Naomi Watts
Leader

“Voglio combattere lo stigma della menopausa”: Naomi Watts racconta i progetti del suo brand di prodotti olistici

Ore passate in macchina a guidare sotto il sole per passare da un’audizione all’altra. Per Naomi Watts Los Angeles non si presentò da subito come la città dalle mille possibilità. “Ero arrivata in California dall’Australia, perché mi avevano fatto molte promesse di lavoro. Poi, quando mi trasferii, non si concretizzò nulla. Mi trovai in America senza assicurazione medica e in precarie condizioni finanziarie. Conoscevo Nicole (Kidman, ndr.), con cui eravamo divenute amiche in Australia, mentre recitavamo a teatro e in tv. Ma naturalmente anche lei allora non era famosa all’epoca e cercava di aiutarmi come poteva. Non fu di certo facile”, confessa.

Dato che Naomi Watts, da allora, odia le false promesse, la sua vita si è sempre basata sull’onestà e sulla concretezza. Su questi principi ha fondato il suo business, Stripes, una linea di prodotti olistici per la menopausa che promettono di funzionare, come una comunità di donne che si consiglia e supporta per superare al meglio questo periodo.

Nata a Shoreham nel Kent (Inghilterra) da Myfanwy Edwards, commerciante di arte antica, costumista e set designer, e Peter Watts, road manager e ingegnere del suono dei Pink Floyd, Naomi crebbe con la madre e il fratello, il fotografo Ben Watts, dopo che i suoi genitori divorziarono quando aveva solo quattro anni. Suo padre fu trovato morto nel 1976 in un appartamento di Notting Hill, per una probabile overdose di eroina. Naomi si trasferì con la madre e il fratello sull’isola di Anglesey in North Wales, per vivere con i nonni materni.

“Eravamo nel mezzo del nulla, presi l’accento gallese mentre frequentavo le scuole, e questa esperienza mi influenzò moltissimo nella mia carriera di attrice per il fatto di sapermi reinventare, adattarmi a ogni situazione, moderare la mia voce, e cambiarla, a seconda del mio personaggio… Sono convinta che le esperienze dell’infanzia ci influenzino per tutta la vita” riflette.

Nel 1978 sua madre si risposò e Naomi si trasferì con il fratello nel Suffolk. Nel 1982 tutta la famiglia emigrò a Sydney, in Australia, dove la madre cominciò a lavorare come stylist per la televisione. “Vedere lei sui set e conoscere quel mondo, mi convinse che potevo diventare una brava attrice” ricorda Naomi. “Mi considero sia britannica sia australiana: sono legata a entrambi i Paesi per diverse esperienze e ricordi personali e professionali. E ora sono, naturalmente, anche americana, dato che abito da tempo negli Stati Uniti”.

Naomi vive a New York, dove quest’anno si è sposata con l’attore Billy Crudup, con cui ha cominciato a frequentarsi dal set della serie tv di Neflix Gypsy, da lei prodotta. Tra gli altri suoi interessi imprenditoriali, oltre alla produzione cinematografica, nel 2016 è divenuta presidente onorario di Glantraeth F.C., un piccola squadra di calcio a Malltraeth, sull’isola di Anglesey, nel Galles, vicino alla fattoria dei nonni.

Al momento è nella seconda stagione di Feud, la serie sulla rivalità tra le attrici Joan Crawford e Bette Davis, e nella serie di Netflix The Watcher. Tra alcuni dei suoi film più famosi ci sono invece Mulhollad Drive, che l’ha portata al grande successo internazionale, 21 Grams, King Kong di Peter Jackson, The Painted Veil, The Impossible, le pellicole The Divergent Series, ispirate dai libri bestseller di Veronica Roth.

Come ha avuto l’idea di fondare un brand di prodotti per la menopausa?

I segni della perimenopausa sono arrivati presto per me, a soli trentasei anni, quando stavo cercando di rimanere incinta. Stavo cercando di avere la mia famiglia, finalmente, e mi sentii a pezzi e sola, perché, parlarne, è purtroppo ancora, troppo spesso, tabù. Grazie a diversi trattamenti, perfino sperimentali, riuscii ad avere i miei figli, Sasha e Kai (dalla sua precedente relazione con l’attore Liev Schreiber, ndr.), a 39 e 40 anni, ma non fu facile sia fisicamente sia psicologicamente, perché i miei ormoni parevano impazziti.

