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Grazie a due imprenditori il comprensorio di Prato Nevoso è diventato meta del lusso a cinque stelle

Appena 20 anni fa c’erano solo alcuni gruppetti di case, con una manciata di residenti alle prese con lo spauracchio dell’abbandono e della decadenza. Ma è bastata la lungimiranza di due famiglie di imprenditori per trasformare il comprensorio di Prato Nevoso nel cuneese, al confine tra Piemonte e Liguria, da stazione sciistica in pieno declino a una delle mete più vivaci nel panorama delle Alpi marittime. Al punto da meritarsi l’appellativo di “Sestriere del Cuneese”, proprio per l’intraprendenza dei gestori e il continuo rinnovamento dei suoi impianti di risalita.

La storia del comprensorio

Quella di Prato Nevoso è una storia di ascesa, declino e rinascita. Il comprensorio è nato sotto le migliori ambizioni, quando nei primi anni ’60 un gruppo di imprenditori liguri decise di creare nel comune di Frabosa Sottana una stazione invernale, facilmente raggiungibile sia da Savona e Genova che da Torino.

Ne venne fuori un comprensorio turistico per famiglie sospinto dalla costruzione dell’autostrada A6, che riuscì a invertire il perdurante calo demografico del territorio.

Poi, negli anni ’90, la scarsità di precipitazioni nevose aveva portato la stazione in uno stato di profonda crisi dal quale si è risollevata solo nel decennio successivo grazie all’opera di ammodernamento degli impianti di risalita, all’aumento del numero dei cannoni sparaneve, all’illuminazione di due piste per sciare anche di sera e alla realizzazione di uno snowpark per gli amanti dello snowboard.

Il due imprenditori che hanno salvato Prato Nevoso

    Gian Luca Oliva e Andrea Biasotti
    Gian Luca Oliva
    Gian Luca Oliva
    Gian Luca Oliva

E qui entrano in gioco le famiglie che hanno salvato Prato Nevoso, gli imprenditori immobiliari Gianluca Oliva e Andrea Biasotti. Sono stati loro a valorizzare il collegamento con gli impianti di risalita delle vicine stazioni gemelle di Artesina e Frabosa Soprana, risalente a pochi anni prima e che ha permesso la nascita e l’ampliamento del maxi-comprensorio sciistico Mondolè, che oggi con 130 km di piste è il più grande della provincia di Cuneo.

Sempre a loro due si deve l’intuizione che il primo passo era riportare nella zona le famiglie grazie alle case vacanze, partendo dal nucleo delle abitazioni già esistenti e progettando un migliaio di nuovi appartamenti teso a sviluppare particolarmente la parte del borgo nuovo.

Oliva e Biasotti iniziarono così a investire sul territorio circa 100 milioni di euro tra impianti d’innevamento, servizi e immobiliare, dando lavoro a oltre 150 persone e trasformando Prato Nevoso in una stazione viva e ricca di eventi, con particolare attenzione all’aspetto ricreativo degli ospiti.

L’incursione del lusso

Nel giro di pochi anni la longa manus di Oliva e Biasotti si è tradotta in un impianto di innevamento centralizzato che garantiva la presenza di neve sull’intero comprensorio, nonché nella costruzione del complesso residenziale di Borgo Stalle Lunghe, integrato nel paesaggio, dove sono presenti anche 20 chalet e appartamenti di lusso, residence, un centro estetico, una spa, una palestra, negozi e ristoranti. L’operazione ha dato impulso a una nuova vita, anche estiva,  per Prato Nevoso.

Gli amministratori della società hanno voluto puntare anche e soprattutto sulle famiglie facendolo diventare la stazione dei bambini. Per questo motivo, in conca è stato realizzato il Prato Nevoso Village, il parco giochi sulla neve con gonfiabili, piste tubing e animazione giornaliera. Oggi, tra estate e inverno, gli investimenti su Prato Nevoso generano una ricaduta sul territorio di 100 milioni l’anno.

Il progetto dei due imprenditori

“Sono un’amante della montagna”, racconta Gian Luca Oliva, “ed è a Prato Nevoso che sono cresciuto e sono diventato maestro di sci: a questa realtà sono emotivamente legato. Il nostro progetto non è mero business, c’è un sommerso molto più intenso, fatto di passione, attaccamento e sentimento. La differenza fra Prato Nevoso e le altre località risiede nella programmazione, nel fare sistema in modo sinergico: un leitmotiv che abbiamo costantemente cercato di perseguire guardando al settore turistico a 360 gradi, con investimenti su impianti, infrastrutture e nel comparto immobiliare”.

In costruzione 12 chalet esclusivi

E se oggi il comprensorio sciistico del Mondolé si attesta tra i più grandi e i più visitati nel panorama nord-ovest, con una notevole presenza di stranieri provenienti per lo più da Francia, Inghilterra e Germania, nei prossimi mesi partiranno i lavori di costruzione di 12 chalet esclusivi, ciascuno dei quali con spa privata.

La prossima stagione dovrebbe vedere la nascita di un hotel 5 stelle e una seggiovia a 8 posti, la prima in tutto il nord-ovest d’Italia, mentre è stata già realizzata una telecabina a 10 posti griffata Porsche, che d’estate ospita eventi gourmet.

E non è tutto: sempre a Prato Nevoso si svolgerà il 23 e 24 marzo il primo torneo al mondo di padel sulle piste da sci, a quota 2mila metri: si tratta del Winter Head Padel, un vero e proprio unicum a livello internazionale, che vedrà coinvolte diverse celebrities dello sport e dello spettacolo, pronte a contendersi la vittoria della prima edizione della competizione.

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