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Come questa multinazionale francese è riuscita a creare un ecosistema di servizi per il welfare aziendale

Articolo tratto dal numero di maggio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Si fa presto a dire welfare aziendale. Quando utilizziamo questo termine ci confrontiamo con vero macromondo di soluzioni e servizi articolati e funzionali.

Lo sa bene Edenred, gruppo multinazionale francese che da sempre si impegna in soluzioni innovative per il benessere aziendale, creando un ecosistema che mette in relazione le società, le persone e i pubblici esercizi, cercando di offrire risposte efficaci ai nuovi modi di vivere il lavoro attraverso soluzioni digitali. Proprio di questo abbiamo parlato con Paola Blundo, direttore corporate welfare di Edenred Italia.

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Paola Blundo

Come è strutturata la vostra offerta e perché oggi è così importante parlare di welfare in Italia?

Al buono pasto, primo strumento nato per migliorare il benessere delle persone relativamente ai bisogni della pausa pranzo, abbiamo affiancato soluzioni sempre più innovative ed efficaci. Ad esempio i buoni acquisto, che contribuiscono ad aumentare il potere d’acquisto delle persone che svolgono un’attività lavorativa, fino ad arrivare a piani di welfare aziendali personalizzabili in base alle esigenze delle persone. Il welfare aziendale contribuisce a migliorare la qualità della vita, generando al tempo stesso effetti positivi sul clima in azienda e sull’economia in generale, grazie alla sua capacità di stimolare i consumi. Per tutti questi motivi, soprattutto nel contesto italiano, è importante continuare a diffondere una cultura del welfare aziendale che faccia comprendere i suoi benefici.

Il welfare è qualcosa di ampio. Può risultare un elemento decisivo anche per tematiche attuali come l’empowerment femminile e il ricambio generazionale aziendale. Vuole spiegarci perché?

Supportiamo nei fatti l’empowerment femminile grazie a strumenti dedicati alla conciliazione vita-lavoro, al people care, alla genitorialità, all’istruzione o al baby-sitting, in grado di sostenere le donne e porre le basi per una loro reale valorizzazione professionale. Siamo molto impegnati sul fronte della parità di genere e negli scorsi mesi abbiamo ottenuto la certificazione del modello per la gender equality di Idem, in attesa della certificazione Uni Pdr 125/2022. Inoltre il welfare aziendale sta diventando importante per attrarre i giovani talenti, sempre più attenti, nella scelta del posto di lavoro, al work-life balance, ai benefit offerti e, in generale, alle politiche aziendali sul lavoro smart.

Anche a livello istituzionale è riconosciuta l’importanza di questo settore. Vuole illustrarci come il legislatore sta intervenendo in tal senso?

Nell’ultimo periodo, in concomitanza con le crisi sistemiche che conosciamo, gli strumenti di welfare aziendale hanno giocato un ruolo importante nelle politiche governative. Sono stati al centro di provvedimenti che di volta in volta hanno portato all’aumento della soglia esentasse dei fringe benefit, arrivata con il decreto aiuti quater a tremila euro per un periodo limitato fino al 31 dicembre 2022, o i buoni benzina, che il decreto Trasparenza ha portato per tutto il 2023 a 200 euro. Tutto va nella direzione di una stabilizzazione di tale processo che ci auguriamo superi la logica emergenziale per giungere a una valorizzazione che coinvolga nel lungo periodo l’intero sistema del welfare aziendale.

 

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