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Tutti i numeri che hanno reso l’Oktoberfest un brand globale dal 1810 a oggi

Se spesso la lingua tedesca è tacciata di essere ostica per chi non l’ha studiata , c’è senza dubbio una parola che in ogni angolo del globo si pronuncia nella stessa maniera senza nessun bisogno di traduzione: Oktoberfest. Quella di quest’anno si è appena conclusa, ma in tutto il mondo il suo eco continuerà a sentirsi in per almeno tutto il prossimo mese nelle infinite versioni locali, dalle imitazioni fino alle semplici serate a tema nei pub.

Questa festa infatti, nonostante sia nata in Germania e sia secolarmente celebrata nello stesso luogo, è ormai diventata un “brand” globale di grandissimo appeal, una festività laica capace di rivaleggiare con la statunitense Halloween per diffusione globale e feste a tema. Un evento divertente, senza dubbio, ma anche un vettore economico per la regione che lo ospita, oltre che la miglior pubblicità per un prodotto tipico che la Germania ha da sempre reso una delle proprie icone, ovvero la birra.

Ma come nasce e quali sono i numeri di questa manifestazione?

La festa si celebra il primo sabato della seconda metà di settembre a mezzogiorno e termina la prima domenica di ottobre, a meno che non sia l’1 o il 2 ottobre, in tal caso la festa viene prolungata fino alle 3. Dura quindi dai sedici ai diciotto giorni. L’Oktoberfest si svolge vicino al centro di Monaco, su un’area di 42 ettari, il Theresienwiese (“il prato di Teresa”), a volte abbreviato in die Wiese (“il prato”)

La prima edizione ebbe luogo il 17 ottobre 1810 durante i festeggiamenti seguiti al matrimonio del futuro re Ludovico I di Baviera con la principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen, e in questi più di 210 anni si è ripetuto anno dopo anno eccezion fatta per 24 volte, annullata per motivi di forza maggiore, come le grandi guerre o più recentemente nell’edizione 2020, annullata a causa della pandemia di coronavirus e del divieto di manifestazioni di massa.

I numeri dell’ Oktoberfest

I dati di alcuni anni fa (il Covid rende le numeriche più recenti falsate) parlavano di una media di 6 milioni di visitatori, con punte come quella raggiunta nel 1985 con 7,1 milioni di persone per una singola edizione. Numeri faraonici, basti pensare che nell’area che ospita i grandi tendoni ci sono 100mila p0sti a sedere pronti ad accogliere i turisti. L’edizione peggiore invece nei tempi recenti è stata quella del 2016, quando la pioggia e i timori legati al terrorismo fecero arrivare “soltanto” 5,6 milioni di persone.

L’Oktoberfest inoltre dà lavoro ogni anno a 12mila persone, di cui 1.600 sono soltanto i camerieri, e i fatturati sono superiori si aggirano tra i 70 e i 450 milioni di euro a seconda di quanto si allarghi il calcolo sull’indotto esterno alla fiera stessa. Quest’anno i numeri potrebbero risultare addirittura più alti visto che l’inflazione ha colpito anche la birra, e il prezzo è compreso tra 12,60 e 14,90 euro, in media il 6,12% in più rispetto allo scorso anno.

Il consumo energetico dell’Oktoberfest

Per dissetare questa miriade di persone ovviamente serve moltissima birra: è stato quantificato che nel 2015, il festival ha ufficialmente servito 7,3 milioni di litri sufficienti a riempire quasi tre piscine olimpioniche. Ma ogni numero di questa manifestazione appare ovviamente fuori scala: l’Oktoberfest è alimentato tramite 43 chilometri di cavi e 18 stazioni di trasformazione parzialmente interrate. Il consumo energetico dell’Oktoberfest ammonta a circa 2,9 milioni di kilowattora, escluso il montaggio e lo smantellamento delle attrazioni.

Per fornire gas naturale alle tende è stata costruita una rete di gasdotti lunga quattro chilometri, e il consumo di gas ammonta a 159mila metri cubi per le cucine dei vari esercizi di ristorazione e a 42mila metri cubi per il riscaldamento delle birrerie all’aperto.

La maggior parte dei tendoni e delle giostre dei festival comunque utilizza l’elettricità verde della Stadtwerke München (servizi municipali di Monaco) per ridurre l’inquinamento.  E non va dimenticato che per garantire una capacità sufficiente delle reti cellulari, ogni anno vengono installate diverse antenne mobili nei prati che circondano il festival.

Terminata l’edizione 2023, già si comincia a pensare all’anno prossimo: perché si sa, l’autunno è sinonimo di Oktoberfest e sempre lo sarà.

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