Design

A Milano arriva il primo laboratorio della fabbricazione digitale per startup e pmi innovative

Articolo tratto dal numero di dicembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

A Milano, nel quartiere Certosa, un nuovo spazio si appresta a diventare un punto di riferimento per tutte le startup e le scaleup manifatturiere, per le pmi innovative, per i designer e i maker: CoFactory.

Un ambiente ibrido dedicato alle attività di prototipazione rapida e fabbricazione digitale, dove gli innovatori avranno la possibilità di autoprodurre, grazie alle tecnologie e ai macchinari presenti, prototipi e soluzioni concrete. In pratica, un’estensione del concetto di co-working all’industria.

Il progetto

Il progetto nasce dalle menti dei fondatori di Designtech, realtà che avvicina startup e imprese attraverso programmi di open innovation. “L’idea di uno spazio in cui si possano portare a terra i progetti che nascono dai nostri percorsi di innovazione è nella roadmap fin dall’inizio”, spiega Ivan Tallarico, founder e ceo di Designtech.

Ivan Tallarico

“CoFactory nasce da una difficoltà imprenditoriale che ho vissuto personalmente in passato e che molti startupper vivono quotidianamente: quella di doversi rivolgere alle aziende per produrre e dare forma concreta a un progetto. Con questo spazio vogliamo creare un contenitore dotato di infrastrutture all’avanguardia che siano accessibili in forma condivisa a tutte le startup e realtà innovative con esigenze manifatturiere”.

Riportare l’industria in città

Dopo C.space e gli spazi presso Mind Innovation District, CoFactory è il terzo polo di Designtech in città: un progetto che si inserisce nel contesto del grande piano di trasformazione urbana di RealStep Sicaf, società di sviluppo immobiliare a cui si deve anche la rigenerazione della zona di via Tortona, e che ha un obiettivo: riportare l’industria in città.

Un’industria questa volta basata su processi di digital fabrication e su una logica di design manufacturing, aperta a tutti e pensata per mettere a rete innovazioni e competenze. “Si tratta di un progetto che mira a colmare un gap consistente: in un contesto come quello di Milano, dove esistono moltissime startup manifatturiere, non ci sono spazi che offrano questi servizi.

L’obiettivo è quello di creare un laboratorio che attragga soggetti con conoscenze ed expertise in campi diversi. Vogliamo stimolare cortocircuiti e sinergie”.

Come sono divisi gli spazi

Sviluppata su una superficie totale di 1.500 metri quadrati, CoFactory è stata progettata dallo studio Pininfarina Architecture, che ha pensato gli spazi secondo una logica di co-design. L’ambiente si struttura su due livelli: il primo, soppalcato, accoglie l’area dedicata agli uffici e al co-working, mentre il piano terra ospita lo spazio industriale. “Il concept è quello di far dialogare uffici e co-working di altissima qualità, arredati con soluzioni di design well-being oriented, con uno spazio fabbrile”, prosegue Tallarico.

Gli uffici saranno dedicati alle startup e alle pmi innovative che vorranno essere presenti in modo stabile, quindi resident, mentre il co-working è stato pensato per chi desidera riservare singole postazioni di lavoro. Ma è il floor industriale il vero gioiello di CoFactory: qui saranno a disposizione avanzate dotazioni tecnologiche per la prototipazione rapida e la fabbricazione digitale.

Tra i macchinari disponibili, sistemi ibridi di produzione additiva e fresatura per la lavorazione di materiali compositi, alluminio, leghe leggere, metalli e centri flessibile per la lavorazione delle materie plastiche e dei materiali avanzati (entrambi dell’azienda Cms); robot con capacità di movimento su asse lineare (Abb); stampanti 3D per super polimeri e compositi (Roboze).

Inoltre, il floor industriale ospiterà quattro laboratori dedicati alle realtà resident: ognuno coprirà un campo di competenza specifico, e il resident selezionato per quel campo contribuirà ad ampliare il catalogo dei servizi di CoFactory rendendo le proprie dotazioni accessibili all’intera community.

CoFactory

I servizi e spazi condivisi

Accanto a tutto ciò, CoFactory offrirà vari servizi e spazi condivisi, come un’area di assemblaggio dedicata alla finalizzazione del progetto, un’area in cui produrre contenuti visivi, un teatro per eventi e talk e un magazzino. “Cerchiamo di dare risposte concrete alle esigenze delle startup e dei professionisti”. In più, l’idea è quella di aprire CoFactory anche alle università.

“Ci piacerebbe che CoFactory diventasse, in futuro, anche una learning factory. Stiamo iniziando a dialogare con varie istituzioni che non hanno laboratori del genere, per mettere a disposizione la factory as a service o come spazio per percorsi formativi”. Ora, definiti gli ultimi dettagli, manca solo l’apertura ufficiale. “A febbraio pensiamo di avviare CoFactory con un soft opening in un regime di validazione e fine tuning, mentre per la vera inaugurazione aspetteremo ine marzo, poco prima della Design Week”.

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