Claudio-Paraschiv-lacertosus
Leader

Così Lacertosus vuole agevolare l’allenamento delle persone con disabilità

Articolo tratto dal numero di marzo 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Vivere e vedere lo sport come un veicolo di inclusione, unione e condivisione che deve essere fruibile e accessibile a tutti. È questa la filosofia seguita da Lacertosus, azienda nata nel 2007 grazie a Claudio Paraschiv (attuale ceo), che si concentra sull’allenamento funzionale e che fa dell’innovazione uno dei suoi punti di forza, andando alla continua ricerca di attrezzi moderni e poco convenzionali.

Un modus operandi che ha permesso al marchio di diventare il primo a introdurre in Italia accessori come funi d’allenamento e kettlebells da gara (è importatore e distributore unico di aziende affermate del settore). Su questa scia, Lacertosus ha lanciato una nuova linea di prodotti inclusivi, progettati per abbattere quante più barriere di accesso possibili per persone con disabilità all’interno delle aree di allenamento.

Per farlo ha chiesto aiuto al campione di para powerlifting ed ex ufficiale del gruppo operativo incursori della Marina Militare Andrea Quarto con cui ha avviato una partnership che continua ancora oggi. Una collaborazione nata quando l’atleta, dopo un incidente che gli causò l’amputazione del piede sinistro, decise di aprire una home gym nel suo garage con gli attrezzi prodotti da Lacertosus.

Paraschiv e Quarto hanno raccontato a Forbes come è nata l’idea di creare una linea dedicata alle persone con disabilità e i loro progetti per il futuro.

Di recente avete lanciato la linea Lacertosus Adaptive. Come è nata questa idea?

CP: dal 2014 siamo alla ricerca di attrezzi innovativi e poco convenzionali. Da qui è nata l’idea di Lacertosus Adaptive, una linea decisamente fuori dagli schemi, capace di supportare nell’allenamento le persone con disabilità. Quando due anni fa ci siamo incontrati per la prima volta con Andrea, ci è venuta l’idea di creare un prodotto nuovo ascoltando la sua esperienza. Da lì è partita una collaborazione che continua ancora oggi. Oggi lui e altri atleti paralimpici ci supportano nella fase di progettazione e in quelle successive, con feedback e accorgimenti utili a creare un prodotto d’eccellenza.

Quali sono le caratteristiche della linea pensate per aiutare gli atleti con disabilità?

CP: è importante citare il sistema Braille, presente in tutti i nostri dischi e manubri, formato da sei punti in rilievo per favorire il riconoscimento del peso a persone con disabilità visiva. Rappresenta una novità assoluta per Lacertosus. La linea include anche un bilanciere creato seguendo le specifiche dell’ente che organizza le gare a livello internazionale della panca piana paralimpica. Si tratta di un attrezzo con un diametro inferiore rispetto agli altri sul mercato (28 mm), con bronzine che limitano la rotazione dei dischi durante l’alzata. In generale, una delle caratteristiche più importanti di Lacertosus Adaptive è la sua modularità. Le difficoltà di un gestore che decide di investire su una linea come la nostra sono legate sia ai costi, sia alla gestione degli spazi. Lacertosus sta lavorando a un prodotto, in uscita quest’anno, che potrà essere utilizzato all’occorrenza e poi messo da parte quando non serve.

Andrea, qual è stato il tuo primo contatto con Lacertosus?

andrea-quarto-lacertosus
Andrea Quarto

AQ: io sono un ex ufficiale delle forze speciali della Marina Militare. Ho conosciuto Lacertosus quando ero ancora in servizio, loro rifornivano i nostri reparti. Quando andavamo all’estero portavamo i loro dischi, bilancieri e manubri. Dopo l’incidente in Iraq, a seguito del quale ho subito l’amputazione del piede sinistro, ho deciso di aggrapparmi allo sport per andare avanti. Così ho deciso di trasformare il mio garage in una piccola home gym con i loro attrezzi. Allora è nata in me l’idea di dare la possibilità alle persone nelle mie stesse condizioni di allenarsi senza difficoltà. Oggi gestisco una struttura inclusiva che si rivolge alle persone disabili e non. Ho voluto creare un sistema che supportasse la disabilità con attrezzature specifiche. Una palestra senza barriere con personale qualificato. Con l’avvio della mia attività, la collaborazione con Lacertosus si è allargata con il tempo. Al di là della resistenza dei materiali, della cura nei dettagli e del design dei prodotti, ho notato subito la voglia di Claudio di costruire qualcosa di diverso. Oggi i brand si adagiano spesso sugli allori. La lungimiranza e l’aperura mentale sono importanti, soprattutto se consideriamo la crescita delle discipline paralimpiche. Quando gli ho spiegato la mia visione di allenamento ci siamo capiti subito. Grazie al supporto e alla forza di Lacertosus abbiamo una marcia in più per portare questo progetto a livelli sempre più alti. Il prodotto con cui è nata questa collaborazione è un mio brevetto personale che da solo non avrei mai potuto sviluppare. Si tratta di un’attrezzatura da usare all’occorrenza nelle palestre commerciali con costi piuttosto contenuti, per mettere il proprietario della struttura nelle condizioni di utilizzare qualcosa di efficiente ed economico allo stesso tempo.

Quali sono i vostri piani per il futuro?

CP: intanto vogliamo sviluppare al meglio il prodotto che uscirà quest’anno sul mercato. Le disabilità sono molteplici, noi vogliamo creare qualcosa che possa supportare tutti. Questo però richiede tempo. AQ: Il nostro intento è uscire dalla comfort zone e puntare sull’innovazione. Abbiamo intrapreso questa strada proprio per questo. In futuro ci piacerebbe organizzare degli eventi per promuovere il nostro movimento.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .