guerra Israele
Investments

La guerra in Israele manda al rialzo petrolio, gas e oro. Il pericolo maggiore? Il coinvolgimento dell’Iran

L’attacco a sorpresa di sabato mattina del gruppo terroristico Hamas nei confronti di Israele sta inevitabilmente scuotendo i mercati finanziari, soprattutto in riferimento alle materie prime. Le quotazioni del gas sul mercato di Amsterdam sono schizzate di oltre il 10% a più di 40 euro al Megawattora, mentre quelle del petrolio sono cresciute più del 3%, sia guardando al Wti che al Brent. Sintomo evidente che sono diversi i timori degli investitori su una possibile escalation degli scontri, con il coinvolgimento di più stati, Libano e Iran in primis. Quest’ultimo, infatti, secondo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, avrebbe aiutato Hamas a pianificare l’attacco.

Ipotesi che, se confermata, avrebbe un’impatto più profondo sui mercati, come evidenzia Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. “Qualora fosse confermato il coinvolgimento dell’Iran lo scenario sarebbe inevitabilmente ben peggiore, sia in termini di tensioni geopolitiche, sia in termini finanziari. In questo caso il petrolio e il gas sarebbero chiaramente gli osservati speciali, perché oltre ad essere un grande esportare di petrolio, l’Iran è molto vicino, politicamente parlando, al Qatar che, invece, è uno dei più grandi esportatori di gas”.

Dello stesso avviso anche Benjamin Melman, global cio asset management di Edmond de Rothschild AM: “Il rischio principale è il peggioramento della situazione nella regione e un potenziale rapporto tra Israele e Iran, con ipotetiche conseguenze molto significative. Non solo l’Iran è un grande produttore di petrolio, ma potrebbe nuovamente bloccare lo Stretto di Hormuz e distruggere i campi petroliferi vicini. La reazione di Hezbollah, la milizia sostenuta dall’Iran in Libano, nel fine settimana è rimasta simbolica senza un’azione militare significativa”.

Guerra Israele: le reazioni sui mercati

Sul fronte azionario la guerra in Israele, evidenza Diodovich, ha innescato forti acquisti sul settore della difesa (Leonardo +5,25%, Rheinmetall +5%, Thales +4,50%, Bae Systems +4%) sulla scia di una potenziale aumento della domanda di armamenti. Sul fronte obbligazionario, invece, acquisti su Treasuries e Bund. Salgono gli spread europei rispetto alla Germania, quello italiano è pari a 207. I rendimenti del decennale italiano sono in leggera crescita al 4,92%.

Sul fronte valutario ottime le performance delle valute rifugio: dollaro statunitense, franco svizzero e yen giapponese. La valuta più debole è stata lo shekel israeliano che ha toccato nuovi minimi contro dollaro a 3,98. È dovuta intervenire la Banca Centrale di Tel Aviv per vendere dollari e stabilizzare la propria valuta. Molto bene anche la performance del bene rifugio per eccellenza, l’oro, che evidenzia un aumento di 1 punto percentuale a 1.850 dollari l’oncia.

Allargando lo spettro ai principali indici mondiali, in Europa governano i timori: il nostro Ftse Mib sta cedendo lo 0,37%, il Cac 40 di Parigi lo 0,58%, il Dax di Francoforte lo 0,70% e l’Ibex 35 di Madrid addirittura più di un punto percentuale. Apertura in negativo anche per Wall Street. I tre principali indici americani infatti hanno inaugurato la seduta di oggi con perdite intorno allo 0,2%. In positivo invece Londra che sta facendo registrare una crescita dello 0,2%.

La citazione cruciale

“Nonostante la delicata e complessa situazione non riteniamo che si possa ripetere l’embargo petrolifero del 1973 in seguito alla guerra dello Yom Kippur. È importante infatti notare che da allora l’influenza dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) sulla produzione globale è diminuita notevolmente. Inoltre, i colloqui in corso tra Arabia Saudita e Israele per normalizzare le relazioni tra i due Paesi gettano le basi per una situazione diversa rispetto a quella vista nel 1973”, ha dichiarato Diodovich.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .