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Effetto Ucraina sui conti dei giganti petroliferi: profitti di Shell mai così alti nei suoi 115 anni di storia

Questo articolo è apparso su Forbes.com

di Robert Hart

Giovedì, Shell, gigante petrolifero britannico, ha dichiarato di aver registrato un nuovo record annuale di profitti, superando di fatto le aspettative. Precedentemente, anche i colossi americani Chevron ed Exxon Mobil avevano riportato cifre record. Segno che gli operatori attivi nel settore sono riusciti a capitalizzare gli aumenti dei costi energetici dettati dall’invasione russa in Ucraina. 

Fatti principali

  • Nel 2022 Shell ha registrato 40 miliardi di dollari di profitti annui, la cifra più alta mai registrata nei suoi 115 anni di storia
  • Nel dettaglio, si tratta di più del doppio rispetto ai 19,3 miliardi di dollari registrati dall’azienda nel 2021, e più del suo precedente record di 31 miliardi di dollari del 2008.
  • La maggior parte dei guadagni di Shell proviene dal suo business nel settore del gas, che ha ampiamente beneficiato dell’aumento dei prezzi dell’energia a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.
  • L’amministratore delegato di Shell, Wael Sawan, ha affermato che i risultati “dimostrano la forza del portafoglio differenziato di Shell” e la capacità dell’azienda di fornire energia “nonostante le incertezze”.

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Background

Shell è l’ultimo dei giganti energetici mondiali ad annunciare di aver registrato profitti record lo scorso anno, dopo che l’invasione della Russia ha scosso i mercati globali del settore. A gennaio, il gigante statunitense ExxonMobil ha rivelato che, lo scorso anno, ha messo messo a segno quasi 56 miliardi di dollari di guadagni, un record sia personale che di mercato, dato che è la cifra più alta mai registrata da compagnia petrolifera statunitense o europea. Anche Chevron, un altro colosso americano, ha registrato nel 2022 profitti record pari a 36,5 miliardi di dollari nel 2022, più del doppio rispetto al 2021. Contemporaneamente, i rialzi dei prezzi hanno, al contrario, colpito duramente le tasche dei consumatori negli Stati Uniti e in Europa. A giugno, i prezzi del gas sono saliti ai massimi storici, e le bollette della luce e del gas aumentate vertiginosamente, così come i prezzi per la spesa.

A cosa guardare

L’antitesi tra i profitti record messi a segno dai giganti del gas e del petrolio e l’aumento del costo della vita sta generando nuovi attriti. La pubblicazione di questi profitti record, generati durante l’anno, ha acuito il dibattito sui limiti massimi di profitti che queste società possono effettivamente riportare. I democratici e la Casa Bianca hanno accusato le compagnie petrolifere di accumulare continuamente nuovi ricavi dall’aumento dei prezzi dell’energia, invece di fare il possibile per abbassare i prezzi. Nel Regno Unito e nell’Unione Europea, i i profitti energetici da record hanno dato il la a tasse straordinarie una tantum dirette alle aziende che beneficiano dell’aumento dei costi energetici. In molti, però, hanno criticato questo sistema di tassazione in quanto non risulta congruo con l’effettivo guadagno.  I ricavi record riportati da Shell ha scatenato nuove richieste per l’introduzione di una tassa ancora più severa nel Regno Unito.

In cifre

1,9 miliardi di dollari. Questo è quanto Shell ha riportato giovedì in un addebito fiscale straordinario. La somma è suddivisa tra Regno Unito e Ue, anche se non è chiaro come sia stata suddivisa.

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