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Responsibility

Generare nuove competenze per studenti e professionisti: la prima tappa del Mentoring Program Digital Humanities Design di Reginae

Dall’Italia superpotenza dell’arte con il 70% del patrimonio mondiale parte un segnale chiaro e forte di rivendicazione del ruolo di leadership, di punto di riferimento internazionale nell’esplorazione, ricerca e applicazione delle pratiche digitali, digital humanities nel senso più ampio del termine.

Dall’elaborazione dei dati all’interfaccia grafica e video, dall’attività social media ai siti, dalla conservazione alla catalogazione, dalla protezione alla valorizzazione innovativa dei percorsi di fruizione, dalla realtà aumentata agli Nft e al metaverso in particolare, Reginae si propone luogo di riferimento e aggregazione delle esperienze digitali.

La transizione digitale come opportunità

Sarà innanzitutto la piattaforma per la formazione del digital humanities designer (corsi on line e Alta Scuola) ma anche strumento di implementazione del “potere dolce” internazionale del made in Italy attraverso l’attività mediatica (sito, magazine tv, social).

Quindi progettualità dal territorio (Scaena), infine strumento di valorizzazione e fruizione innovativa dei beni artistici e culturali con i percorsi di gamification di MetaRinascimento.

“Il designer unisce competenze tecnologiche con quelle umanistiche e sociali – afferma il professor Luciano Floridi, presidente di Reginae (Yale University e Alma Mater Uni Bologna) – per colmare il vuoto sul mercato del lavoro di figure professionali capaci di comprendere e gestire gli aspetti tecnici, contenutistici e strategici dei sistemi digitali, in modo innovativo, responsabile, e imprenditoriale”.

Reginae punta l’attenzione sul grande patrimonio che rende unico il nostro paese. E sulla concreta possibilità che diventi linea privilegiata per il lavoro e l’impresa, soprattutto giovanile. Un grande polmone per la nostra economia. “La transizione digitale – spiega Enzo Argante, presidente di Reginae – è la prima, vera opportunità per rilanciare il ruolo globale dell’Italia nella visione di nuovi modelli di fruizione e valorizzazione della conoscenza. Il ruolo di Reginae è contribuire a questi processi con la figura del digital humanties designer”.

I protagonisti dell’evento

Il primo degli otto appuntamenti si è aperto con la visita guidata a Palazzo Massimo dal direttore Stéphane Verger e la presentazione del progetto da parte dei presidenti di Reginae Luciano Floridi, Enzo Argante.

Quindi i saluti del rappresentante del Ministro della Cultura, capo segreteria tecnica Emanuele Merlino, del consigliere per l’innovazione del Ministro della Cultura Nuccio Bovalino, del presidente della Commissione Cultura del Parlamento Federico Mollicone e del suo capo segreteria Carlo Prosperi; del direttore Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero Andrea De Pasquale.

Presenti prestigiosi esponenti dell’accademia, della ricerca e d’impresa del sistema arte e cultura (la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo), della Chiesa (Andrea Ciucci, Pontifica Academia Pro Vita e Tommaso Scattolari di Ecclesia), dell’Unione Europea (Federico Menna, ceo EIT Digital).

Tra i relatori Paola Buzi, direttrice di Digilab Università La Sapienza Roma, Arianna Traviglia, diretttrice The centre for Cultural Heritage Technology IIT Venezia, Monica Pratesi, direttrice Dipartimento Produzione Statistica Istat, Antonella Galdi, vice segretario generale Anci, Massimo Calzoni, responsabile promozione Servizi e Accompagnamento Invitalia.

Il presidente di Ferrara Expo Andrea Moretti. E il mondo di impresa: Paola Arena per Deep Consulting e Gsnet Italia, Adriano Bizzoco di Digital Lighthouse, lo scrittore esperto di Metaverso Claudio Calveri. Elisa Zambito Marsala, responsabile Education Ecosystem and Global Value Programs ha ribadito l’impegno e il sostegno di Intesa Sanpaolo.

Chiusura in bellezza con i giovani del Podcast Cafè, il network di studenti coordinati dall’istituto Federico Café di Roma che racconterà per www.SiamoJedi.com l’innovazione digitale nell’arte e nella cultura delle città italiane.

Le altre tappe in programma fino a luglio 2024: Milano, Museo del Cenacolo Vinciano/Accademia di Brera; Verona, Museo Archeologico Nazionale; Firenze, Museo di San Marco; Napoli, Palazzo Reale; Ercolano, Parco Archeologico; Torino, Palazzo Carignano; Roma, Castel Sant’Angelo.

Il mentoring program

La prima edizione del mentoring program (120 ore complessive) ospita trenta discenti, i primi digital humanties designer di Reginae. La piattaforma prevede una serie di attività che hanno l’obiettivo di definire i confini della digital humanities design e il tessuto connettivo in cui la figura del designer si forma e acquisisce competenze e strumenti operativi.

Mentoring program è l’orientamento immersivo itinerante di digital humanities designer attraverso le esperienze e le docenze nei musei e nelle città d’arte; Corsi on line, per il posizionamento della figura del designer e la formazione di un esercito di professionisti dell’arte e della bellezza nel mondo digitale; azione di diffusione della cultura d’impresa DH con Scaena, passarella itinerante.

E ancora MetaRinascimento, percorso di gamification; l’azione editoriale con le interviste ai protagonisti sul sito Reginae.it; la collaborazione con Il Salone del Restauro di Ferrara; la progettazione e realizzazione dell’Alta Scuola Internazionale per la formazione dei Dh Designer Magister

Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo

Ispirato ai grandiosi palazzi cinquecenteschi, Palazzo Massimo fu edificato tra il 1883 e il 1887 dal padre gesuita Massimiliano Massimo, su progetto di Camillo Pistrucci, per ospitare la nuova sede del Collegio dei Gesuiti. Nel 1981 il Palazzo fu acquisito dallo Stato per diventare una delle nuove sedi del Museo Nazionale Romano.

Il radicale rinnovamento dell’edificio fu affidato a Costantino Dardi e, nel 1998, il Palazzo aprì al pubblico. Da allora numerosi interventi hanno movimentato l’originario allestimento, intrecciando i diversi fili dell’esposizione condotta secondo un criterio cronologico e tematico che, nel richiamarsi ai contesti di ritrovamento, crea la suggestione dell’affastellarsi di opere diverse come nelle affollate collezioni cinquecentesche.

Attraversare le sale di Palazzo Massimo è oggi come sfogliare le pagine di un libro meraviglioso. Tra i suoi quattro piani si incontrano alcuni tra i maggiori capolavori dell’intera produzione artistica del mondo romano: sculture, rilievi, affreschi, mosaici, stucchi e sarcofagi, provenienti, come tutto il patrimonio del Museo Nazionale Romano, dagli scavi effettuati a Roma e nel territorio circostante a partire dal 1870.

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