Così, fin da allora, sapevo di voler fare qualcosa perché questo periodo segna solo una fase, dopo la quale ci si può sentire ancora più attraenti e sensuali. Ho lanciato Stripes a ottobre 2022, dopo molti anni di ricerca e dopo avere trovato le giuste partner, con il preciso scopo di combattere lo stigma della menopausa

Cosa offre Stripes?

Propongo una serie di prodotti olistici per tutti i problemi che riguardano la menopausa, dai capelli, alla pelle, ai disagi sessuali, agli sbalzi di umore. Ma Stripes è anche un punto d’incontro per le donne in cui parlare, esporre i loro problemi, trovare soluzioni. È un brand molto innovativo e si basa sulla sostenibilità. Ho fondato The Hot Spot, un forum online dove le donne possono parlare liberamente e raccontare le loro storie senza vergogna, senza mai sentirsi sole, come è capitato a me.

Quali sono i prodotti più popolari?

Uno dei problemi più grandi del periodo della menopausa è l’idratazione. Per questo funzionano molto prodotti come Power Move Plumping Serum, Oh My Glide Play Oil, dedicati al piacere femminile, la maschera per capelli con supplementi probiotici The Crown Pleaser Hair Mask,… E poi, The Power Move Facial Plumping Serum per il viso e The Fully Monty Body Oil per il corpo. 

Il 28 settembre compirà 55 anni e, pur essendo al vertice della sua carriera, ha ancora molti progetti in evoluzione. 

Sono molto più consapevole adesso, ho sviluppato esperienza. Ho imparato anche a non temere le sfide. Un mio modello è Meryl Streep, che continua a lavorare tantissimo. La sicurezza è un altro punto di forza per avere successo sia nel proprio lavoro sia nella vita personale. 

Lei è anche un’affermata produttrice…

Decisi di produrre molto presto nella mia carriera, quando un produttore mi disse di approfittare del mio momento, perché dopo i quarant’anni non avrei più lavorato. Allora avevo 33 anni e avevo appena sfondato, dopo molti sacrifici, nel film Mulholland Drive, grazie al regista David Lynch che mi scelse e che credette in me. Tuttavia mi resi ben presto conto che, se volevo sopravvivere nell’ambiente a lungo, dovevo cominciare a produrre io stessa.

Ha mai avuto paura di invecchiare?

Certo, ho avuto parecchie ansie. Ho imparato a valutare solo chi mi ama davvero e, per questo, mi accetta per quella che sono. Il mio mestiere è recitare e ho bisogno di lavorare, ho due figli da crescere e ci tengo a essere indipendente finanziariamente. È stata una delle mie priorità, venendo da una famiglia di artisti, quindi non benestante.

Mi piace anche essere il più naturale possibile, perché così mi sento me stessa. La bellezza per me deve nascere da dentro, come le rughe sono il percorso che segnano la nostra espressività, lo specchio delle nostre esperienze e memorie. Un’attrice, per essere autentica, per me le deve anche avere, perché è normale invecchiare.

Ma l’uguaglianza con gli uomini – parliamoci chiaro – non è ancora totalmente raggiunta da questo punto di vista: non si parla dei loro capelli grigi, delle loro rughe, del loro aumento di peso… Anzi, spesso gli uomini che invecchiano sono considerati ancora più attraenti. Non è lo stesso non è per le donne, anche se la situazione è molto migliorata.

Lei ha avuto un periodo abbastanza duro da un punto di vista personale. Come ha fatto a mantenere un equilibrio e a trovare la forza di avviare un nuovo business?

Devo il mio equilibrio alla meditazione trascendentale che pratico ogni giorno, almeno 10-15 minuti. Mi aiuta a mantenere la calma e a essere razionale, perché di base sono una persona molto emotiva e sensibile, empatica, mi lascio coinvolgere e tendo a prendere le cose sul personale. È stato il regista David Lynch a iniziarmi a questa pratica (ha anche una fondazione a essa dedicata, la David Lynch Foundation).

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