L’80% dei lavoratori e delle lavoratrici italiani del settore finance ha sperimentato almeno uno dei principali sintomi del burnout.
I lavoratori e le lavoratrici del comparto hanno maggior tendenza ad assentarsi dal lavoro: ben il 74% di loro, infatti, ha effettuato più di 5 giorni di assenza da lavoro a causa del burnout, contro il 55% dei white collar.
È quanto emerge dall’approfondimento sulla popolazione white collar nel settore finance dell’edizione 2023 dello studio BVA-Doxa per Mindwork dedicata ai vissuti, ai bisogni e ai desiderata dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia.
I dati emersi dallo studio
Il 61% dei lavoratori e delle lavoratrici del settore finance che sperimenta malessere psicologico sul lavoro vive la stessa condizione anche a casa. In generale, emerge una correlazione tra stress e frequenza degli straordinari.
Purtroppo, l’ambiente di lavoro si conferma come meno adatto a esprimere il proprio malessere emotivo (40% comparto finance e 39% white collar). Più della metà degli intervistati nel settore finance afferma di aver lasciato il lavoro per motivi di malessere emotivo a esso correlato (52%) durante la propria carriera. Tale fenomeno è particolarmente evidente per Gen Z e Millennials, in cui la percentuale sale rispettivamente al 66% e al 57%.
L’importanza di promuovere il benessere psicologico
Oltre 9 persone su 10 ritengono essenziale la promozione del benessere psicologico da parte dell’azienda (98% comparto finance e 94% white collar) ma solo il 21% ritiene che la cultura della propria azienda sia a tutti gli effetti inclusiva del benessere mentale.
Tuttavia, si registra un’elevata presenza di supporto psicologico all’interno delle imprese del comparto finanziario (38%), rispetto alle altre realtà impiegatizie del settore white collar (26%) – principalmente all’interno delle multinazionali estere con sede in Italia (79%).
“Uno scenario molto complesso che necessità una vera e propria trasformazione culturale all’interno delle organizzazioni”, afferma Mario Alessandra, fondatore e amministratore delegato di Mindwork. “Le imprese sono oggi chiamate non solo a far crescere professionalmente le proprie persone, ma anche a farle fiorire. L’inclusione del benessere psicologico nei processi aziendali è imprescindibile”.
I caregiver del comparto finance
Dato indicativo quello riguardante i caregiver del comparto finance, il cui 90% dichiara che questo ruolo abbia un impatto considerevole sul proprio benessere psicologico. All’interno dell’ambito finance, la porzione di caregiver che dichiara un’elevata necessità di supporto da parte dell’azienda nella gestione del proprio ruolo è inferiore rispetto al settore impiegatizio in generale (49% vs 61%). Nonostante ciò, il supporto percepito da parte dell’azienda è maggiore nel primo caso (35% finance, 16% white collars).
Dato rilevante, infine, quello relativo alla genitorialità: per il 96% di lavoratori e lavoratrici del comparto finance con figli, il ruolo genitoriale ha un impatto significativo sul proprio benessere psicologico (87% per i white collar). Infine, più di 1 genitore su 2 del settore finanziario dichiara l’esigenza di un supporto nella gestione dei propri figli da parte dell’azienda (56%), ma solo il 34% ritiene di riceverlo.
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