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L’imprenditore trentino che ha scommesso sul parquet bio-compatibile per non danneggiare l’ambiente

Articolo tratto dal numero di maggio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Tra i boschi della Val di Fiemme, in Trentino, l’azienda Fiemme Tremila è un piccolo gioiello di imprenditoria illuminata. E non solo perché 30anni fa ha deciso di scommettere sul parquet, sfidando il predominio della grande tradizione ceramica italiana, ma anche perché ha reinventato il rivestimento in legno, spogliandolo di qualsiasi trattamento derivante dal petrolio o nocivo per la salute.

La nascita del parquet bio-compatibile

“Quando siamo nati, nel 1993, ci siamo chiesti: perché un cliente dovrebbe preferire un pavimento in legno rispetto alle piastrelle? Siamo nel Paese della ceramica. Spiega Marco Felicetti, fondatore e amministratore delegato. “Ci siamo risposti che le persone, quando scelgono il legno, lo fanno per sentire il calore di un materiale naturale, vivo. Ma un tempo il parquet era un concentrato di colle e vernici tossiche.

Così mi sono detto: dobbiamo realizzare un prodotto che sia veramente naturale. Da qui il nostro parquet bio-compatibile, dove per bio-compatibilità si intende la capacità di una sostanza di essere metabolizzata dagli organismi viventi senza effetti dannosi sulle funzioni vitali”.

L’azienda prende il nome dai tremila alberi pro capite della Val di Fiemme, una valle che ne conta ben 60 milioni. “Qui cresciamo circondati dall’abbraccio del bosco. A questi milioni di alberi, che a volte nel silenzio della foresta sembra di sentire respirare tutti insieme, dobbiamo la qualità della nostra vita”. Non a caso, Fiemme Tremila collabora da sempre con la Magnifica Comunità di Fiemme, istituzione secolare che custodisce ancora oggi il patrimonio naturale della valle regolamentando l’abbattimento degli alberi.

La certificazione di gestione forestale Fsc

Nel 1997 è diventata il primo proprietario forestale italiano e dell’intero arco alpino a ottenere la certificazione di gestione forestale Fsc, e nel 2008 si è aggiunta anche la verifica secondo lo schema Pefc. Un patrimonio preziosissimo, quello del legno, che l’azienda ha da subito deciso di rispettare in modo sacro, devoto. “Volevamo creare un prodotto puro, senza colle né vernici. All’inizio abbiamo incontrato molti problemi, in primis il fatto che il legno è un materiale che risente degli sbalzi di temperatura e umidità.

Per questo motivo viene spesso incollato al cemento, ma noi abbiamo realizzato una struttura in triplostrato, derivata dall’incrocio di tre strati di legno massello, che consente una costruzione flottante del pavimento e quindi una resistenza ai cambiamenti di temperatura. Rimaneva poi da risolvere il problema delle vernici, perché è un peccato verniciare un materiale così nobile e benefico come il legno. Così ci siamo rivolti alla chimica vegetale e siamo giunti al nostro trattamento BioPlus”.

Un esempio di parquet bio-compatibile di Fiemme Tremila. (Crediti: CarloBaroni)

Un trattamento innovativo

Ideato da Fiemme Tremilla, consiste in un olio naturale composto da oltre 50 sostanze vegetali e minerali, cere, resine e oli balsamici, che normalmente si perdono nel processo di lavorazione. Un trattamento che necessita di ben 24 ore di applicazione e sei fasi di lavorazione, a differenza dei pochi minuti di un normale processo di verniciatura. Tutto questo, con il duplice obiettivo di rispettare l’ambiente e di promuovere la salubrità degli spazi dove si vive e si lavora.

Il tema dell’inquinamento indoor

Un tema ancora poco dibattuto, quello dell’inquinamento indoor, che ha spinto Fiemme Tremila a rivolgersi nel 2017 al Consiglio nazionale delle ricerche Cnr-IVaLSA per certificare la non tossicità dei suoi prodotti. A sorpresa, il Cnr ha certificato non solo l’assenza di derivati del petrolio e metalli pesanti, ma anche la presenza di numerosi composti organici volatili benefici, come quelli delle piante comunemente presenti nel bosco, primo fra tutti l’alfa-pinene. In parole povere, installare un parquet Fiemme Tremila è come farsi una passeggiata nel bosco.

“Quando scopriremo che la casa del futuro è sia efficiente dal punto di vista energetico, sia benefica, realizzata con materiali realmente sostenibili e atossici, allora smetteremo di giudicare i rivestimenti e gli arredi solo per le loro qualità estetiche. Oggi è come valutare un cibo solo per il suo gusto o per il suo costo: un’assurdità. Ma tutto questo bisogna spiegarlo ai consumatori, e noi cerchiamo di farla.

Un esempio di parquet bio-compatibile di Fiemme Tremila. (Crediti: CarloBaroni)

A chi negli ultimi anni ha iniziato a parlare di salubrità e di sostenibilità rispondiamo che sono 30anni che abbiamo fatto di questi temi i nostri capisaldi. La nostra fortuna è averci creduto fin dall’inizio, anche quando alcuni scommettevano che saremmo falliti dopo tre-quattro anni”.

Raggiungere il 90% di indipendenza energetica

Di anni, Fiemme Tremila ne compie oggi 30 e per festeggiare ha rivelato, oltre alla mostra 30 years of healthy wood al FuoriSalone di Milano, due novità: il raggiungimento entro l’anno del 90% di indipendenza energetica, grazie all’introduzione di un secondo impianto fotovoltaico di 200 kWp e di una nuova caldaia per la produzione di energia termica a cippato, e l’evoluzione in società benefit.

“È il naturale sviluppo della nostra impresa e della nostra identità. Per me è come se lo fossimo da sempre: è dal 1993 che lavoriamo per avere un impatto positivo sulla natura e sul benessere delle persone”.

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