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Cultura

Mina-Pani e quell’amore per il vinile: nasce la boutique esclusiva di dischi firmata Pd Music

di Mirko Crocoli

Il vinile che sfida il digitale. Solo l’entourage di un mito della musica come Mina, capitanato dal figlio Massimiliano Pani, poteva dar vita a una vera e propria rivoluzione nel mondo della discografia internazionale.

Apparecchiature tecnologiche vintage e analogiche

E’ firmato pdumusic.com il nuovo multiverso per collezionisti, nato il 21 ottobre 2022. E vede luce sotto l’insegna della qualità e della continuità con il glorioso marchio Pdu (fondato dal padre della cantante, Giacomo Mazzini, 55 anni fa), con l’intento di produrre e commercializzare musica su supporto fisico, cioè dischi in vinile e nastri magnetici di alta qualità.

Distribuito attraverso il nuovo canale dedicato www.pdumusic.com, il progetto vedrò l’utilizzo di apparecchiature tecnologiche vintage e analogiche, che la casa discografica di Lugano ha sempre conservato e mantenuto in perfetto stato nei suoi studi di registrazione.

Qualità, appunto, il mantra di Pdu. Qualità dei macchinari, qualità nei processi creativi e produttivi, qualità del vinile e dei nastri magnetici e, naturalmente, qualità dei prodotti finiti unita alla grande accuratezza nelle confezioni e nelle grafiche.

Gli album di Mina

Album di Mina che conterranno musica non disponibile sulle piattaforme di distribuzione digitale, quindi reperibile solamente in formato fisico su album in vinile. Tra questi Dilettevoli Eccedenze, che raccoglie undici deep cuts (rarità, facciate B, inediti); Encadenados, un disco interamente cantato da Mina in spagnolo pubblicato una sola volta nel mercato latin negli anni ’90.

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La copertina di Encadenados

A seguire Mina in Studio 2001-2021, lp doppio in vinile mai pubblicato in cd. Album che sono perle per i cultori del genere, da 180 grammi, con custodia apribile stampata su cartone opaco e con libretto interno di 16 pagine con fotografie inedite di Mauro Balletti o, nel caso di Dilettevoli Eccedenze, con disegni inediti di Gianni Ronco.

Da Domenico Modugno a Mia Martini

Pdu Italia produce e commercializza inoltre anche versioni (sempre in vinile e in nastro analogico) di album storici del catalogo dei partner, scelti di concerto fra la direzione artistica di Pdu e le rispettive direzioni artistiche.

Figurano lavori storici di Ivano Fossati, Domenico Modugno e Mia Martini. Prodotti completamente inedito come Tre x Una – Fortissimo, in cui Danilo Rea al pianoforte, Alfredo Golino alla batteria e Massimo Moriconi al contrabbasso interpretano, arrangiando e proponendoli a loro modo, i successi di Mina.

Rigorosamente multitraccia analogico. Acquistabili solo sul sito ben presto diventeranno oggetti per intenditori e collezionisti, il cui valore è destinato ad aumentare nel tempo.

Un negozio esclusivo

L’ambizione di pdumusic.com è dunque quella di diventare un negozio, orgogliosamente esclusivo, di riferimento per gli appassionati e collezionisti di musica di qualità, con il superamento del genere.

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È una scommessa impegnativa e avvincente che Pdu affronta con entusiasmo e, forse, un filo di incoscienza, con l’auspicio che il suo “ritorno al futuro” abbia lunga vita e faccia felici coloro che ancora amano e collezionano la buona musica.

Ma la grande artista, seguita dal figlio Massimiliano da 30 anni, ci ha insegnato che nella sua lunga carriera nulla è stato impossibile.

Sig. Pani, ci parla della Pdu?

Nel 1967 Mina capisce che per difendere la sua autonomia artistica doveva avere la sua etichetta. Per poter sperimentare e mettere in pratica le sue idee musicali un grande aiuto sarebbe stato avere uno studio di registrazione. Con il supporto di suo padre Giacomo Mazzini, che veniva dal settore dell’industria chimica ma era pratico di come si costruisce e gestisce un’azienda privata, fondano la Pdu (Produzione Dischi Ultrafonici) etichetta discografica e le edizioni musicali Pdu. Lo studio di registrazione ‘La Basilica’ viene acquistato da Emi-La Voce del Padrone che aveva in Corso Italia a Milano una bella struttura realizzata dentro una chiesa sconsacrata. Dalla fondazione a oggi, Pdu si è occupata di realizzare e pubblicare i dischi di Mina ma anche di molti altri artisti. In catalogo ha avuto musica classica (Martha Argerich, Severino Gazzelloni, Salvatore Accardo ecc…), bossa nova (Toquinho, Vinicius De Moraes, Chico Buarque de Hollanda, ecc…), jazz (Martial Solal, Franco Ambrosetti, Renato Sellani, Gaetano Liguori, Andrea Centazzo, Giorgio Gaslini, Danilo Rea, ecc…), cantautorato (Luigi Grechi, Alan Stivell, Audio 2, ecc…),  avanguardia (Popol Vuh, Lyonesse, Tangerine Dream, ecc…). E tra i grandi successi i tanti dischi di Mina, gli Audio 2 e i dischi Mina-Celentano e  Mina-Fossati.

