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“Abuso di posizione dominante”: Google perde la causa contro Epic Games

Google ha perso il processo contro Epic Games, società del famoso videogioco Fortnite, che l’accusava di monopolio sul mercato delle app, a scapito degli sviluppatori. A stabilirlo un tribunale in California, che ha concordato all’unanimità su tutti i punti sollevati dalla società.

La causa, avviata nel 2020, ha richiesto quattro settimane di testimonianze e quattro ore di riunione prima di arrivare a un verdetto. “Vittoria contro Google!” ha scritto su X Tim Sweeney, fondatore di Epic Games con un patrimonio netto secondo Forbes di 4,7 miliardi di dollari.

“Dopo quattro settimane di testimonianze dettagliate, i giurati si sono pronunciati contro il monopolio di Google Play su tutti i fronti. Il lavoro del tribunale sulle misure di ritorsione inizierà a gennaio. Grazie a tutti per il vostro supporto! Fortnite gratis!”.

La causa vinta da Epic Games

Epic Games combatte da più di tre anni contro gli store, dominatori del mercato grazie ai loro sistemi operativi, accusati di manovre anticoncorrenziali. Su tutte, il pagamento di una “tassa” pari al 30% da parte degli sviluppatori per poter apparire sugli smartphone degli utenti.

“Il verdetto di oggi è una vittoria per tutti gli sviluppatori di app e i consumatori di tutto il mondo. Dimostra che le pratiche di Google nel mercato delle app mobili sono illegali e che Google sta abusando del suo monopolio per imporre tariffe esorbitanti, soffocare la concorrenza e ridurre l’innovazione”, ha dichiarato Epic Games.

Secondo i giurati, il monopolio di Google si estende sul mercato della distribuzione delle applicazioni su Android e su quello dei servizi di pagamento nelle app. Per il tribunale, che ha giudicato illegale il collegamento tra l’app store di Google Play e il servizio di pagamento Google Play Billing, il colosso ha agito in modo anticoncorrenziale in questi mercati, causando danni a società come Epic Games.

La multinazionale americana non ci sta e ha già annunciato che farà ricorso: “Intendiamo contestare il verdetto. Android e Google Play offrono più scelta e apertura rispetto a qualsiasi altra grande piattaforma mobile”, ha risposto Wilson White, vicepresidente di Google.

“La sperimentazione ha chiarito che siamo in forte concorrenza con Apple e il suo App Store, così come con gli app store sui dispositivi Android e sulle console di gioco”. Intanto a gennaio, il giudice deciderà quali saranno i provvedimenti e come il Google Play Store dovrà cambiare.

 

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