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La seconda boutique di Chanel a Milano, tra gioielleria e alta orologeria

È una lunga storia d’amore quella tra Chanel e Milano, iniziata nel 1983. Nel 2023 si  arricchisce di un nuovo capitolo con l’apertura della seconda boutique milanese della maison parigina in via Montenapoleone 7.

Come si presenta lo store di Chanel

Un luogo intriso di creatività e storytelling in cui si respirano tutti i codici dell’universo stilistico del marchio. Un universo estetico che il noto  architetto Peter Marino ha saputo amplificare reinterpretando leleganza parigina e la modernità senza tempo di Chanel. 

Lo store rappresenta un’occasione per immergersi nel savoir-faire di Chanel: una seconda ‘casa’ milanese della maison che consente unesperienza trasversale, ammirando abiti e accessori come borse, bijoux, occhiali, foulard e creazioni di piccola pelletteria fino alle preziose opere darte di alta gioielleria e orologeria.

Dopo lapertura della prima boutique in via SantAndrea a Milano, nel 1983, si apre 40 anni dopo una nuova pagina di una lunga storia d’amore con l’Italia e Milano, che ora ha un nuovo indirizzo”, ha detto Corinne Clabaut Berrios, ceo e direttore generale di Chanel Italia. “Una boutique di 520 metri quadri, che consente di scoprire le collezioni di moda e per la prima volta anche quelle di orologeria, gioielleria e alta gioielleria”.

    (Chanel)
    (Chanel)
    (Chanel)
    (Chanel)
    (Chanel)

Una prima assoluta in Italia

In occasione del grand opening è stato esposto a Milano il collier 55.55 della collezione di alta gioielleria N°5”, con il suo scintillante diamante incastonato e tagliato su misura da 55,55 carati. Una vera opera darte, dal valore inestimabile e non in vendita, appartenente al patrimonio storico di alta gioielleria della maison.

Questa creazione è nata nel 2021 per celebrare i 100 anni del profumo N.5, una rivoluzione in profumeria e non solo: per le sue linee essenziali, geometriche e grafiche, per la sua composizione olfattiva, per la sua purezza intrisa di simbolismi, per il suo richiamo alla forma ottagonale di Place Vendôme ma anche al numero portafortuna di Mademoiselle Chanel.

Celebrare il N.5 e renderlo un’opera d’arte di alta gioielleria ha rappresentato quindi un’ode a tutta la filosofia senza tempo del marchio.

Siamo partiti da un diamante grezzo che abbiamo tagliato, non per realizzare la pietra più grande possibile, ma per ottenere un diamante ottagonale perfetto del peso di 55,55 carati”, ha spiegato Patrice Leguéreau, director of the fine jewelry creation studio.

“La forma armoniosa, con taglio smeraldo, il peso simbolico di 55,55 carati, la qualità D Flawless di questa pietra e la lunetta in oro bianco 18 carati con 104 diamanti rotondi e 42 diamanti baguette testimoniano il perfezionismo di Chanel ma anche la sua altissima competenza tecnica.

Il profilo del tappo, la silhouette della bottiglia, la chiusura a forma di 5 e la cascata di diamanti di diverse dimensioni, tagliati uno per uno: tutto è un tributo al profumo. Il collier 55.55 va oltre un esercizio di stile, è un abbraccio all’universo olfattivo e ai maestri darte Chanel”.

Arte orologiera e gioielliera nel cuore di Milano

La grande novità della boutique è però lo spazio al piano terra riservato allorologeria e alla gioielleria con i segnatempo più iconici della maison fra cui le collezioni J12, Première, Boy·Friend e Code Coco, e le amate creazioni di gioielleria Coco Crush, Camelia e N°5, insieme a una selezione esclusiva di creazioni di alta gioielleria e orologeria.

Eleganti consolle in vetro e metallo, illuminate da lampadari in cristallo di rocca e metallo dorato di Goossens, evocano raffinate atmosfere art déco, tanto care a Gabrielle Chanel, con unelegante palette grafica in bianco e nero e tocchi doro antico.

La nuova boutique ha anche un salone privato, accessibile tramite un ingresso separato, per dare ai clienti riservatezza e un servizio speciale personalizzato. La parete dellampio camerino vip è impreziosita da unopera darte astratta di George Noël, intitolata “Palimpseste” e tra i peculiari oggetti di arredo spiccano un vassoio per abiti giapponese del XIX secolo e due sculture Venini Totem in vetro soffiato, disegnate da Peter Marino.

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