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Che cos’è l’economia eco-digitale e perché potrà valere 33mila miliardi di dollari entro il 2028

Il potenziale inutilizzato delle tecnologie digitali è immenso e secondo le previsioni la transizione verso un’economia eco-digitale, guidata dal digitale e dalla sostenibilità, è destinata a raddoppiare entro il 2028 e a valere quasi 33.000 miliardi di dollardi. È quanto emerge dall’ultimo report del Capgemini Research Institute, The Eco-Digital Era: The dual transition to a sustainable and digital economy, elaborato in collaborazione con il Digital Value Lab del Digital Data Design Institute di Harvard. Secondo il report, negli ultimi cinque anni l’implementazione delle tecnologie digitali ha consentito alle organizzazioni di ridurre il consumo energetico di quasi un quarto e le emissioni di gas serra del 21%.

Aspetti principali della ricerca

  • Il 77% delle aziende a livello globale sta vivendo una transizione verso un mondo più digitale e sostenibile; quasi sette aziende su dieci (68%) del campione italiano riconoscono questo cambiamento, nonostante siano meno sensibili al tema rispetto alla media globale;
  • Si stima che la cosiddetta economia eco-digitale, che oggi rappresenta il 15,5% del Pil europeo e inglese raddoppierà in cinque anni, arrivando a pesare il 29,4% del prodotto interno lordo dell’Europa;
  • L’Italia rappresenta l’1,5% dell’economia eco-digitale, anche se il suo potenziale realizzato è leggermente più alto rispetto alla media globale (32% vs 25%);
  • In Italia, l’automatizzazione dei processi e dei flussi di lavoro rappresenta la priorità principale in tema di investimenti per il 75% dei leader, seguita dal reskilling della forza lavoro, che rappresenta un’area strategica d’investimento per il 60% del campione italiano;
  • In Italia, più del 50% delle aziende sta valutando il potenziale (27%) dell’IA generativa o già sviluppando una strategia per usare questa tecnologia (24%); rispetto a tecnologie emergenti come quella del Climate Tech, l’Italia è abbastanza indietro rispetto alla media globale, con solo il 3% delle organizzazioni che stanno sviluppando una strategia per utilizzare tale tecnologia, contro la media del 19% globale;
  • Il 60% delle organizzazioni dichiara di voler raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità grazie al supporto delle tecnologie digitali, ed il 58% delle aziende afferma che le tecnologie digitali le supportano a velocizzare il raggiungimento di tali obiettivi; negli ultimi cinque anni l’implementazione delle tecnologie digitali ha infatti consentito alle organizzazioni di ridurre il consumo energetico di quasi un quarto e le emissioni di gas serra del 21%.
  • Quasi il 40% dei dipendenti totali sarà dedicato alle iniziative digitali nei prossimi 3-5 anni.

Un nuova era di trasformazione

“L’economia eco-digitale non ha niente in comune con i precedenti modelli di business, e la società sta sfruttando solo una frazione del potenziale complessivo che tecnologie mainstream come cloud, AI e automazione possiedono”, ha dichiarato Raffaella Santoro, managing director di Capgemini Invent in Italia. “Le organizzazioni dovranno fare leva sull’efficienza del loro core business, ottenuta grazie al digitale, al fine di sbloccare gli investimenti necessari per questa duplice transizione. Siamo alle porte di una nuova era di trasformazione e abbiamo solo iniziato a scoprire in che modo le tecnologie digitali possono dare un contributo per ottenere notevoli vantaggi a livello economico, ambientale e sociale”.

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