L'Espresso
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Rivoluzione L’Espresso: torna in edicola ogni venerdì, da solo

La Repubblica e L’Espresso sono destinati a rimanere, comunque, molto vicini per la loro storia (La Repubblica è nata da una costola de L’Espresso) e per il loro cammino ideale, politico e culturale che hanno percorso insieme, da quando è nato il quotidiano, nel solco tracciato dal settimanale fondato da Eugenio Scalfari nel 1955.

Ma da quando, nel giugno 2022, Gedi ha deciso di cedere L’Espresso, gli editori sono diversi e la separazione era prevista negli accordi. I nuovi azionisti del settimanale (Danilo Iervolino 51% e Donato Ammaturo 49%) sono imprenditori solidi e innovativi che si sono impegnati a sostenere e sviluppare il prodotto cartaceo ben sapendo, però, che la grande scommessa sul futuro si gioca nel campo digitale.

L’Espresso da solo in edicola ogni venerdì

“È una prova complessa, ma affascinante quella che si apre davanti alla redazione de L’Espresso” dice il direttore Alessandro Mauro Rossi che continua “Una sfida che la redazione è pronta ad affrontare, e a vincere, con la consueta professionalità, tenacia, passione, coraggio, attaccamento al giornale. L’Espresso è il primo settimanale italiano e uno tra i primi a livello europeo, un grande patrimonio d’informazione indipendente. Sappiamo tutti che la via delle edicole, in questo tempo, è tortuosa e piena di ostacoli, ma siamo sicuri che la forza del prodotto grazie alle capacità dei suoi giornalisti, la fedeltà dei nostri lettori (la confermano i circa 30mila abbonati), assieme a quello che rappresenta L’Espresso per la storia civile del nostro Paese e alle novità di lettura che introdurremo già dal prossimo numero, ci sosterranno.”

L’azienda Bfc Media che controlla L’Espresso, con i suoi quasi trent’anni di vita nel panorama dell’editoria italiana, non arriva a questo appuntamento con le mani in mano ma ha già messo a punto una serie di strumenti e di iniziative che consentiranno al settimanale di poter vivere una propria vita in serenità e indipendenza. Il giornale presenterà alcune novità nei contenuti, che vi racconteremo nel prossimo numero, quando sarà anche possibile apprezzarle e valutarle.

Il nuovo sito de L’Espresso

Ma soprattutto ha realizzato un nuovo sito, lespresso.it, che le consentirà di mettere in pista un progetto editoriale finalmente compiuto: il giornale, la parte digitale, gli eventi che entro l’anno prenderanno il via assieme ad altre iniziative digitali e cartacee che sono in costruzione e vedranno la luce già prima della fine di questo 2023. Nei prossimi mesi prenderà corpo una proposta editoriale rivoluzionaria e rivoluzionata rispetto alla tradizione che comunque verrà difesa a ogni costo.

Il nuovo sito, la cui costruzione ha richiesto forse più tempo di quanto non fosse prevedibile semplicemente perché non è un sito web come tanti, ma la base del progetto Netzine, ossia un magazine digitale che oltre alle notizie, alle inchieste e a tutto quanto ha caratterizzato da sempre L’Espresso, contenga anche elementi di innovazione da proporre ai lettori che diventeranno membri di una comunità a cui saranno riservati servizi esclusivi e innovativi, facendoli partecipare alle attività del sito e creando un dialogo costante e diretto con loro.

“L’Espresso andrà da solo, ma siamo sicuri che ci seguiranno in tanti. Sarà una rivoluzione. E allora “Que viva L’Espresso!”.

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