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Biglietti aerei gratis e permessi di residenza: l’idea di Hong Kong per trattenere i talenti

Sono le sette di sera a Bangkok, è l’ora di punta per le uscite serali degli universitari e dei lavoratori della città. In tutte le fermate della metropolitana sopraelevata (la Bts) che collega i punti più nevralgici della città, appaiono foto di parchi, grattacieli, cibo di strada. È la pubblicità del Governo di Hong Kong, e la sua campagna “Hello Hong Kong” lanciata in tutta l’Asia con un investimento di oltre 240 milioni di euro. Tra gli obiettivi: l’attrazione di turisti e lavoratori, e il mantenimento e fidelizzazione degli attuali residenti attraverso politiche locali ed internazionali.

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La fuga di cervelli da Hong Kong

Hong Kong ha subìto recentemente un importante fenomeno di emigrazione. Complici i disordini politici, la repressione dei movimenti pro-democrazia e la politica del Covid-19, il territorio si è ritrovato a perdere, negli ultimi tre anni, l’1% annuo di popolazione. Un dato non molto lontano da quello italiano, il cui calo demografico è stimato tra lo 0,5 e l’1% annuo.

Un’importante fetta di emigrati è composta da persone altamente qualificate (oltre il 60% secondo le stime del governo). Alcuni di loro hanno trovato spazio negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove sono stati implementati specifici programmi di accoglienza e inserimento dei cittadini di Hong Kong, che con 7 milioni di abitanti altamente scolarizzati, di cui oltre il 40% con meno di 35 anni, rappresenta un tesoro demografico e di capitale umano.

Hong Kong ha deciso di correre ai ripari con alcune innovative politiche pubbliche: la messa in palio di 500.000 biglietti aerei regalo per visitare la meta, con la speranza di rinvigorire anche il settore del turismo, la concessione di voucher per lo shopping e un particolare permesso di residenza per i laureati delle 100 migliori università del mondo.

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Il visto per talenti: un’idea per attrarre capitale umano

Per attrarre capitale umano, il governo di Hong Kong ha promosso il visto Top Talent Pass Scheme, che permette di vivere a Hong Kong per due anni, ed è concesso a chi si è laureato in una delle 100 migliori università del mondo e ha almeno tre anni di esperienza lavorativa. Lo stesso privilegio sarà concesso a chi ha uno stipendio annuale di 320.000 dollari e non ci saranno limiti numerici o “quote” come invece spesso accade nei Paesi del Sud Est Asiatico o dell’Estremo Oriente.

Lanciato a inizio del 2023 ha raccolto, ad oggi 10.000 richieste anche grazie ad un intenso lavoro di promozione portato avanti dagli uffici di rappresentanza del governo di Hong Kong all’estero. I laureati qualificati per il visto saranno esentati dalle regole imposte ai datori di lavoro di Hong Kong, tenuti normalmente a riservare una quota di ruoli al personale locale. Altre misure sono previste per i laureati stranieri nelle università locali, che potranno restare due anni nel territorio per cercare lavoro.

Per qualificarsi, i richiedenti dovranno fare riferimento alla classifica delle 100 università top al mondo identificate dal Times. Per l’Europa figurano la Lse di Londra, e una ventina di altri istituti britannici tra cui Oxford, dieci università dell’Olanda, il Trinity College di Dublino, tre università di Israele, l’Università di Barcellona, sei università della Svizzera e cinque della Svezia, una della Norvegia, undici dalla Germania, dieci dalla Francia, una dalla Finlandia, due dal Belgio e tre dalla Danimarca. Nella classifica del Times non risultano istituzioni italiane.

Voucher shopping e voli gratuiti per sedurre turisti

Lanciato inizialmente per il mercato asiatico, il programma “Hello Hong Kong” punta ad attrarre turisti nel territorio con l’obiettivo di rinvigorire il settore più colpito dalla pandemia. Un accordo con Cathay Pacific, ha permesso la messa in palio di 500.000 biglietti, distribuiti in fasi e regioni del mondo, a partire dal primo marzo 2023. Non solo voli: i visitatori potranno contare anche su voucher regalo per drink, shopping e ristorazione, con la condizione che a registrarsi all’offerta, non sia un numero di cellulare di Hong Kong. Con questa strategia integrata, Il governo di Hong Kong punta ad accedere riflettori (positivi) su un territorio che è stato soggetto a diversi anni di stampa e notizie negative, ma che rimane la terza più grande piazza finanziaria dell’Asia e la quinta al mondo, con un potenziale di crescita in parte ancora da scoprire.

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