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Il primo progetto al mondo per la decarbonizzazione dell’industria ceramica

Articolo tratto dal numero di settembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

In un settore energivoro come quello dell’industria ceramica, il processo di decarbonizzazione rappresenta una sfida dalle notevoli complessità tecniche, soprattutto relative alla sostituzione – completa o parziale – dei combustibili fossili usati nella fase di cottura della ceramica. In questo contesto, l’idrogeno svolge un ruolo chiave per abbattere le emissioni di CO2 associate alla produzione.

Da qui è partita Iris Ceramica Group, azienda di riferimento nel design e nello sviluppo di materiali naturali in ceramica di alta gamma, per la creazione della sua H2 Factory, stabilimento produttivo realizzato in partnership con Edison Next a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, che quest’anno ha prodotto la prima lastra ceramica con idrogeno verde, ovvero idrogeno ottenuto utilizzando energia rinnovabile. 

Il progetto di Iris Ceramica Group

Si tratta del primo progetto al mondo per la decarbonizzazione dell’industria ceramica tramite idrogeno verde. Lo stabilimento, terminato nel 2023, produce grandi lastre in Ceramica 4D (dove la quarta D di dimensione è la sostenibilità), ovvero ampie superfici in ceramica tecnica a tutta massa, con spessori di 12 e 20 millimetri, pensate soprattutto per l’arredamento di lusso. Un progetto che pone le basi per una profonda trasformazione dei cosiddetti settori hard to abate, ovvero particolarmente difficili da decarbonizzare o riconvertire. 

Un investimento di oltre 50 milioni di euro

Sviluppata con standard progettuali molto innovativi, la H2 Factory ha richiesto un investimento di oltre 50 milioni di euro. L’impiego dell’idrogeno nel processo produttivo prevede infatti accorgimenti speciali, non solo in termini di impiantistica – come il forno ingegnerizzato per essere alimentato con un blend di idrogeno e gas naturale -, ma anche in termini di opere cantieristiche strategiche, come le vasche di raccolta dell’acqua piovana, il sistema di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento e aree ad hoc di produzione e stoccaggio dell’idrogeno.

“Siamo di fronte a una nuova alba per l’industria ceramica e per l’intero settore”, ha commentato Federica Minozzi, ceo di Iris Ceramica Group. “Il principio alla base della nostra fabbrica a idrogeno verde è quello che definisco un nuovo umanesimo industriale, al cui centro c’è la sostenibilità, con tutti i suoi fattori: ambientali, sociali ed economici. La sfida è arrivare a un forte risparmio di CO2 entro i prossimi due anni e fare da apripista al settore ceramico e all’intero distretto, dimostrando che anche un’industria energivora può trasformarsi in un modello virtuoso di transizione energetica net zero”. 

Federica Minozzi

La H2 Factory ha previsto la realizzazione da parte di Edison Next di un impianto di produzione di idrogeno tramite elettrolisi con capacità di 1 MW, alimentato da energia rinnovabile. L’elettrolizzatore userà l’acqua piovana recuperata dalle vasche di raccolta, favorendo così una gestione virtuosa. L’idrogeno sarà utilizzato soprattutto per alimentare il forno, nel quale verrà immessa una miscelazione con il gas naturale fino a una percentuale di circa il 50%, mentre è già allo studio un forno che funzionerà al 100% a idrogeno. La produzione attesa – circa 132 tonnellate di idrogeno verde all’anno – sostituirà circa 500mila metri cubi di gas metano all’anno.

A maggio c’è stato poi un importante passo avanti: è stato avviato l’impianto pilota di produzione H2 ed è partita la fase di test che ha portato, a luglio, alla produzione della prima lastra in ceramica tecnica 4D al mondo attraverso l’impiego di una miscela di idrogeno verde e gas naturale.

Le fasi del progetto

Per consentire l’avvio di questa prima fase sono state effettuate diverse attività propedeutiche: opere civili per la predisposizione dell’area, l’installazione della blending unit, ovvero il sistema che permette la miscelazione del gas naturale con l’idrogeno verde, e la realizzazione di tutti i collegamenti necessari tra i macchinari. Inoltre è stato installato un impianto fotovoltaico di 1,3 MWp di potenza, che va ad aggiungersi ai 2,5 MWp dell’impianto esistente. “La fase di test ci serve per mettere a punto il processo di produzione, mentre la fase successiva ci permetterà di aumentare sempre di più la percentuale di idrogeno verde fino al 50%, con il sistema di produzione che Edison Next sta realizzando su misura per noi”. 

H2 Factory

L’obiettivo di questa prima fase è approfondire l’uso della tecnologia per la produzione di lastre in ceramica attraverso l’impiego di idrogeno verde e, al contempo, verificare il comportamento del materiale nella fase di cottura. In parallelo alla fase di test, Edison Next avvierà nei prossimi mesi le attività necessarie all’installazione del sistema definitivo, ovvero un impianto di produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi, di capacità pari a 1 MW, in grado di produrre circa 132 tonnellate di idrogeno verde all’anno.

Un’iniziativa all’avanguardia

Infine, il sistema in via di realizzazione da parte di Edison Next è stato pensato per consentire un ulteriore raddoppio della produzione di idrogeno verde, che permetterà di alimentare un nuovo forno al 100% a idrogeno, in fase di studio. “La H2 Factory è un progetto unico e all’avanguardia di valenza mondiale, che apre nuove prospettive alla manifattura hard to abate, dimostrando che si può fare”, ha proseguito Minozzi.

“Siamo di fronte a una partnership di grande valore e siamo orgogliosi che questo traguardo sia frutto di un lavoro di squadra di tutta la filiera, un esempio virtuoso di sostenibilità integrata. Auspichiamo che altre aziende possano seguire il nostro percorso, per poter veramente fare sistema e diventare un driver di cambiamento a livello nazionale, ma non solo”.  

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