre celebrazioni. Tutti momenti da vivere, a quanto pare, con gli abiti della millenaria tradizione indiana. L’esplosione di Vedant Fashions e dell’idea di Modi è il perfetto collante di business per tenere insieme tutti questi elementi.

La storia di Vedant Fashions

Modi ha avviato Vedant Fashions con il marchio Manyavar nel 1999 e vende abbigliamento tradizionale di ogni tipo: sari, herwanis (cappotti a maniche lunghe), kurtas, lehengas (un tipo di gonna alla caviglia) e set salwar (una combinazione di pantaloni e tunica). Il marchio ha 590 negozi in 228 città indiane e altri 13 in Nord America e negli Emirati Arabi Uniti. Modi avviò l’azienda con 10mila rupie, al cambio attuale poco più di 122 dollari, presi in prestito dalla madre, come rivelato dall’edizione indiana di Forbes. 

Tradizionalmente, in India i mesi tra novembre e gennaio sono quelli in cui si svolgono la maggior parte dei matrimoni. Radi, infatti, ha raccontato a Forbes tutto il suo ottimismo per i prossimi mesi: “Siamo molto fiduciosi per questa stagione. Vogliamo essere un attore dominante nell’abbigliamento indiano, di tutti i generi e a qualunque prezzo. I prossimi tre o quattro decenni economici appartengono all’India e qualsiasi cosa indiana venderà”.

Ravi è cresciuto a Calcutta, era il terzo figlio e aveva tre sorelle. Il padre era un imprenditore e aprì un negozio di abbigliamento nel 1975 con il nome di una delle figlie, Vandana. L’interesse del figlio maschio della famiglia per l’attività si manifestò già a partire dai 13 anni e nel tempo è diventato gestione operativa, con occhi su contabilità, l’inventario e le vendite. “Il mercato sta crescendo più velocemente di quanto ci aspettassimo”, ha ammesso Modi. “Abbiamo iniziato questo viaggio dicendo che le persone avrebbero dovuto avere almeno un capo indiano in ogni loro guardaroba. Ma ora vogliamo che ogni guardaroba contenga solo capi indiani tradizionali”.

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