Articolo apparso sul numero di settembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
C’è una rete avanzata ed efficiente dietro la storia di successo di Lavazza. Questa rete gestisce con precisione tutti i flussi di merci e informazioni, garantendo un elevato livello di controllo e la capacità di rispondere in tempo reale alle esigenze di una clientela globale e diversificata. Tale rete è stata costruita anche grazie alla collaborazione con Tesisquare, fondata nel 1995 per aiutare le aziende a creare ecosistemi digitali per la supply chain, migliorando le performance in network aziendali estesi e complessi. Il fulcro di questo sistema è una piattaforma dedicata, progettata per centralizzare lo scambio di informazioni in un hub di dati comune per tutti i partner commerciali. Questo sistema consente di lavorare in modo collaborativo, sicuro e in tempo reale, prevenendo e risolvendo i problemi prima che possano influenzare significativamente le operazioni, mantenendo alta l’efficienza e riducendo i tempi di risposta.
“La supply chain di Lavazza”, spiega Silvia Barbieri, supply chain director, “gestisce il processo che porta il prodotto finito sul mercato, sia ai clienti professionali, sia al consumatore. Lavazza si impegna a garantire, attraverso tutti i canali distributivi, la migliore esperienza di caffè in ogni sua forma, offrendo sempre un momento di piacere con il prodotto perfetto per qualsiasi occasione della giornata. E la supply chain contribuisce all’obiettivo di fornire un servizio di qualità”.
Un aspetto cruciale per garantire la qualità del servizio è la collaborazione con i fornitori. “Lavoriamo in full outsourcing e ciò richiede un continuo scambio di informazioni”, continua Barbieri. “Servono tecnologie avanzate e pratiche collaborative che aiutino a mantenere il controllo su ciò che accade nel network. Costituiscono un esempio la gestione degli approvvigionamenti e del trasporto, oppure il sistema di slot booking per il nostro magazzino principale, che ci consente di seguire in tempo reale l’avanzamento dei processi di magazzino e distribuzione. È un grandissimo aiuto, soprattutto nei momenti più critici, quando agevola la sincronizzazione delle attività dei diversi attori coinvolti”.
Lavazza ha una quota di export significativa (oltre 70% dei volumi totali) e ha fra i suoi obiettivi strategici di sviluppo un’ulteriore crescita sui mercati internazionali, in particolare sul mercato statunitense e su quello cinese, dove ha una partnership con un operatore locale. In questo contesto, “disporre di strumenti informatici efficienti, che consentono la scalabilità delle operazioni, facilita la gestione dello sviluppo”, afferma Barbieri. “Abbiamo implementato una soluzione per la gestione e lo scambio della documentazione necessaria all’esportazione. Ciò ci ha permesso di lavorare in modo accurato e al contempo ha reso il processo efficiente. L’obiettivo è stato ridurre l’intervento delle persone alla sola gestione delle eccezioni e al controllo del processo, lasciando ai sistemi tutte le operazioni automatizzabili”.
L’attenzione alla qualità del servizio è massima anche nella fase finale della distribuzione, grazie a una control tower. “Questa piattaforma centrale”, aggiunge Barbieri, “fornisce una visione completa e in tempo reale delle fasi finali della distribuzione, permettendo di ottimizzare la comunicazione con i destinatari. L’insieme di questi strumenti ci permette di anticipare e gestire con efficacia l’inaspettato, mantenendo il controllo dell’attività anche in presenza delle discontinuità che stanno diventando parte del nostro quotidiano. Grazie a questa combinazione di strumenti siamo in grado di mantenere il pieno controllo anche in un contesto in costante evoluzione”.
In sintesi, la supply chain di Lavazza utilizza una combinazione di tecnologie avanzate, piattaforme collaborative e partnership strategiche per permettere all’azienda di mantenere elevati standard di efficienza, qualità e sostenibilità in un mercato globale sempre più complesso. “Lavazza sta esplorando nuove opportunità per migliorare la supply chain, come l’introduzione di un sistema digitale per il cmr (documento di trasporto internazionale). Stiamo valutando la possibilità di adottare un sistema di e-cmr, che potrebbe rappresentare un grande vantaggio. Ora dobbiamo recuperare dai destinatari il documento cartaceo firmato. È una modalità di lavoro obsoleta. Appena le condizioni normative e di mercato lo consentiranno, adotteremo queste innovazioni per migliorare ulteriormente la nostra efficienza operativa”.
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