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“Mal di testa dopo 10 minuti di utilizzo”: i fan di Apple stanno correndo a restituire i Vision Pro

I fan di Apple prima si sono messi in coda per avere un Vision Pro, lo hanno pagato 3.500 dollari, l’hanno testato perfino durante la notte del SuperBowl e adesso protestano sui social media e corrono a restituirlo. Lo riportano negli Apple Store delusi, visto che l’azienda permette di restituirlo entro 14 giorni dall’acquisto. 

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E dire che per il suo lancio Apple ha scomodato i migliori pubblicitari sul mercato, ingaggiato influencer di un certo peso e lo stesso Tim Cook si è messo in posa nel suo ufficio dell’Apple Campus per la copertina di Vanity Fair, che lo ritrae mentre indossa la “maschera” tecnologica dall’incerto destino.

Il paragone con Steve Jobs

E ci sono ancora in giro i nostalgici di Steve Jobs che arrivano a dire: “Mai il fondatore avrebbe messo in circolazione un prodotto ancora problematico in alcuni su0i particolari, che lo tiene legato ad un cavo e scalda la fronte in modo eccessivo”. Famoso anche per la sua maniacalità, Steve Jobs fece riaprire le confezioni dell’iPod quando si accorse che vi inserivano i primi esemplari senza aver prima caricato la batteria. “Chi compra un iPod vuole ascoltare subito la musica, non aspettare un’ora per ricaricarlo” fu la frase con cui Jobs strapazzò il suo team distratto. 

Le opinioni degli influencer

“Non vedo l’ora di restituire il Vision Pro, probabilmente il device tecnologico più strabiliante che abbia mai provato. Tuttavia, non riesco a gestire questi mal di testa dopo dieci minuti di utilizzo” scrive su X RjeyTech, influencer basato a Toronto e molto seguito. 

Gli fa eco Alexander Torrenegra, ceo di un accelerator della Napa Valley che porta il suo nome: “Due ore dopo ore aver aperto la confezione del mio Vision Pro e averlo indossato ho deciso di rimetterlo nella sua scatola. E’ abbastanza cool ma non c’è nulla che mi inviti ad usarlo con frequenza”. E’ la voce di due dei tanti “pentiti”, tra i fan di Apple, citati dal sito The Verge.

“Credo che sarà un flop, almeno nel mercato consumer” taglia corto nella sua videorecensione Andrea Galeazzi, influencer che su Youtube ha 1,33 milioni di follower “non sarà mai un prodotto pop e la pubblicità del papà in smartworking  che lo indossa per lavoro e contemporaneamente gioca a palla col figlio mi ha davvero seccato, non è questo l’aiuto che mi aspetto dalla tecnologia”.

Il vero valore del prodotto consiste nell’ecosistema delle sue applicazioni, che Apple ha sempre usato come cavallo di battaglia, vincendo una serie di grandi scommesse. 

Mark Spoonouer, opinionista di Tom’s Guide, sito molto seguito di prodotti tech, ha coronato il sogno di guardare il SuperBowl indossando Vision Pro. “Sono entrato nella modalità schermo intero e ho reso la finestra video grande come la parete del mio soggiorno. Sembrava di stare a bordocampo. Ero in famiglia e dopo essermi isolato nel mio mondo virtuale ho deciso di tornare a scherzare con i miei figli. Mi ero sentito scortese e asociale guardando nel mio visore la partita più importante dell’anno”.

Sarà un flop?

Difficile dire se Apple riuscirà in un ulteriore miracolo come quello con cui abolì i fili delle cuffie auricolari, modalità che oggi è diventata quasi un must, rendendo popolare questo prodotto da 3500 dollari. Ognuno trova le sue migliori applicazioni approfittando della latenza più bassa tra tutti i visori attualmente in commercio. Un blogger americano lo ha indossato per giocare a ping pong, i giornalisti del Wall Street Journal lo hanno usato sui campi da sci. 

Anche Mark Zuckerberg ha detto la sua, visto che il suo Meta Quest 3 si pone come il più promettente concorrente di Vision Pro: ambedue fungono da porte per accedere alla VR e al cosiddetto Metaverso.  Il fondatore di Facebook ha pubblicato un video in cui dice: “Quest 3 è migliore di Vision Pro per la maggior parte dei suoi elementi. Pesa 120 grammi in meno, non ha cavi di collegamento ha un campo visivo più grande e vanta una migliore risoluzione”. Ma questo è ovviamente un giudizio di parte.

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