L’impegno del Comune di Bergamo
Dreamland è stato ideato da Legami, che ha investito nel progetto oltre mezzo milione di euro, in collaborazione con il Comune di Bergamo, che ha visto nel parco l’occasione di contribuire alla sostenibilità di un territorio, quello della Lombardia, tra i più inquinati d’Italia e d’Europa. Dreamland contribuirà a contrastare la perdita di biodiversità, a mitigare la temperatura e a migliorare la qualità dell’aria.
“Spero che l’esempio di Legami possa essere seguito anche da altri imprenditori della nostra città”, ha dichiarato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori in occasione dell’inaugurazione del parco. “Il progetto cade in concomitanza con la stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio di Bergamo, un documento che punta a tagliare oltre 1,1 milioni di previsioni edificatorie, ma anche a incrementare di 3,5 milioni di metri quadrati l’estensione del Parco dei Colli”.
Le iniziative di Legami per l’ambiente
“Dreamland è un sogno che si avvera”, ha confessato Alberto Fassi, fondatore, direttore creativo e ceo di Legami. “Ci siamo presi l’impegno di accompagnarlo per sempre. La manutenzione sarà curata da noi, solo le persone incaricate potranno entrare nel parco per garantire un minimo di tutela e conservazione”.
La nuova area verde ideata da Legami non è l’unico progetto dell’azienda legato all’ambiente. Nel 2021 la realtà bergamasca ha raggiunto la Carbon Neutrality e, in occasione dell’inaugurazione di Dreamland, ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità. “La nostra filiera produttiva è certificata all’origine, sia a livello ambientale, sia a livello sociale”, ha spiegato Fassi. “Stiamo andando verso la riduzione del packaging. Non possiamo eliminarlo completamente ma vogliamo cercare di rimuovere tutti gli elementi di plastica. Il sogno poi sarebbe realizzare un altro progetto come Dreamland altrove”. Ogni anno inoltre l’azienda investirà il 5% dell’utile in progetti di sostenibilità ambientale e sociale.
Il futuro
In occasione dell’inaugurazione del parco, Fassi ha inoltre illustrato i progetti futuri di Legami, che prevedono l’apertura di 40 negozi in Medio Oriente tra Emirati Arabi, Qatar, Bahrein e Oman. “Presto ci saranno anche delle novità a livello societario. Siamo appena diventati Spa ma non ci quoteremo in Borsa, anche se ci abbiamo pensato”. Negli ultimi dodici mesi Legami ha registrato un fatturato di 77 milioni di euro e un Ebitda di 3,7 milioni. L’azienda è presente in 70 paesi con 35 boutique e 400 corner e conta 300 dipendenti.
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