Piazza Affari ipo 2023, migliori e peggiori titoli
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Ripartono le ipo a Piazza Affari: quali sono le quotazioni più attese del 2023

Dopo un 2022 da dimenticare, a causa di una brusco calo mondiale in termini di ipo e di proventi raccolti, rispettivamente del 45% e del 61% rispetto al 2021 secondo i dati dell’EY Global IPO Trends 2022, il 2023 si è aperto con tanti punti interrogativi sul mercato azionario, anche in virtù dell’attuale e incerta situazione macro-economica. Al punto che, sempre secondo EY, il primo trimestre sarà ancora di ‘studio’ più che di raccolta.

Tuttavia, guardando all’Italia, sono già diverse le aziende che a breve faranno il loro ingresso all’interno di Piazza Affari. Per quattro di loro, anche se ancora in forse, c’è grande attesa. Stiamo parlando del colosso della moda, Prada; la società italiana controllata al 100% da Eni, Plenitude; e il big delle scommesse Lottomatica. Ma andiamo con ordine.

Ipo a Piazza Affari 2023: le new entry

Deodato Group

Partendo dalle new entry ‘ufficiali’, ossia quelle che hanno già comunicato al mercato il loro prossimo ingresso a Piazza Affari, lunedì 23 gennaio sarà la volta dell’ipo di Deodato Group, player del mercato dell’arte internazionale. Prevista inizialmente il 18 gennaio, l’ammissione della società avverrà su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle pmi ad alto potenziale di crescita. Fondato nel 2010 da Deodato Salafia, Deodato Group include i brand Deodato Arte, Wunderkammern Gallery, Deodato.Tech e Love Spot Galleries. Conta più di 10 gallerie in Italia e Europa, oltre che a uno spazio nel metaverso. Non è un caso, quindi, se i brand del gruppo sviluppano attivamente progetti nel campo artistico e digitale. Al 31 dicembre 2021, il gruppo ha realizzato un valore della produzione pari a circa 7,1 milioni di euro, con un Ebitda margin del 20,4%.

TMP Group 

L’Euronext Growth Milan darà il benvenuto anche a TMP Group, la tech-media company italiana specializzata nella progettazione e sviluppo di strategie di comunicazione e contenuti ad alto profilo tecnologico. Secondo la comunicazione di pre-ammissione, presentata martedì 17 gennaio a Borsa Italiana, la forchetta di prezzo è compresa in range tra un minimo e un massimo di 10 euro e 12 euro per azione, per una capitalizzazione pre-money compresa tra i 10 milioni di euro e i 12 milioni di euro.

TMP Group vanta quattro sedi operative in Italia, a Milano, Santa Margherita di Belice, Torino e Roma, a cui si aggiungono importanti partnership commerciali a Londra, Parigi e Tokyo. Può contare su 34 risorse, età media 30 anni, e diversi top brand, nazionali ed internazionali, come clienti. Dal punto di vista economico chiuderà l’esercizio 2022 con ricavi non inferiori a 6,5 milioni di euro e un Ebitda non inferiore a 2 milioni di euro.

Euro Group

Secondo Bloomberg, già a febbraio anche Euro Group farà il suo a Piazza Affari. Il gruppo di Baranzate, che opera nel settore dell’elettromeccanica, producendo e distribuendo rotori e statori per motori e generatori elettrici, punterebbe a raccogliere circa 500 milioni di euro dalla vendita delle sue azioni, per una valutazione di circa 1,5 miliardi di euro. Partecipata al 30% dal gruppo di private equity francese Tikehau Capital, Euro Group Ha chiuso il 2021 con un fatturato di 650 milioni e un Ebitda di 50 milioni, potendo contare su oltre 2.300 dipendenti e 455 mila tonnellate di acciaio processato.

Italian Design Brands

Un’altra ipo già comunicata e attesa entro la prima metà del 2023 – secondo i tempi indicati dalla stessa società – è quella di Italian Design Brands, che avverrà sul segmento Star di Euronext Milan. Nata nel 2015 per promuovere un polo del design italiano di alta qualità, oggi conta oltre 510 dipendenti, 9 società, e un fatturato, al 2021, pari a 144,2 milioni di euro con una quota di export del 73%.

Ipo a Piazza Affari 2023: quelle in forse, ma più attese

Guardando alle ipo più attese, ma ancora in forse, l’attenzione si sposta inevitabilmente su Prada, su Plenitude, e su Lottomatica. Ma occhio anche al colosso della ceramica Italcer, che potrebbe sbarcare a Piazza Affari nel secondo semestre, ed Epta, gruppo attivo nel settore della refrigerazione che ha rimandato i piani di ipo inizialmente previsti per il 2022.

Prada

Già quotata a Hong Kong, dove capitalizza circa 14 miliardi di euro, Prada già da tempo starebbe valutando da tempo la doppia quotazione sul listino italiano. Operazione che, secondo quanto evidenziato da Bloomberg, potrebbe valere circa 1 miliardo di dollari. In tal senso, la data del 26 gennaio, giorno in cui si insedierà Andrea Guerra come nuovo amministratore delegato del gruppo, potrebbe portare con sé delle novità.

Plenitude

Posticipata “in ragione delle attuali condizioni di mercato” – doveva concretizzarsi a giugno 2022 – l’ipo di Plenitude potrebbe concretizzarsi proprio entro il 2023. L’operazione sarebbe valutata tra i 7 e gli 8 miliardi, in virtù anche del fatto che Eni ha confermato, per il 2022, un ebitda superiore ai 600 milioni di euro.

Lottomatica

Secondo Bloomberg, anche Lottomatica, primo gruppo nel mercato del gioco autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Italia e uno dei maggiori player a livello europeo, sta valutando un’ipo nel 2023 per quotarsi a Piazza Affari. Con alle spalle il fondo statunitense Apollo Global Management, la società potrebbe raccogliere circa 1 miliardo di euro e ottenere una valutazione di circa 5 miliardi di euro. I suoi numeri: circa 1,6 miliardi di euro di ricavi e 22 miliardi di euro di raccolta.

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