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Chi è il manager dietro al successo della centenaria Cassa Lombarda

Articolo tratto dal numero di settembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Cento anni e non sentirli. È quello che succede a Cassa Lombarda, la private bank banca milanese di nascita ma lombarda nella sua dimensione (ha infatti filiali a Bergamo, Busto Arsizio, Como e Roma), fondata nel 1923 da un gruppo di imprenditori meneghini e bustocchi. Dagli anni Ottanta è controllata al 99,6% dalla luganese Pkb Private Bank SA, detenuta al 100% dalla rossocrociata Auriga Sa della riservata famiglia biellese Trabaldo Togna, che ne mantiene saldamente il controllo.

Il ‘dominus’ della crescita di questi ultimi anni del centenario istituto è Paolo Vistalli, classe 1965, di origini bergamasche. Appassionato di sci, di pesca e più in generale della montagna, Vistalli si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Bergamo con 110 e lode. È entrato in Cassa Lombarda nel 2009 come vicedirettore generale per poi diventarne direttore generale nel 2011. Da aprile 2015, in aggiunta al ruolo di dg, ricopre anche la carica di amministratore delegato. È anche consigliere di Aipb (l’Associazione italiana private banking) e Pri.Banks (l’Associazione banche private italiane) e componente del Gmc del Gruppo Pkb.

La carriera di Vistalli

Vistalli ha iniziato la sua carriera presso il Credito Bergamasco (gruppo Credit Lyonnais) all’inizio degli anni Novanta nell’asset management, ricoprendo poi il ruolo di viceresponsabile del servizio di gestione di patrimoni. È entrato successivamente in Banca del Gottardo Italia quando questa era ancora in fase di startup aziendale, ricoprendo diversi ruoli con compiti estesi funzionalmente a tutte le strutture operative territoriali in area private banking, fino a diventare direttore generale nel 2006. È stato inoltre direttore generale di Banca Bsi Italia (Gruppo Banca Generali), a seguito della fusione per incorporazione di Banca del Gottardo Italia in Banca Bsi Italia.

Vistalli si definisce una persona motivata, orientata agli obiettivi e con forte senso del dovere. Crede che un buon manager debba avere idee precise e concrete, un approccio imprenditoriale ed essere in grado di tracciare linee di azione per i propri collaboratori per poi mettersi a loro disposizione secondo il principio ‘uno per tutti’, avvalorando l’importanza del team.

I risultati del 2023

La banca da lui guidata ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2023, l’anno del centenario, con una significativa crescita dei flussi economici e degli asset under management. A conferma dell’ottimo avvio dell’esercizio in corso, nel semestre il margine di intermediazione è pari a 24,3 milioni di euro, in crescita del 18,2% rispetto al medesimo periodo del 2022, trainato dalla forte accelerazione del margine di interesse, mentre il risultato della gestione ordinaria è pari a 4,6 milioni (+49,4%). “In una fase di grande incertezza come quella che stiamo vivendo – dice Vistalli – emerge con forza il nostro approccio al cliente basato non sui prodotti, bensì sulla vocazione dei servizi. Una strategia che consente nei fatti di garantire interessi allineati tra le parti, in modo da proporre di volta in volta la soluzione migliore per l’investitore”.

L’utile netto del primo semestre di 3,02 milioni di euro si confronta con quello di 0,83 milioni dello stesso periodo del 2022 ed è già superiore all’utile netto dell’intero anno precedente. Cassa Lombarda è poi una banca più che solida: infatti a fine dello scorso giugno il Cet 1 ratio si è posizionato a 17,76%, dal 15,60% di fine 2022, e il total capital ratio a 18,05%, dal precedente 15,99%, superando ampiamente in entrambi i casi i limiti minimi previsti e quelli aggiuntivi di vigilanza, determinati dal processo Srep (Supervisory review and evaluation process). Significativa la dinamica delle masse in gestione che a fine giugno ammontavano a 5,35 miliardi, in crescita del 6% rispetto a fine 2022, con 93 milioni di net new money, trainata dal comparto amministrato, sulla scia di un orientamento prudenziale della clientela dovuto ai rendimenti dei titoli obbligazionari, principalmente governativi.

Il piano industriale da poco varato prevede la crescita a 6,5 miliardi di masse in gestione entro il 2025 e un ulteriore rafforzamento del total capital ratio al 18,5%-19%, con un utile netto vicino ai 9 milioni di euro.

“Impresa di famiglia rapida e agile”

“Il fatto di essere un’impresa di famiglia – conclude Vistalli – aiuta a entrare in sintonia con le questioni poste dalla clientela che, come detto, non si limitano solo al patrimonio finanziario. Siamo una realtà familiare, ma con una governance molto chiara, dato che nessun esponente della proprietà svolge ruoli manageriali. I manager sono al servizio di tutti gli stakeholder e i banker non sono né azionisti, né manager. Per altro, la nostra dimensione ci consente rapidità e agilità, che sono valori molto apprezzati dai clienti, imprenditori nella stragrande maggioranza dei casi”.

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