Sull’incipit introduttivo si parla di qualità. Ci vuole spiegare? È un po’ il vostro mantra?  

La qualità dell’audio è stato un tema importante e un elemento ricercato dal pubblico fin dall’inizio della discografia. Un bel disco doveva anche suonare bene. Oggi l’attenzione verso il progetto artistico non sempre va di pari passo con la qualità dell’audio. Intendo proprio la qualità del suono, di come suonano gli arrangiamenti, di come sono prodotti i supporti, ecc. Il supporto digitale in mp3 ha una qualità medio bassa. Pesa poco in termini di bites e per questo è il formato adatto per compattare tanti pezzi in un telefono o su dispositivi mobili ma questo comporta un perdita di audio importante. Per dare un termine di paragone, una canzone registrata in alta qualità a 192KH/48 bit pesa circa 45 MB, trasformata in mp3 diventa circa 5 MB. Se ne perde di suono.

Le riporto una frase dal testo L’intento è offrire all’appassionato un oggetto fisico collezionabile, restituendo il senso e il piacere del possesso che la musica cosiddetta liquida, ormai gassosa, ha perduto completamente. Questa nuova tecnologia di fare musica non la considerate all’altezza della cosiddetta vecchia scuola?      

E’ molto comodo avere nel cellulare centinaia, anche migliaia di canzoni sempre a disposizione. Uno può cosi ascoltare sul treno, in macchina, in metropolitana, ovunque la sua musica preferita. Ma una volta a casa, con un disco e una buona cuffia (non è necessario avere un super impianto hifi) l’ascolto è migliore. L’aspetto tattile dell’oggetto vinile, la copertina, il libretto interno fanno di un disco qualcosa che è un piacere avere sullo scaffale. Al pari di un bel libro.

Ora questo negozio di vinili e nastri. Una scommessa avvincente ma anche complessa e ambiziosa. Il vinile che sfida il digitale?  

Non c’è sfida, ma l’opportunità di una alternativa che integri il digitale. Uno può ascoltare tutte le novità in digitale e poi scegliere di acquistare solo quei dischi che ritiene cosi belli e importanti che ha piacere di ascoltarli e collezionarli in vinile.

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A quale target di clientela guardano i vostri prodotti? Solo collezionisti?

A tutti coloro che tengono a una migliore qualità audio e amano l’oggetto disco con le sue foto grandi, i testi delle canzoni e tutti i nomi di chi ha suonato. C’è un grande interesse da parte dei collezionisti ma anche dei ragazzi giovani che forse saranno i collezionisti di domani.

Ci fa una carrellata degli album che avete in catalogo?

Abbiamo cominciato con due giganti: Mina e Ivano Fossati. Pubblicheremo il catalogo di Mina in vinile e nastro analogico, e abbiamo iniziato a pubblicare anche 5 album di Fossati sempre negli stessi formati. La prima produzione del 2022, registrata su 24 piste analogico, è un disco di jazz in cui tre tra i migliori musicisti italiani in assoluto, quali Danilo Rea, Alfredo Golino e Massimo Moriconi, interpretano a modo loro i grandi successi di Mina. Abbiamo un accordo di licenza con Warnermusic Italy e collaboriamo per pubblicare in nastro e vinile bei dischi del loro catalogo. Abbiamo iniziato con Sergio Caputo, Mia Martini, Domenico Modugno, Vinicius de Moraes con Giuseppe Ungaretti e Sergio Endrigo. Inoltre stiamo per pubblicare un album di Pino Daniele. Si trovano tutti su pdumusic.com.

Del vostro grande archivio musicale chi metterebbe sul podio? Tra i primi tre. 

Tra i dischi di Mina che preferisco ci sono: Plurale, Dalla terra, Christmas songbook, Lucio Battisti songbook, Maeba, Sulla tua bocca lo diró, Mina Fossati e molti pezzi contenuti negli album di canzoni inedite.

Mission? Traguardi? Obiettivi a medio e lungo termine?

La missione è creare un catalogo di musica di qualità sia artistica che audio su doppio formato analogico: vinile e nastro 1/4 di pollice, nel contempo creare dei prodotti d’arte da collezione nel formato che oggi è già il futuro: Nft.

Un consiglio che vuole dare ai giovani (nati e cresciuti nell’era digitale) che non ricordano (e non possono ricordare) la grande epopea dei dischi fisici in vinile, degli album con copertine, linguette, intro e tracce?

Consiglio di andare a cercare (con i motori di ricerca e in digitale cosi come sono abituati a fare) la meravigliosa musica prodotta e suonata per essere trasferita su disco nel ‘900. Musica classica, jazz, latin, funk, rock, pop, bossanova, ecc… tanta bellezza per ogni gusto. E se capitasse loro di trovare su una bancarella o in un sito un vinile provare a prenderlo in mano, soppesarlo, scorrere il libretto interno, annusare il disco e poi metterlo sul piatto di un giradischi per ascoltarlo. E’ un’esperienza visiva, tattile e di audio analogico che il digitale non può restituire.

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