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Marco Bizzarri investe in Elisabetta Franchi: “È un’imprenditrice che si è fatta da sé, resiliente e di successo”

La carriera di successo di Bizzarri dagli inizi a Gucci

“Avevo 37 anni quando sono diventato amministratore delegato per la prima volta, e dopo 25 anni trascorsi alla guida di aziende di diverse dimensioni ero pronto per una sfida diversa”, ha raccontato Bizzarri in questa intervista a Wwd.

La sua carriera è iniziata come consulente presso la società di consulenza informatica Accenture, nel 1986. Nel 1993 è entrato a far parte del gruppo Mandarina Duck di Bologna, per diventarne poi ceo. Dopo 10 anni è passato all’azienda di moda Marithé et François Girbaud come direttore generale.

L’ingresso in Kering risale invece al 2005 quando il manager è diventato presidente e ceo di Stella McCartney, per poi assumere la carica di presidente e ceo di Bottega Veneta dal 2009 al 2014. Nel 2012 Bizzarri viene nominato membro del comitato esecutivo di Kering, diventando direttore generale della divisione lusso, couture e pelletteria. Otto mesi dopo, Pinault affida a Bizzarri la direzione di Gucci, nominandolo presidente e ceo.

In Gucci il manager classe 1962 ha portato una svolta su più fronti. In primis, scegliendo il direttore creativo Alessandro Michele come successore di Frida Giannini. La scelta ha permesso alla maison della doppia G di raggiungere un fatturato di 9,73 miliardi di euro.

A partire dal 2018, inoltre, sotto la guida di Bizzarri, Gucci è diventato interamente carbon neutral raggiungendo un traguardo unico nel panorama del lusso.

L’investimento in Elisabetta Franchi

Elisabetta Franchi

“Ha continuato a far crescere l’azienda nel corso degli anni, nonostante tutti i cambiamenti nel settore e con una redditività così elevata. È molto attiva e, pur essendo una designer, è anche un’imprenditrice sola al comando da anni, molto energica e di grande intelligenza”, ha detto Bizzarri a Wwd sulla designer Elisabetta Franchi.

Come ha fatto sapere l’azienda, la società madre dello stilista, Betty Blue, chiuderà il 2023 con un fatturato di 170 milioni di euro e un EBIT del 31,8%.  “L’azienda che Elisabetta ha creato rappresenta un asset con un grande potenziale di espansione, sia in Europa sia a livello internazionale”, ha aggiunto Bizzarri. “Sono orgoglioso di unirmi a Elisabetta e al suo team e di sostenerli in questa prossima fase di crescita”.

Di Franchi, su Wwd Bizzarri ha detto: “Sono rimasto colpito dal successo e dagli affari redditizi dell’azienda, nonché dalla donna dietro il marchio, dal legame personale unico che ha sviluppato con i suoi clienti e dalla sua comunità forte e profondamente leale di donne che vogliono far parte del suo stile di vita. In un mondo in cui la comunicazione spesso sembra gerarchica, l’approccio di Elisabetta risulta piacevolmente autentico. È molto intuitiva ed è stata una delle prime designer ad abbracciare i social media”.

Dal tentativo di quotazione all’espansione globale

La società, che avrebbe dovuto lanciare un’offerta pubblica iniziale sul segmento AIM delle small cap della Borsa italiana nel 2020, ha visto il progetto essere messo da parte a causa della pandemia. Ma l’arrivo a febbraio 2024 di Gabriele Maggio come amministratore delegato è stato un primo segnale di cambiamento per il marchio, presente in 78 Paesi e con 85 negozi monomarca.

Fondato alla fine degli anni ’90 a Bologna grazie alla visione dell’omonima imprenditrice e designer, il marchio propone collezioni di ready to wear, accessori e calzature. Con un headquarter a Bologna e uno showroom direzionale a Milano, Elisabetta Franchi presenta le sue collezioni durante la settimana della moda di Milano.

“Riprovarci con la quotazione? Potrebbe essere nei piani”

Alla domanda di Wwd sull’idea di riconsiderare la quotazione, Franchi ha risposto: “Durante il primo roadshow, mi sono resa conto che stavo parlando una lingua completamente diversa mentre navigavo nelle complessità del processo Ipo. Brunello Cucinelli una volta mi disse ‘se riesci a gestirlo, è un mondo fantastico”. E credo che potrebbe essere uno dei progetti all’orizzonte, perché no?”. L’ingresso di Bizzarri servirà inoltre per rafforzare la portata globale del marchio. Con il 50% delle vendite in Italia e il restante 50% all’estero, l’azienda guarda ora soprattutto all’America.

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